Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca
QT n. 9, settembre 2025 Servizi

Area Cattoi: la lotta continua

Il ricorso del Comitato Salvaguardia Area Lago porta al Tar la battaglia sulla variante urbanistica di Riva.

Abbiamo cominciato a raccontarvi la storia dell’area Cattoi di Riva a febbraio del 2023 e abbiamo continuato a seguire questa intricata vicenda in questi ultimi due anni. Ma se non avete voglia di andare a rileggere tutto nei dettagli ve la riassumiamo: la giunta comunale di centro destra che allora governava Riva aveva deciso di fare un accordo coi privati per consentire di costruire due condomini di appartamenti turistici extra lusso sull’ultimo pezzo libero delle rive del lago.

L’area cosiddetta Cattoi è un boccone da circa 19.000 metri quadri, ad oggi un grande sterrato incuneato tra l’hotel Lido e il compendio Miralago. In cambio del diritto di costruire il Comune avrebbe ricevuto 3/4 dell’area per farne un parco pubblico. La decisione, inserita poi nella variante complessiva che ridisegna un gran pezzo della fascia lago, è stata sempre contrastata ferocemente dalle opposizioni.

Una battaglia durata per tutti i 5 anni della consiliatura, fino a maggio di quest’anno quando, alle amministrative, la giunta di centrodestra guidata da Cristina Santi, viene sconfitta da una alleanza di centro sinistra che insedia Alessio Zanoni come nuovo sindaco.

Storia apparentemente semplice, ma che in realtà si è dipanata tra durissimi scontri politici e tortuose procedure di approvazione della variante urbanistica, senza dimenticare che a dicembre 2024 la magistratura entra a gamba tesa facendo arrestare l’allora sindaca e i privati proprietari dell’area - gli imprenditori Paolo Signoretti e Heinz Peter Hager - che avevano ottenuto il diritto di costruire. Tutti accusati di aver distorto le procedure amministrative a favore dei privati. Procedimento ancora in corso, sul quale siamo in attesa di capire se si arriverà a un rinvio a giudizio oppure no.

Per rendere la cosa ancora più intricata ci si mettono gli uffici provinciali (che devono dare parere tecnico sulle variazioni urbanistiche dei Comuni), nonché la giunta Fugatti che su queste decisioni ha l’ultima parola.

Gli uffici dell’urbanistica in vari e successivi passaggi, sia prima che dopo gli arresti, non sono convinti che tutto sia a posto nella variante e particolarmente nell’accordo con i privati sull’area Cattoi. Continuano a dire che mancano elementi tecnici importanti e che l’accordo coi privati è troppo sbilanciato a favore di questi ultimi.

Ciononostante, l’11 aprile scorso (tre settimane prima delle elezioni comunali e al fotofinish per i tempi previsti dall’accordo, che scadeva il 14 aprile) la giunta Fugatti approva la variante. Per noi decisione incomprensibile, ma… cosa fatta capo ha, devono aver pensato in piazza Dante.

Fine del riassunto (scusate se le parole non erano esattamente poche) e situazione di stallo.

La nuova giunta Zanoni si trova, al suo insediamento, in una situazione a dir poco assurda: dovrebbe gestire la messa in esecuzione di una variante urbanistica che ha avversato strenuamente per cinque anni.

È a questo punto che si muove il Comitato Salvaguardia Area Lago (SAL per gli amici, gruppo di cittadini molto attivi sulla tutela ambientale) che negli anni è stato una vera spina nel fianco della giunta di centro destra: manifestazioni, raccolta firme, volantini e tutto quello che potevano inventarsi per protestare contro le decisioni urbanistiche della giunta Santi.

Una mossa pesante: a giugno scorso il SAL ha presentato un ricorso al Tar contro la variante, basato di fatto sulle perplessità espresse dagli stessi uffici provinciali urbanistici: mancanza di parametri tecnici ed economici dell’accordo, squilibrio a favore dei privati, più una serie di altre cosette su ampliamenti degli alberghi delle rive.

Il ricorso viene proposto contro Provincia, Comune e proprietari dell’area. Tutti in linea teorica dovrebbero presentarsi al Tar per sostenere le proprie ragioni. Che lo facciano i privati è prevedibilmente scontato. Resta da vedere cosa farà la Giunta provinciale (che si ritrova “accusata” di non aver ascoltato i pareri dei propri tecnici) e il Comune di Riva. Il quale ancora non si è pronunciato, perché da una parte è difficile per un Comune lasciare “incustodita” una questione di questa importanza. Ma dall’altra sarebbe illogico che l’attuale giunta andasse a difendere una decisione che ha avversato così tenacemente per cinque anni. In entrambi i casi posizione scomoda.

La decisione del Tar sarà di grande impatto, comunque vadano le cose, ma per non farci mancare niente dobbiamo aggiungere che il procedimento penale di cui dicevamo più sopra potrebbe irrompere di nuovo: se gli accusati finissero a processo e poi condannati, sorgerebbe il problema della illegittimità di una decisione basata su dei reati. Un garbuglio legale da far salivare gli avvocati.

Tutto questo per dirvi che la storia dell’area Cattoi è ben lontana dall’essere finita.

Ci tocca qui rilevare la grande incertezza e gli enormi ritardi che queste vicende comportano sulla sistemazione di alcuni tratti importanti della riva del lago (nella variante non c’è ovviamente solo il diritto di edificare sull’area Cattoi, ma anche alcune previsioni di ampliamenti degli alberghi in riva al lago, questione meno mediatica ma ugualmente impattante).

Certo, a pensarci bene, se la giunta provinciale avesse ascoltato il parere dei propri tecnici, le cose sarebbero oggi assai più semplici.

Commenti (0)

Nessun commento.

Scrivi un commento

L'indirizzo e-mail non sarà pubblicato. Gli utenti registrati non devono inserire altre verifiche e possono modificare il proprio commento dopo averlo inserito.

Riporta il codice di 5 lettere minuscole scritto nell'immagine. Puoi generare un nuovo codice cliccando qui .

Attenzione: Questotrentino si riserva la facoltà di cancellare commenti inopportuni.