NOT: siamo nella repubblica delle banane?
La questione della gara d’appalto vinta dal progetto peggiore. Le domande a Fugatti e le (preoccupanti) risposte dell’ing. De Col
Era il 20 settembre quando avevamo posto 5 domande a Maurizio Fugatti sull'appalt o del NOT. Domande sulle grossolane discordanze del progetto dichiarato vincitore rispetto ai requisiti richiesti dal disciplinare di gara. Chiedevamo se era vero, come sostiene un documento redatto da 12 studi tecnici, che la Commissione Valutatrice della gara, non si era accorta di tali mancanze. Riportiamo di seguito quelle domande cui ancora adesso, a distanza di 43 giorni, il Presidente non ha risposto. Né ha risposto il RUP (Responsabile Unico del Procedimento) che sulla commissione doveva vigilare, l'ing. Raffaele De Col, tecnico di grande fiducia - sembra - del presidente, che lo ha messo a capo di mezza Provincia.
De Col, da noi informalmente avvicinato, ci ha detto di essere amareggiato e personalmente molto offeso per le nostre valutazioni sul pessimo lavoro della Commissione di cui è responsabile. Un pubblico ufficiale offeso?
Suo compito sarebbe smontare domande importune ed errate, dimostrare che sono fesserie e\o falsità! No, l'ing. De Col non ci sta, è troppo offeso per rispondere. Forse cimanderà i padrini per un duello dietro il Convento delle Carmelitane.
Analoghe domande al Presidente e all'ingegnere, ha rivolto Paolo Marini, anch'egli ingegnere, su L'Adige. In questo caso De Col,meno offeso, ha risposto. Forse perché confidava che L'Adige, nel confezionare l'articolo, lo avrebbe trattato con benevolenza.
“Le regole sono regole e vanno rispettate” esordisce De Col. “Noi abbiamo un contratto e seguiamo le linee contenute in quel contratto” prosegue. Sul rispetto delle regole, d'accordo, quello è il problema. Come mai la Commissione non si è accorta che il progetto non rispettava i requisiti richiesti? Noi gli avremmo fatto proprio questa domanda.
In quanto al contratto, di cosa parla De Col? Di grazia, quale contratto? Siamo ancora alla definizione della gara d'appalto, non c'è nessun contratto in atto.
L'intervistatrice non pone questi quesiti, arriva comunque al cuore delle questioni poste daMarini: «Si tratta di una situazione aberrante - aveva precisato l'ingegnere sulle pagine del nostro giornale (L'Adige del 7 ottobre - ndr) - in cui viene evidenziata una differenza di superficie, circa 25mila metri quadrati in meno, nonché una serie di carenze tecniche, distributive e documentali» Bene, cosa risponde De Col? Niente.
L'intervistatrice de L'Adige molla la presa, si perde. Anzi, delegittima Marini: “Va subito detto che l'interesse di Marini è in qualche modo legato alla storia del Not: era infatti lui l'uomo di riferimento per la ditta Impregilo, vincitrice del primo appalto per la realizzazione dell'ospedale di Trento, bando annullato ancora nel 2014 al termine di uno dei tanti contenziosi che hanno caratterizzato questa telenovela giudiziaria.”
Ma che c'entra? Il punto non è se Marini nel 2014 lavorasse per Impregilo (cosa che peraltro non risulta squalificante)ma come hanno lavorato, ora, la Commissione Valutatrice e lo stesso De Col.
Aquesto punto l'intervistatrice simette a parlare d'altro, chiede dellamancanza di spazi per la ricerca, biotecnologie, la Facoltà di Medicina.
De Col ha buon gioco a dire che tali richieste non c'erano nel bandodi gara e cheora “nonè possibile inserire questa problematica nel discorso in atto”.
Dopo questa digressione, De Col torna, per vie traverse, al punto nodale, il progetto della Guerrato, da lui approvato e del tutto inadeguato, come hanno detto i 12 studi tecnici, l'ing. Marini, e anche QT.
«Questo - precisa De Col - ovviamente non vuol dire che non si può cambiare nulla: i progetti preliminari hanno necessità di integrazione e nel bando è precisato che l'impresa è tenuta ad apporremodifiche in seguito all'analisi delle esigenze interne”. Poi ancora più specifico: «Si firma un contratto e si fanno lemodifiche da fare secondo il disciplinare di gara”.
Eh no, ingegnere! Se il progetto non rispondeva alDisciplinare non doveva essere ammesso alla gara. Emeno chemai doveva essere dichiarato vincitore.
Questa idea di fare vincere non il migliore, ma chi pare alla Commissione, e poi, una volta stipulato il contratto, fare apportare al progetto sostanzialimodifiche, non solo è errata, ma pericolosissima e molto probabilmente illegale: vuol dire mandare all'aria l'idea stessa di gara d'appalto.
Non è finita.DeCol così conclude: “Se in gara ci sono due progetti, se il primo non funziona, si passa al secondo». Cosa intende ingegnere? Cosa vuol dire “se il primo non funziona”? Eravate voi che dovevate approvare il progetto funzionante.
E cosa rappresenta la minaccia “si passa al secondo”? Che se non vi accordate con Guerrato passate a Pizzarotti?
Ma è così che ci si rapporta con le imprese? De Col pensa di essere nella repubblica delle banane?
A questo punto ci rendiamo conto che l'ingegnere sarà più che mai offeso.
E si sentirà ancor più in diritto di non risponderci. Noi però continuiamo a proporre le nostre domande, a lui e al Presidente Fugatti.
Anche perché, Presidente, queste risposte del Dirigente Generale Raffaele De Col ci sembra diano un quadro estremamente preoccupante del livello di correttezza istituzionale della struttura da lei presieduta.
NOT: 5 domande a Fugatti e 43 giorni di non risposte
1. Alcune società di ingegneria hanno presentato un corposo documento che critica aspramente, alle fondamenta, il progetto Guerrato approvato dalla PAT, secondo loro non rispondente al Disciplinare di gara enemmeno allenormative sugli ospedali.Queste società sonofornitricidiPizzarotti, eppure ladomanda è: i dati che riportano sono veri o falsi? In particolare:
a) E' vero che il disciplinare di gara richiede 50 stanze in ginecologia e il progetto approvato ne prevede 34?
b) E' vero che in infettivologia sono richieste 14 stanze singole, e ne vengono previste 6 singole e 4 doppie?
c) E' vero che le funzioniminime richieste dalDisciplinare di gara e dalle normative per l'accreditamento sono tagliate nel progetto e generano una carenza di superficie netta di circa 20.000 metri quadrati?
d) E' vero che Pronto Soccorso e Terapie Intensive anziché essere contigue sono situate agli estremi opposti dell'ospedale e su piani diversi?
e) E' vero che nel Pronto soccorso non è prevista l'area di decontaminazione?
f) E' vero che la centrale di sterilizzazione non è – come tassativamente richiesto – contigua al blocco operatorio, e il collegamento è effettuato addirittura attraverso un corridoio in cui transita lo sporco?
g) E' vero che utenti esterni e visitatori accedono al Blocco Parto passando per la terapia intensiva neonatale? Che gli ambulatorinonhannounaccesso riservato aidegenti? Che la riabilitazione non ne ha uno riservato agli esterni?
h) E' vero che Ginecologia e Ostetricia non solo non sono strettamente connessi, ma situati su due distinti corpi fabbrica?
i) E' vero che è in comune l'accesso alla cameramortuaria e quello dei servizi logistici?
j) E' veroche lapiazzola a terraper l'elisoccorsoè localizzata in una posizione da cui i velivoli non potranno nè atterrare nè decollare, in particolare in condizioni di emergenza? E' vero che detta elisuperficie impedisce anche lamodalità di ampliamento dell'ospedale indicata sempre da Guerrato? Ed è vero che tale modalità di ampliamento è prevista con l'obsoleto schema organizzativo “a corpo triplo” anziché con il richiesto “corpo quintuplo” (per i lettori: vedi scheda alla prossima pagina)?
k) E' vero che lo scavo è previsto ad una quota inferiore a quanto richiesto (quota “dimagra” della falda),mettendo a rischio la stabilità della zona confinante (su cui insiste anche Protonterapia)?
l) E' vero che le centrali elettriche – contrariamente alle prescrizioni – sono prive del prescritto accesso diretto dall'esterno e sono situate al secondo piano interrato? Dove sono anche collocate vasche in cui confluiscono le acque bianche, a rischio tracimazione e conseguenti black out? Con immaginabili conseguenze nelle Terapie Intensive e nelle sale operatorie?
2. Nonreputaqueste imputazionidapartedelle 12 società di ingegneria particolarmente lesive della credibilità della struttura tecnica della Provincia preposta agli appalti?
3. Noncrede quindi che, se questi rilievi si dimostrassero infondati, dette societàandrebbero querelate per falso e calunnia al fine di tutelare la fiducia del cittadino negli organismi provinciali?
4. Se invece questi rilievi fossero corretti, come spiega che la Commissione Valutatrice dei progetti (peraltro da lei nominata) non li abbia rilevati come da suo precipuo compito, ed abbia invece approvato un progetto impresentabile? E come spiega che tale comportamentodellaCommissione sia stato avvallato ed approvato dal dirigente provinciale a ciò preposto, il ResponsabileUnico del Procedimento ing. Raffaele De Col?
5. Sempre nell'ipotesi di una sostanziale correttezza dei rilievi delle 12 società, che provvedimenti intende prendere, per non fare crollare nel cittadino la fiducia nell'istituzione da lei presieduta?