Scuola: scioperi rituali
Fa un po’ pena la stanca ritualità degli scioperi e delle manifestazioni studentesche di oggi a Roma e a Milano. Condannati alla coazione a ripetere, a inseguire il mitico Sessantotto ormai morto e sepolto, ripetono i soliti slogan, che andavano bene quando la scuola era severa, selettiva, rigorosa. Gridare oggi: “Vogliamo contrastare un modello di impresa basato sulla competizione e la valutazione punitiva, esigiamo una scuola democratica e inclusiva”, significa essere fuori della realtà, fuori della storia. Chi vive nella scuola sa che questa è tanto inclusiva da non richiedere più quell’impegno che le generazioni anziane hanno conosciuto. I dati statistici lo documentano. Le promozioni sono assicurate a tutti o quasi.
Gli studenti seri e documentati dovrebbero volere una scuola che chiede più impegno, più ricerca, più studio. Per il loro futuro, per competere a livello mondiale, con i giapponesi e i cinesi... e non solo.