Stiamo distruggendo la nostra Europa
Le idiozie degli egoismi nazionali: tornano i sacri confini
La barriera che segnava il confine di Stato sul Brennero, con l’entrata dell’Austria nell’UE e gli accordi di Schengen era stato rimosso in pompa magna, ed ora è esposto nel Tirol Panorama, il museo delle “peculiarità” tirolesi sul Berg Isel. Cioè, l’identità tirolese (che dovrebbe essere ricostruita mentalmente dai visitatori, riordinando i pezzi esposti in questo strano museo), si basa anche sul fatto che il confine del Brennero non esiste più, o almeno è stato declassificato a livello di una linea amministrativa che separa due amministrazioni regionali confinanti nel cuore dell’Unione Europea.
E ora? Non stiamo assolutamente costruendo una barriera o un muro - ci assicurano i nostri governanti - si tratta soltanto di misure organizzative per la regolazione dei flussi di profughi. Bontà loro, siamo arrivati al linguaggio orwelliano. La parola Obergrenze (coperchio o cappello o tetto) vuole forse suggerire che a tutto c’è un limite, che certi numeri sono sostenibili ed altri no? Il ministro della Difesa (socialdemocratico) dice che no, il numero di chi viene ammesso a chiedere asilo e ad iniziare le pratiche burocratiche non possiamo stabilirlo senza gravi lesioni del diritto internazionale e comunitario. Dopo l’ottantesimo migrante, anche l’ottantunesimo potrà chiedere asilo.
Un corno! - risponde la ministra dell’Interno (popolare, una vera signora di ferro): sull’aritmetica non si discute, ottanta basta e avanza, l’ottantunesimo sarà il primo del giorno successivo. Insomma, una vergogna.
In ottobre, il sindaco Häupl della Vienna “rossa” aveva vinto le elezioni contro il provocatore Strache dei Freiheitlichen, sventolando le bandiere della solidarietà, del rispetto, della civiltà. Ma in gennaio, il suo partito ha fatto dietrofront, sotto la pressione della destra. I popolari (per “contenere” l’inarrestabile ascesa dei Freiheitlichen) si presentano come i più strenui difensori di un presunto interesse nazionale che va difeso, perché l’UE non funziona più.
Il che è pur vero. Il nodo, però, è un altro: in una crisi di solidarietà europea (e con le istituzioni europee miserabilmente paralizzate), o si torna ai vecchi nazionalismi, o si va avanti verso un’Europa più integrata (con voti a maggioranza semplice anche nel Consiglio e con sanzioni contro chi delle leggi europee se ne frega). Ora come ora, vincono invece gli egoismi nazionali e le assurde pretese di risolvere problemi globali con gli strumenti dello Stato nazionale che credevamo finalmente defunto e sepolto. Questo è l’errore, commesso per negligenza e miopia criminale, che le future generazioni non ci perdoneranno.
Una Unione di 500 milioni di cittadini non può reggere un’ondata di qualche milione di profughi? Il Tirolo, con 700.000 abitanti, non può convivere con 7000 richiedenti asilo?
La società civile, nei mesi scorsi, ha dimostrato il contrario. “Sì, ce la facciamo”, hanno detto in migliaia, non lasciando sola la signora Merkel. “No”, dice la destra, seminando paura e xenofobia. “Forse - dice la coalizione di governo - ma per andare sul sicuro chiudiamo un po’ le frontiere, collaboriamo con gli Stati balcanici, aumentando i controlli e riducendo il numero di chi riesce ad arrivare fino al nostro confine”.
Prima, a sud-est. Ora, al Brennero. I piani per la chiusura parziale sono pronti. La destra pangermanica vorrebbe un muro, chissà, a Salorno o fra Verona e Rovereto, per non dar ragione a Mussolini e reintegrare il Tirolo storico. Gli industriali e le Camere di Commercio, da Trento e Bolzano a Innsbruck, si mostrano allarmati: è in pericolo la sacra libertà di movimento delle merci, pilastro delle libertà fondamentali dell’Europa. Un aumento dei costi per i trasportatori? Sarebbe il finimondo...
È vero, sono in pericolo le libertà fondamentali sulle quali si basa l’Unione, ma non parliamo soltanto della libertà per le merci, non dimentichiamo il libero movimento delle persone in una Europa senza confini, ed i diritti umani - ha risposto Alexander van der Bellen, candidato presidenziale dei Verdi (che attualmente – e proprio per dichiarazioni del genere – domina i sondaggi, distanziando sia i candidati dei partiti di governo che quello dei Freiheitlichen).
Ricostruire la barriera al confine del Brennero - ha aggiunto - vuol dire un altro passo sulla via della distruzione della nostra democratica e pacifica Europa.