Movida e buon senso
E così una quindicina di esercenti dei locali del centro storico di Trento, si sono presentati in Comune avanzando le seguenti richieste: “Vogliamo più concerti, e più controlli per le strade”.
Bene, molto bene. È quanto QT va ripetendo da tempo (in particolare vedi la nostra inchiesta “Trento al tempo dei locali” dello scorso febbraio): è demente la contrapposizione giovani\residenti, che schiaccia la figura del giovane su quella dell’ubriacone che a notte fonda va in giro a frantumare bottiglie e fioriere.
Per avere una movida di qualità, occorrono due cose: che ci sia una corrispondente offerta di qualità da parte dei locali, non lasciando al giovane il boccale di birra come unica prospettiva della serata, ma promuovendo invece musica e quant’altro; e che dopo una certa ora girino per il centro delle pattuglie che impediscano l’eventuale formarsi di gruppi di schiamazzatori.
Ora anche gli esercenti presentano al Comune le stesse richieste: lasciateci fornire proposte di qualità, abolendo gli assurdi divieti alla musica dal vivo; e al tempo stesso fate il vostro dovere, non delegate a noi il controllo dell’ordine pubblico; in fondo non è difficile dare qualche multa a chi fa baccano a ore impossibili.
E il Comune? Ha risposto di sì. Alla sua maniera: “Dalla sperimentazione (??) è emerso che... una campagna di sensibilizzazione degli avventori... processo culturale lento ma indispensabile su come apprezzare gli eventi senza esagerare...”
A questo punto anche i residenti danno disco verde: “Sì ad eventi di un certo tipo. E per gli orari, in estate si potrebbe arrivare anche fino a mezzanotte”. Ci voleva tanto?
Ora vedremo se alle parole seguiranno i fatti. O se il Comune, magari per risparmiare quattro lire non lesinerà sulle pattuglie notturne (meglio, la pattuglia: per fare un giro a piedi nel centro non si impiegano ore). Magari inventandosi difficoltà incredibili.
Ricordiamo come il comandante dei Vigili Lino Giacomoni, ebbe a dirci: (vedi "E i vigili, cosa fanno?") “Gli schiamazzatori, se sono in gruppo, è difficile approcciarli, può essere pericoloso”. Speriamo che non ci si arresti di fronte a simili problematiche; ci sarebbe qualcuno che dovrebbe cambiare mestiere.