Candidati in val di Sole
Da Rifondazione Comunista ad Alleanza Nazionale, tutto il ventaglio parlamentare italiano è rappresentato in val di Sole da un candidato. Di certo non ci sarà nel nuovo Consiglio regionale una rappresentanza solandra. Non che conti molto, visti i risultati di questi 5 anni con il solandro Panizza prima nella Giunta provinciale e poi in quella regionale. Sarà anche dura da qui in avanti, per il Tretter di turno, pronunciare ancora la parola "specificità" o per la Dominici di turno rivendicare per le valli del Noce lo status di minoranza: la stessa rosa di liste la troviamo in qualsiasi altra provincia della Repubblica italiana (con la variante dei partiti autonomisti che però, per una sorta di proprietà invariantiva, sono perfettamente interscambiabili). Questa situazione sancisce la fine dell'idea stessa di valle, oltreché, ovviamente, il naufragio della possibilità di affrontare politicamente come comunità di valle i problemi di sempre: viabilità, servizi, scolarità, sviluppo sostenibile, ecc. Chi farà veramente politica nei prossimi anni (pochi fra quelli che vediamo nelle liste) non potrà evitare di interrogarsi su questa realtà così disgregata ed elaborare possibili soluzioni. Azzardo avanzare l'ipotesi che i motori di questo tritacarne che macina la società solandra siano i Comuni, tutti indaffarati ad arraffare quanto più possibile del bilancio provinciale per realizzare ognuno le stesse strutture. La vera riforma istituzionale non sarebbe eliminare i comprensori ma eliminare i Comuni.
Ma vediamo i candidati. Sono otto, cioè circa uno ogni mille votanti. Partiamo da destra. Alleanza Nazionale mette in campo Fausto Zambelli, sconosciuto stradino della Provincia. Forza Italia ottiene l'appoggio di un cavallo di razza della politica solandra: Flavio Mosconi. Commercialista, per dieci anni sindaco democristiano di Vermiglio e presidente del comprensorio dall'80 all'86, presidente della Cassa Rurale di Vermiglio dal '74. Politico esperto, non certo nuovo ma combattivo, probabilmente vuole far pagare a qualche suo ex compagno i ribaltoni che l'hanno estromesso prima dalla presidenza del Comprensorio e poi da sindaco di Vermiglio. Il Patt mette in campo Franca Penasa. Energica sindaca di Rabbi, pragmatica e decisionista tanto che in valle la chiamano anche "podestà" (nomignolo giustificato anche dal fatto che nel Consiglio comunale di Rabbi non c'è una minoranza). Dovrà pagare, suo malgrado, i cinque anni di latitanza di Panizza. La Lega schiera Denis Bertolini, dipendente comunale a Vermiglio, segretario della zona Val di Sole, Val di Non, Val Rendena e Valli Giudicarle. E' un leghista dal volto umano che, per pacatezza, moderazione e intelligenza professionale, si fa fatica a vedere nella stessa lista di Savoi e Boso. Ma ognuno si sceglie gli amici che crede...
Il Centro è presente con Udalrico Fantelli, popolare ulivista convinto, ma deluso della "grandizzazione" della Margherita in val di Sole. La sua candidatura nell'UPD è quindi di protesta. La Margherita - che in valle, come detto, ha un solo petalo (Grandi) - propone Italo Dallaserra, sindaco di Mezzana. La sua candidatura è arrivata dopo il siluramento di Ghirardini (veto di Grandi), candidato che molti si aspettavano e che in valle avrebbe raccolto molti consensi, e dopo il rifiuto di Daldoss, il quale ha capito che deve consolidare la sua presenza locale e lavora alacremente in quella direzione (sindaco di Vermiglio, presidente Apt, presidente Carosello spa - impianti del Tonale -, consigliere nel cda Autobrennero). I DS hanno qualcosa da spurgare: la nascita e la vita nell'assemblea comprensoriale di un gruppo targato Ulivo. Dopo la vittoria dell'aprile '96 tutta, dicesi tutta, la vecchia DC solandra è saltata sul carro dell'Ulivo alla spicciolata (tanto che adesso si può tranquillamente dichiarare ulivista anche un anticomunista e sinistrofobo come il sindaco di Vermiglio Daldoss). La sinistra non ha battuto ciglio di fronte a questo travaso trasformistico, non ha chiesto neppure un cambio delle persone o un appoggio esplicito alle scelte politiche nazionali e regionali dell'Ulivo. Insomma ha tenuto lo sgabello alla risalita di personaggi che avevano fatto il loro tempo. A questo si aggiunga una seri di "ni" su recenti scelte fatte passare sotto il nome di sviluppo, come il prolungamento della Trento-Malé. La candidata locale, Èva Polli, insegnante e corrispondente di valle dell'Alto Adige, dovrà spiegarci bene la strategia locale dei DS perché per adesso è di difficile comprensione. E, infine, Rifondazione vuole far sentire il suo sempre più debole battito cardiaco, candidando Giuseppe Ruatti. Comunista doc da una vita, conosciuto con il nome di battaglia di Bepi Rosso.
A quanto sembra, il maggior partito sarà l'astensionismo. E non si può certo dar torto a chi si rifiuta di accettare una situazione che non può dare risposte concrete e serie alla realtà della valle.