Il lungo cammino
Due anni fa Pergine Spettacolo Aperto ha deciso di cambiare. Alla direzione artistica si chiamò Leonardo Cantelli che lavora con lo Stabile di Bolzano, affiancato, per la parte musicale, da Juliàn Lombana, docente al Conservatorio di Trento. Al compimento del venticinquesimo anno di età si fanno dei bilanci definitivi? Avendo appena cambiato strada, per PSA non è il caso di farne.
La seconda stagione guidata da Cantelli si dimostra vincente, sulla carta, con un programma intrigante di ospiti internazionali e produzioni casalinghe coraggiose. A cominciare da "Sogno di una notte di mezz’estate", recitato con accompagnamento dalle musiche di Mendelssohn - Bartholdy. Lo spettacolo avvince il pubblico, nonostante il freddo gelido che, nell’ultima serata, regnava nel teatro tenda. Calorosa, per contrasto, la presenza delle claques familiari dei vari attori rigorosamente non professionisti e, presumibilmente, residenti in zona. Nulla toglie questa considerazione ad una performance divertente e, nonostante alcune inevitabili imperfezioni, ben recitata. Efficace la regia di Patarino, interessanti le immagini che scivolano sull’enorme telone che funge, di volta in volta, da sfondo, da quinta, da personaggio. Belle le ballerine argentate, un po’ inquietanti invece le due soprano formato mignon. L’orchestra, composta da ragazzi provenienti da tutti i conservatori d’Italia, che vengono preparati per un mese sotto l’attenta direzione di cinque maestri, non demerita.
Scriviamo questa breve recensione per far capire la nuova strada che PSA ha imboccato, con Leonardo Cantelli, che riesce ad incantare per il suo entusiasmo nel descrivere programmi e progetti per un futuro in cui PSA dovrà avere una sua identità ben distinta da quella delle altre rassegne. Un festival unico, che affianchi i principianti non professionisti impegnati negli allestimenti, e artisti di professione che si esibiscono nelle più svariate forme musicali. Così quest’anno abbiamo avuto un allestimento come il "Sogno" (che è stato un successo), il concerto di percussioni "Una bici, sei sedie, otto tamburi" (un esperimento giocoso), la "Sinfonia di Danze" (un doveroso omaggio alla musica sinfonica), tutte produzioni del laboratorio PSA. E in cartellone seguiranno gli ensemble professionali de "Les Tambours du Bronx" (percussionisti afro che utilizzano materiali poveri come bidoni di latta), i "Flying Pickets" (canto a cappella nella migliore tradizione anglo-americana), la compagnia "La Tango X 2", "L’occasione fa il ladro" di Gioacchino Rossini, diretta da Nicola Luisotti per la regia dell’infaticabile Cantelli.
Tutto questo comporta un impegno gravoso, assolto innanzitutto dall’entusiasmo di tanti volontari, soprattutto perginesi, che dopo tanti anni sentono la rassegna come cosa propria.