Quel quid che ancora manca…
Il prossimo appuntamento in cartellone a Pergine è la "Boutique Fantasque", balletto in un atto. Questo spettacolo vede impegnati tutti i reparti del festival, (i folti laboratori, musicale e di danza) all’attacco di un pubblico che, nei primi due incontri a via Pennella, si è dimostrato caldo, ma non numeroso.
Cosa accade? Forse le serate così calde e piacevoli, dopo giornate torride, invitano più alle passeggiate spensierate che non all’arte. Soprattutto quando all’offerta sembra mancare qualcosa. Infatti, gli spettacoli "ospiti" sono certamente operazioni valide da un punto di vista culturale, ma non di grande richiamo; per contro le produzioni proprie, con la presentazione dei giovani talenti dei laboratori, non riescono ad evadere dalla gabbia, più che altro mentale, del dilettantismo. Certo con una disponibilità economica maggiore, magari, almeno uno spettacolo potrebbe essere un evento.
Nel prosieguo della manifestazione si vedrà una serata dedicata al tango, una dedicata al "Bolero" di Ravel, un omaggio ai musical, l’opera di Donizetti "L’elisir d’amore" e uno spettacolo di percussionisti.
Tutti gradevoli, ma mancanti di quel quid che faccia preferire Pergine alle altre opzioni, numerose in queste sere d’estate. Tanto più considerando che: ogni rassegna o quasi, prima o poi, prevede uno spettacolo di tango; le percussioni sembrano essere un passaggio obbligato a PSA; un omaggio al musical, senza musical vero e proprio, quindi senza storia e azione, può trasformarsi in una noia mortale.
Insomma, Pergine ha intrapreso un lavoro serio per uscire da una lunga crisi di identità. Deve però probabilmente affinare ancora qualcosa nella sua proposta, magari cominciando dallo stesso spazio-tenda usato per gli spettacoli, che mostra tutti i segni della precarietà (sarebbe forse ora di costruire un vero teatro a Pergine).
Comunque gli spettacoli interessanti non mancano. Invitiamo lo spettatore a spulciarli dal nostro calendario. E rinnoviamo i nostri auguri alla rassegna.