Appello ai consiglieri di Laborfonds
Nella vostra qualità di appartenenti al consiglio di amministrazione di Laborfonds, crediamo necessario rivolgervi alcune richieste sulla natura e la finalità di questo fondo pensione, nella convinzione che gli oltre 60.000 lavoratori e lavoratrici che in Trentino-Alto Adige hanno aderito a Laborfonds abbiano bisogno di garanzie per la loro vecchiaia e che la strada della previdenza integrativa in Regione sia stata intrapresa senza un reale dibattito pubblico esteso a tutti i cittadini. Le questioni alle quali vi chiediamo di rispondere riguardano due aspetti centrali della questione: la trasparenza e le garanzie che Laborfonds è in grado di garantire ai suoi aderenti.
Garanzie. E’ di dominio pubblico come Laborfonds abbia chiuso il 2002 con una perdita superiore al 3%, minore rispetto alla media degli altri fondi pensione italiani, ma pur sempre in perdita, che aggiunta al 2% di inflazione porta ad una perdita di potere di acquisto dell’ordine del 5%. Non basta per rassicurare i sottoscrittori del fondo il luogo comune ormai abusato secondo il quale il rendimento dei fondi pensione va valutato sul lungo periodo: una recente ricerca di Mediobanca ha dimostrato come l’investimento in Borsa, visto nell’arco degli ultimi settant’anni e corretto con l’inflazione, non ha messo nemmeno al riparo i risparmiatori dalla crescita dei prezzi. Oltre a questo, le previsioni sull’andamento dell’economia mondiale, e dunque anche della Borsa, per i prossimi anni sono, secondo la maggior parte dei commentatori, negative.
Per garantire serenità nell’arco dell’età lavorativa, chiediamo quindi:
- che la rendita maturata con la pensione integrativa e corrisposta al lavoratore in pensione sia indicizzata all’andamento dei prezzi, mantenendo quindi il suo potere di acquisto;
- che al termine della contribuzione sia garantita quantomeno la riscossione (sotto forma di pensione) del capitale versato, rivalutato dell’inflazione;
- che il calcolo della rendita da versare al momento della pensione non crei un’ingiusta discriminazione fra uomini e donne e che i criteri di conversione del capitale in rendita siano pubblicamente resi noti, con particolare attenzione all’eventuale impatto di un aumento delle aspettative di vita sulla pensione percepita.
Trasparenza. Esistono ormai parecchi studi scientifici di noti economisti sul ruolo dei fondi pensione nel contesto dell’economia finanziaria internazionale, che ne sottolineano l’azione destabilizzante sull’economia reale, attraverso la speculazione sulle monete o l’imposizione di ristrutturazioni alle imprese di cui i fondi pensione detengono azioni.
Nell’interesse comune dei lavoratori, sottoscrittori e non, chiediamo:
- che il capitale raccolto non venga impiegato in operazioni speculative, che mettono a rischio, oltre ai capitali stessi, la stabilità economica ed i diritti di categorie di lavoratori o intere popolazioni, provocando o acuendo situazioni di crisi.
- che il capitale raccolto non venga impiegato per investire in azioni di aziende sottoposte a boicottaggio dalla società civile (per il non rispetto dei sindacati, perchè implicate nel traffico di armi, ecc.);
- che la lista dettagliata delle aziende sulle quali i soldi degli iscritti sono investiti sia pubblicamente disponibile in tempo reale, o quantomeno tramite rendiconti mensili, per permettere al sottoscrittore di controllare di persona quanto sopra;
- che Laborfonds si doti di un codice di autoregolamentazione che preveda quanto detto sopra e che sia riferimento sicuro per i lavoratori e le lavoratrici che hanno sottoscritto al fondo.