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A rimorchio della Lega

Sugli alloggi Itea la triste rincorsa di Dellai allo xenofobismo di moda.

Mentre in tutta Italia si inaugurano le ronde anti-immigrati, si lanciano molotov sui campi nomadi e il governo preannuncia linea durissima contro rom e clandestini, anche il Trentino si adegua. A Trento nasce il comitato di San Martino "per il decoro del quartiere" e non vi vengono invitati i commercianti immigrati del quartiere; a Rovereto nasce la prima ronda; i due maggiori quotidiani aprono la prima pagina con titolone sull’efferata notizia di due ladruncole (nomadi) di nove e undici anni sorprese a tentare uno scippo.

E’ questo il clima complessivo. Ormai il problema principale è la "sicurezza", ossia il brivido che ti corre la schiena quando leggi dei piccoli crimini di qualche miserabile e poi incontri per la strada uno del Bangladesh, che magari fa il sarto, come il mio dirimpettaio.

Passerà? Forse. Intanto si vedono i danni nell’abbassarsi del grado complessivo di civiltà della nostra gente. Noi, che abbiamo sempre combattuto con tutte le nostre capacità, fino a farci trascinare in tribunale, il razzismo leghista e la squallida imprenditoria dell’odio dei suoi caporioni, non possiamo esserne contenti.

Ma quello che ora più sconcerta è altro. E’ l’imitazione ripetitiva, la prona subalternità evidenziata dal centro-sinistra, o meglio dal suo leader, il Presidente Lorenzo Dellai.

Che, pur con qualche distinguo, nella sostanza sposa la cultura leghista. Meno alloggi pubblici agli immigrati, le forze dell’ordine – "vigili, carabinieri, polizia, guardia di finanza" - esortati ad eseguire meno controlli sui cittadini (cioè sull’evasione fiscale, sulle norme antinfortunistiche, sugli abusivismi, sugli intralci al traffico) e a dedicarsi di più a pattugliare il territorio.

Sul discorso degli alloggi Itea hanno risposto esemplarmente i sindacati, Rifondazione Comunista, e anche l’arch. Roberto Bortolotti in un editoriale sul Corriere del Trentino. Il problema degli alloggi Itea non è la quota riservata agli immigrati (oggi del 15%, che si vorrebbe ulteriormente ridurre al 10%) ma il fatto che gli alloggi mancano: perchè la Pat non finanzia adeguatamente, i Comuni non individuano le aree, l’Itea acquista ai prezzi – sconvenienti – di mercato. In questo contesto prendersela con i – pochi e disagiatissimi - immigrati che riescono ad avere un alloggio è fuorviante, serve solo a coprire le responsabilità di chi l’edilizia pubblica non la promuove.

Detto questo, a noi preme sottolineare un altro aspetto. Con queste uscite a rimorchio della Lega (che giustamente festeggia) Dellai dimostra una sconcertante subalternità culturale. Comprensibile solo in chi annusa l’aria di una possibile sconfitta e, debole nelle proprie convinzioni, le abbandona, per abbracciare quelle dell’avversario.

Ma Lorenzo Dellai, che tutti pensano così astuto, non ha imparato niente dalle ultime elezioni? Pensa che, se si mette a rincorrere il leghista Divina, la sinistra lo voti? O che magari lo voti il centro-destra?

In genere queste tristi rincorse portano solo a una sconfitta. A questo punto meritata.