Per qualche chilometro in meno
Roverè della Luna protesta contro il traffico di camion che attraversa il paese.
In questi giorni c’è un gran subbuglio a Roverè della Luna. Un gruppo di persone che abitano lungo la via principale del paese sono preoccupate per l’aumento del traffico pesante anche in ore notturne ed ha chiesto al Comune di intervenire con urgenza. La strada è stretta, dicono, e vi si affaccia la scuola elementare e poi, “perché tutti questi camion devono passare per il paese visto che ci sono delle comode alternative?”
Gli abitanti hanno quindi organizzato una riunione pubblica, al termine della quale si è deciso di inviare un breve documento in municipio per chiedere “l’immediata chiusura del suddetto tratto stradale al passaggio di automezzi pesanti, che utilizzano tale tratto urbano per semplice passaggio, per tutto l’arco delle ventiquattro ore”.
Roveré della Luna è l’ultimo paese trentino della piana Rotaliana e della Valle dell’Adige e confina con il Sudtirolo, precisamente con Magrè e Salorno. Conta quasi 1.500 abitanti, un buon terreno agricolo (pregiati i vini bianchi della locale cantina sociale, ma anche quelli delle cantine private) ed è caratterizzato da un buon equilibrio tra agricoltura, artigianato e industria. Ma negli ultimi anni anche a Roveré della Luna si è affacciato (come in tanti altri paesi del fondovalle) un certo sviluppo edilizio di tipo speculativo.
Ha difeso, un po’ controcorrente, le proprie strutture cooperative, come la cassa rurale e la famiglia cooperativa, che spesso in tanti altri luoghi hanno scelto invece la strada della sovracomunalità. Per i principali servizi (scuole medie e superiori e sanità) fa comunque riferimento ai vicini comuni di Mezzocorona e Mezzolombardo.
Ma torniamo al traffico, che (è bene precisarlo, con tutto il rispetto per gli abitanti di Roveré della Luna) , è poca cosa rispetto al flusso che attanaglia paesi come San Michele all’Adige o Mezzolombardo; ma si sa, tutto è relativo.
La rabbia dei residenti è esplosa anche per una circostanza: la tranquilla strada provinciale che attraversa il borgo sembra sia diventata la via più comoda per i mezzi che trasportano asfalto e materiale inerte da e per Mezzocorona. Infatti, poco più a sud di Roverè della Luna, operano svariate cave e impianti di betonaggio e asfalto (che tra l’altro hanno distrutto i conoidi calcarei che caratterizzavano quel tratto di valle), le quali attraggono la maggior parte del traffico pesante che transita per Roveré. Recentemente, una delle ditte titolare di impianti verso Mezzocorona ha vinto diversi appalti pubblici nel vicino Alto Adige, subappaltando in parte il trasporto del materiale ad una serie di padroncini. E questi ultimi, a detta del comitato contro il traffico, hanno scelto il percorso più breve, che passa proprio per il paese rotaliano.
In realtà le alternative ci sarebbero: i camion potrebbero percorrere la statale del Brennero, tra l’altro molto scorrevole, ed utilizzare la nuova bretella di Mezzocorona costruita dalla Provincia proprio per deviare il traffico da e per le cave di Mezzocorona. Peccato che tale percorso allunghi di qualche chilometro ogni viaggio e quindi, prezzo del gasolio e produttività alla mano, ditte e padroncini hanno deciso di privilegiare non la via più sicura ma quella più breve.
Il sindaco Tomasini ha preannunciato accordi con la Provincia per risolvere la situazione: alla PAT verrà chiesto di declassare il tratto urbano a strada comunale e quindi il comune potrà emettere l’ordinanza di divieto al transito per i bisonti della strada . Ma l’assessore provinciale Silvano Grisenti, pur aderendo alla richiesta del comune, ci ha tenuto a far sapere tutta la sua preoccupazione per i costi aggiuntivi che le ditte e i padroncini dovranno sopportare ed ha promesso che la soluzione definitiva sarà la costruzione della circonvallazione di Roveré della Luna, opera prevista nel nuovo Piano Urbanistico Provinciale e di recente inserita nelle opere pubbliche della Provincia.
Quindi del terreno agricolo pregiato verrebbe sacrificato per venire incontro ai trasportatori trentini e probabilmente per accelerare la nascente speculazione edilizia?
Chi ha partecipato alla riunione del “comitato antitraffico” ci ha tra l’altro assicurato che nessuno dei presenti avrebbe indicato nella futura bretella la soluzione del problema.