L’asilo nido, finalmente…
Dopo tanti costosi campi sportivi, si è pensato anche a un asilo nido, che servirà 4 comuni della Piana Rotaliana.
Nei prossimi anni aumenterà l’offerta, ora risicata, di asili nido in piana Rotaliana. Il comune di Mezzocorona, promotore dell’iniziativa, ha appena presentato domanda di contributo per la realizzazione di una struttura in grado di accogliere 66 bambini. L’asilo nido, anche per avere privilegio nella graduatoria dei contributi, avrà natura sovracomunale; hanno aderito all’iniziativa, infatti, anche San Michele all’Adige, Roveré della Luna e Faedo che rispettivamente hanno "prenotato" 19, 9 e 5 posti. Mezzolombardo ha declinato l’invito a partecipare spiegando che sul suo territorio esistono già due strutture private (in due appartamenti) oltre alla cooperativa Tagesmutter, che da poco ha ottenuto l’accreditamento come nido famigliare per un massimo di nove posti. E poi, secondo l’assessore Annamaria Helfer, la struttura di Mezzocorona è incentrata sul bacino dell’istituto scolastico comprensivo di quel comune e del quale Mezzolombardo non fa parte.
Si diceva del ritardo con il quale nella zona si affronta il problema. Infatti, nei maggiori comuni del Trentino da anni esistono strutture pubbliche (magari gestite in appalto) di nido pubblico. Perfino Giovo, in Val di Cembra, che conta poco più di duemila abitanti, ha aperto quest’anno la propria struttura pubblica di asilo nido ricavato nella vecchia scuola elementare della frazione di Palù, il paesino noto per aver dato i natali ai ciclisti Moser e Simoni (quest’ultimo si era battuto contro la chiusura della scuola elementare ora ristrutturata e trasformata in nido).
Finora, nella Rotaliana, si sono privilegiati i campi sportivi, per i quali Provincia e Comuni hanno speso parecchi milioni di euro e nelle campagne elettorali ha prevalso il problema della sicurezza. Si pensi solo al fatto che è proprio dal malessere della Rotaliana, amplificato ad uso elettorale, che ha preso avvio il progetto sicurezza provinciale con l’impennarsi del numero dei vigili urbani armati di manganello e ora anche di pistola (anche se, pare, solo di notte). Ma se non ci avesse pensato il parroco di Mezzocorona a mettere a disposizione l’edificio destinato ad ospitare il futuro asilo nido, c’è da scommetterci, la struttura sarebbe rimasta nei dépliant elettorali per chissà quanti anni ancora.
Il nido verrà ospitato nell’edificio della scuola materna parificata (quindi parrocchiale) di Mezzocorona che adesso accoglie circa 170 bambini provenienti prevalentemente da quel paese. Trovato il luogo, ecco che allora l’amministrazione non ha avuto difficoltà a motivare la necessità dell’asilo nido nella forte espansione edilizia, e la conseguente previsione di incremento dei nuclei familiari residenziali, nonché le elevate esigenze occupazionali delle nuove famiglie hanno evidenziato la necessità di fornire alle stesse un adeguato servizio socio-educativo rivolto ai bambini della prima infanzia.
Il nido troverà sistemazione nei locali del sottotetto, opportunamente ristrutturato, che presentano una pianta utile di circa 838 mq, in grado, secondo il Comune, di ospitare i bambini dei paesi di Mezzocorona, S. Michele, Faedo e Roverè della Luna in virtù della convenzione che verrà tra loro stipulata.I dati demografici dei Comuni interessati alla realizzazione della struttura dimostrano che il bacino d’utenza al quale è rivolta la realizzazione della struttura è di circa 100 bambini /anno. La scelta di collocare l’asilo nido all’interno di un edificio esistente, dove trova già posto la scuola materna, trova molte ragioni convincenti, come la centralità dell’edificio rispetto al tessuto urbano e la presenza di numerosi spazi esterni protetti e completamente recintati.
Ma la localizzazione non ha soddisfatto tutti, se è vero che un consigliere comunale di Faedo, nel corso dell’illustrazione del progetto, pur apprezzando la disponibilità della parrocchia di Mezzocorona (senza la quale, come si è detto non si sarebbe forse realizzato nulla), non ha certo apprezzato quella parte del progetto che prevede nelle vicinanze la realizzazione di una grande croce sull’edificio ristrutturato, marcandone ancora di più l’appartenenza. E trattandosi di un luogo destinato ad un servizio pubblico...
In ogni caso, se tutto va bene, ed alla spesa di circa un mlione e mezzo di euro (molto meno di un campo sportivo!) per le giovani famiglie di Mezzocorona e dintorni sarà possibile accedere ad un nuovo ed indispensabile servizio, si spera ad un prezzo sopportabile. Un’ ultima annotazione: il progetto è stato approvato in Consiglio Comunale all’unanimità.