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Un Trentino abbastanza tranquillo

Il rapporto di Transcrime sulla criminalità in Trentino e nel Nord Italia nel biennio 2003/2004.

Cinzia Birolini

Le zone più a rischio criminalità nel Nord Italia si concentrano nelle zone del milanese, del torinese e del bresciano. La provincia di Trento si conferma territorio protetto, soprattutto nelle zone periferiche. L’esposizione ai fenomeni della criminalità cresce invece nelle zone urbanizzate con i distretti "Comune di Trento e limitrofi" e "Vallagarina", che presentano livelli di criminalità più alti rispetto al resto della provincia e tendenzialmente in linea con territori dalle caratteristiche simili. Le zone turistiche dell’Alto Garda e Ledro presentano invece valori di criminalità decisamente sopra la media del Nord Italia.

Delitti denunciati per i quali l’Autorità giudiziaria ha avviato l’azione penale. Distribuzione per distretti del Nord Italia nel biennio 2003-2004. Percentuali ogni 100.000 persone.

E’ quanto emerge dall’indagine condotta da Transcrime e contenuta nel Settimo rapporto sulla sicurezza nel Trentino realizzato dal centro interuniversitario per la Provincia autonoma di Trento. I ricercatori hanno condotto un’analisi su tutto il Nord Italia dividendo il territorio in 163 distretti sicurezza, comparando i diversi livelli di criminalità.

Perché l’Alto Garda si è dimostrato più vulnerabile di altri a fenomeni di criminalità? Perché nelle zone turistiche si concentrano opportunità, autori di reati e potenziali vittime di reati: turisti danarosi in cerca di relax (e quindi più vulnerabili), forti concentrazioni di persone (e quindi più opportunità di reato), continuo ricambio di persone (e quindi anonimità e possibilità di agire indisturbati). Non si escludono nemmeno le frodi commesse da turisti, specie stranieri, che denunciano falsi furti per ingannare assicurazioni che, distanti migliaia di chilometri, hanno scarse possibilità di provare il comportamento truffaldino del cliente.

Nel complesso, tuttavia, la provincia di Trento risulta estranea agli episodi più allarmanti: sia per le rapine che per gli omicidi la situazione risulta tranquilla.

Il Trentino, invece, si segnala rispetto ad altri territori del Nord Italia per valori più elevati per reati minori perseguibili tipicamente a querela di parte, quali ad esempio le percosse. Inoltre, il distretto "Comune di Trento e limitrofi" figura al quarto posto (su 163) tra le zone più esposte al rischio di truffa, un dato confermato anche dai recenti episodi di clonazione di bancomat registrati proprio nel capoluogo provinciale.

Il rapporto ha analizzato anche la percezione della sicurezza e le vittime dei reati nel Nord Italia. In provincia il rischio di subire rapine, scippi, borseggi e furti personali è comunque minore che altrove. E’ più alto invece il numero di persone che dichiara di aver subito minacce e aggressioni. Ad accomunare il Trentino con le altre regioni d’Italia sono invece le motivazioni che spingono alla denuncia. Più il danno economico subito è ingente, più - ovviamente - aumenta la probabilità che la vittima sporga denuncia. Sotto i 200 euro le vittime decidono di non denunciare in una misura variabile, a seconda del reato, tra il 40% e l’80% dei casi.

In provincia di Trento la situazione è tranquilla anche per i reati contro le famiglie. Le famiglie che hanno subito furti che hanno per bersaglio veicoli e abitazioni sono meno che nel resto del Nord Italia.

In Trentino la notte sembra essere il momento preferito dai ladri, ad eccezione dei furti di oggetti all’interno dei veicoli, che si distribuiscono equamente tra notte e giorno. Le famiglie trentine denunciano poco, apparentemente, e ciò soprattutto in ragione della trascurabilità del danno economico subito. Nel caso di furti di/su veicoli (furti di veicoli, furti di parti di veicoli, furti di oggetti all’interno dei veicoli) – ad esempio - in Trentino si denuncia solo il 26,2% dei casi, proprio perché il veicolo bersaglio dei ladri è la bicicletta. In questi casi il danno risulta spesso trascurabile a fronte della (scarsa) possibilità di recuperare il bene rubato e del "costo", in termini di tempo, che la vittima deve subire per recarsi a sporgere denuncia.

Il rapporto Transcrime è interamente scaricabile dal sito internet www.transcrime.unitn.it.

Dal 2006 il rapporto diventerà un volume monografico che tratterà, come primo argomento, la violenza domestica.