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Bond argentini: qualcosa si muove

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Sempre più investitori toccati dal crack Argentina si rivolgono al nostro Centro per sapere come muoversi legalmente nei confronti delle banche, che hanno loro piazzato i titoli-spazzatura. Alcuni consumatori si sono già mossi con azioni legali; altri stanno incominciando a farlo. Se non ci saranno concrete aperture e valide proposte di rimborso da parte degli istituti, si prevedono valanghe di iniziative legali.

Intanto però qualche istituto si muove con timide proposte di rimborso.

Prospettive di rimborso dall’Argentina. Le prospettive di rimborso dei bond argentini caduti in default (sono passati ormai quasi tre anni dall’annuncio del crack del Paese sudamericano) da parte dell’Argentina lasciano poche speranze. Forse il 25%, magari qualcosa di più, ma quanto l’Argentina sembra mettere sul piatto della bilancia a titolo di rimborso per gli obbligazionisti è davvero poca cosa. Tanto più se si considera che i rimborsi non avverranno in contanti, come sarebbe stato lecito attendersi, bensì attraverso l’emissione di nuovi "bond" a lunga scadenza (sic!).

Fronte delle iniziative contro le banche. Da parte di alcuni Tribunali - vedi Mantova, Sulmona, Bari - sono state pronunciate le prime sentenze di condanna al risarcimento dei danni nei confronti di banche che avevano venduto ai propri clienti titoli argentini. E intanto le cause contro gli istituti di credito si stanno moltiplicando.

Anche per quanto riguarda la situazione locale si conoscono parecchie iniziative legali già avviate o in fase di avvio contro istituti bancari della zona, per l’annullamento dei contratti di acquisto di bond argentini ed il recupero delle somme investite. E molti sono quelli che si stanno informando per sapere se la banca ha violato regole comportamentali o loro diritti.

Alcuni istituti intanto… E’ di questi giorni la notizia, comunicataci da diretti interessati, che alcune banche stanno offrendo soluzioni di rimborso transattive a propri clienti cui sono stati venduti bond argentini.

In taluni casi le banche fanno sottoscrivere accordi transattivi davvero strani, in cui vengono proposte percentuali di rimborso parziale del valore nominale dei titoli; in realtà la banca si impegna a rimborsare al cliente la (sola) differenza residua dopo la vendita sul mercato dei titoli: l’attuale quotazione di mercato delle obbligazioni argentine non scadute si aggira nell’ordine del 25% del loro valore nominale.

Ma quel che è più strano è che in taluni di detti accordi – udite, udite! – la banca ammette esplicitamente che qualcosa non ha funzionato nel collocamento di detti titoli, assumendosi di fatto tutte le responsabilità in ordine ai danni subiti dalla clientela. Ovvio che di fronte ad una simile ammissione la banca non dovrebbe far altro che dichiararsi disponibile a risarcire l’intero danno, oltre agli interessi, e non il parziale rimborso del controvalore.

A coloro che ricevessero simili proposte di transazione diciamo: non accettate, perché in presenza di una esplicita ammissione di colpa della banca o dei suoi preposti (poco importa), la banca è obbligata a risarcirvi il 100% del danno subito, e non meno!

Centro Tutela consumatori Utenti, Bolzano