Banche più trasparenti? Qualche dubbio
Il primo ottobre sono entrate in vigore nuove disposizioni in materia di trasparenza bancaria, che a quanto pare dovrebbero portare ad un miglioramento nei rapporti, alquanto logorati, fra banche e clienti. Il tempo ci dirà se le cose stanno davvero così. Anche se lo sforzo può essere apprezzabile, il nostro scetticismo sulla riuscita di quest’operazione di restyling bancario è grande. I motivi sono i più vari; vediamoli in relazione ad alcune delle presunte novità introdotte.
I "fogli informativi". Le banche metteranno a disposizione della clientela rispettivamente un "avviso sulle principali norme di trasparenza" ed i cosiddetti "fogli informativi". Questi ultimi conterranno una dettagliata informativa sull’intermediario, sulle caratteristiche e sui rischi tipici dell’operazione o del servizio finanziario, sulle condizioni e clausole contrattuali principali.
Già oggi tali strumenti d’informazione esistono e si chiamano "fogli analitici". Difficile e complicata è di norma la loro consultazione; se li richiedi, anche per la sola visione, in banca ti senti rispondere: "Scusi, a che le servono?" o giù di lì… Sconosciuti alla maggior parte delle clientela. Difficile che con i nuovi strumenti vada meglio.
Il contratto. Le nuove norme prevedono fra l’altro che "i contratti sono redatti per iscritto e una copia, comprensiva delle condizioni generali di contratto, è consegnata al cliente".
È così anche oggi, solo che molti utenti bancari, ai quali si chiede se posseggano copia del loro contratto di c/c o di mutuo, cascano dalle nuvole.
Molti dipendenti bancari si sono guardati bene in passato - e certi continuano a farlo - dal consegnare copia del contratto ai propri clienti. Domanda: con le nuove norme, le banche provvederanno a rispettare davvero tale obbligo?
Comunicazione delle variazioni contrattuali sfavorevoli alla clientela. E’ un argomento molto importante nel rapporto banca-cliente. Le nuove norme prevedono che "la banca debba comunicare per iscritto al cliente le variazioni unilaterali alle condizioni di contratto, qualora sfavorevoli al cliente". Si aggiunge però: "Le variazioni contrattuali sfavorevoli di tipo generalizzato possono essere comunicate in forma impersonale, mediante l‘inserzione di appositi avvisi nella Gazzetta Ufficiale. Le variazioni sono comunicate individualmente al cliente alla prima occasione utile, nell‘ambito delle comunicazioni periodiche (ad es. estratti conto)".
E’ così anche oggi. Anche oggi, infatti, la banca cambia tassi di interesse e costi delle commissioni senza informare direttamente e tempestivamente il cliente. Lo fa in genere mediante appunto avviso sulla Gazzetta Ufficiale (chi la legge?) e successiva eventuale comunicazione a mezzo dell’estratto conto. Ci sono anche banche che modificano retroattivamente le condizioni (con le nuove norme almeno questo non dovrebbe essere più possibile in quanto "le variazioni sfavorevoli al cliente non possono avere effetto anteriore a quello della loro comunicazione o per quelle generalizzate dalla loro pubblicazione").
Il discorso delle variazioni unilaterali sfavorevoli meriterebbe un discorso a sé e pone un serio problema di validità complessiva del contratto bancario stipulato, in particolare per quel che riguarda i conti correnti. Com’è possibile, infatti, che al momento dell‘apertura di un conto corrente la banca prometta certe condizioni e dopo pochi giorni o settimane tali condizioni possano essere unilateralmente variate?
Il diritto di recesso. "Entro 15 giorni dal ricevimento della comunicazione scritta, ovvero dalla pubblicazione, il cliente ha diritto di recedere dal contratto senza penalità e di ottenere, in sede di liquidazione del rapporto, l‘applicazione delle condizioni precedentemente praticate".
E’ così anche oggi. Ma come la mettiamo con il salasso dei costi di estinzione? Non sono una penalità camuffata anche quella? Finché la possibilità di cambiare banca non diventa a costo zero, non si può parlare di vera concorrenza! Ogni diversa considerazione è una barzelletta!
Come ben si vede, alcuni dei cambiamenti sono solo la riconferma di ciò che dovrebbe già essere e non è stato sinora applicato dalle banche o lo è stato solo in parte o male. Se la trasparenza rimane solo sulla carta e non si traduce in fatti concreti, anche il cambiamento sbandierato rimane una questione di facciata, che non modifica affatto il già squilibrato rapporto fra banca e utenza.
Cosa richiediamo dunque. oltre quanto giá previsto?
- Che del colloquio e della relativa consulenza fra consulente e cliente venga redatto un apposito verbale, in forma sintetica, che riporti i contenuti delle promesse contrattuali e delle relative condizioni offerte.
- Che detto verbale venga conservato agli atti, quale prova dei presupposti sui quali il rapporto specifico fra l’utente e la banca si è instaurato.
- Che, soprattutto nei contratti di durata indeterminata - vedi ad esempio i conti correnti - le condizioni inizialmente proposte ed accettate dall’utente abbiano una validità minima di un certo arco temporale, ad esempio un anno. Solo al termine di tale periodo le condizioni e i tassi potranno essere rinegoziati fra le parti.
- Che l’estinzione di un conto corrente o di altro rapporto bancario non sia soggetta a costi di estinzione o altri tipi di penali vessatorie, come avviene purtroppo ora, in molti casi.
- Che le variazioni in senso sfavorevole delle condizioni inizialmente proposte vengano comunicate direttamente all’utente e non solo attraverso la Gazzetta Ufficiale o "alla prima occasione utile".
- Che chi non si trovi d’accordo con le variazioni sfavorevoli, decise unilateralmente dalla banca, possa recedere immediatamente dal contratto, senza costi di estinzione o altri tipi di penali.
- Che i "fogli informativi" siano messi a disposizione della clientela, in luoghi facilmente accessibili e visibili all’interno dei locali degli istituti.
Invitiamo inoltre tutti gli utenti bancari a fare richiesta sempre e comunque alla banca di tutta la documentazione precontrattuale, contrattuale e di aggiornamento prevista dalle nuove norme sulla trasparenza.