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QT n. 3, 9 febbraio 2002 Servizi

Sicurezza sul lavoro: ecco i più bravi

La Provincia ha istituito un premio per le ditte più attente alla prevenzione degli infortuni. Nella Rotaliana è andata così...

Quasi un anno fa, dopo l’ennesimo lavoratore morto in seguito ad infortunio sul lavoro, sindacato dei lavoratori, associazioni locali degli artigiani e dell’industria e Provincia di Trento firmarono un accordo, chiamato Protocollo Sicurezza del Lavoro. Nei programmi dell’accordo c’era anche l’intenzione di istituire un premio da assegnare alle imprese impegnate a promuovere al loro interno la prevenzione dagli infortuni.

La scorsa settimana sono stati attribuiti i primi riconoscimenti e si è appreso che due delle imprese premiate hanno sede nella Piana Rotaliana. La ditta di autotrasporti Zadra Ruggero S.n.c. che ha il deposito nella zona artigianale di Mezzocorona si è classificata prima nella categoria "servizi" (in ogni caso favorita dal fatto di essere l’unica concorrente nell’ambito di tale categoria). Invece, la Dinamic S.r.l. di Dalla Brida Domenico che opera nel campo del consolidamento delle pareti rocciose (disgaggio), ospite della zona artigianale di Mezzolombardo, ha meritato una segnalazione nell’ambito dei "cantieri mobili".

Di questo particolare concorso abbiamo parlato con Franco Ischia, sindacalista e componente della giuria. Al bando hanno risposto ventotto imprese, tutte artigiane ma nessuna dell’industria. Questo, precisa Franco Ischia, forse perché l’organizzazione e la gestione della selezione è stata affidata al C.E.I.I. (Centro Europeo d’Impresa e d’Innovazione), che ha in ogni caso svolto un ottimo lavoro, centro che fa capo a Flavio Tosi, nuovo presidente dell’Associazione Artigiani del Trentino. Per cui l’iniziativa è risultata più diffusa e conosciuta nel mondo dell’impresa artigiana.

Al concorso potevano partecipare imprese con un minimo di tre ed un massimo di cinquanta dipendenti, con almeno dieci anni di attività alle spalle e che non avessero subito sanzioni in materia di infortunistica negli ultimi cinque anni. Dopo la verifica dei requisiti e la preparazione di una scheda tecnica da parte dell’ispettore del C.E.I.I., è toccato alla giuria il compito di assegnare premi e segnalazioni, non prima di aver effettuato anche numerosi sopralluoghi.

Ma cos’è che distingue positivamente un’impresa nell’ambito della prevenzione dagli infortuni e dalle malattie professionali?

"Dato per scontato che devono essere rispettati tutti gli obblighi di legge in materia, da sindacalista ho badato soprattutto a quanto riguarda l’attenzione alla persona. Per esempio, un macchinario o un camion, che devono essere prima di tutto a norma, meritano un particolare apprezzamento se risultano anche un po’ confortevoli per l’operatore che li manovra. I parametri che hanno guidato la giuria (che era presieduta da Ezio Tranquillini, già direttore dell’unità operativa per la prevenzione infortuni dell’azienda sanitaria provinciale, n.d.r.) sono stati comunque molteplici: ad esempio, quante risorse finanziarie sono state investite dall’impresa nell’acquisto di macchinari nuovi in sostituzione di quelli vetusti e meno sicuri".

I titolari della ditta Zadra, da noi sentiti, si sono dichiarati particolarmente soddisfatti per il premio e affermano di non aver dovuto modificare di molto l’organizzazione dell’impresa in vista del concorso, in quanto già da un paio d’anni la ditta aveva ottenuto la certificazione di qualità ISO 9000, i cui standard prevedono attenzione anche alla cura dell’antinfortunistica.

Analogo il discorso per la Dinamic di Mezzolombardo: "Fin dall’inizio - affermano in ditta - ci siamo dati un’organizzazione ordinata e sensibile alla sicurezza sul lavoro, quindi, letto il bando, ci è sembrato che avessimo i numeri per concorrere con successo, e la graduatoria ce l’ha confermato".

I primi classificati hanno ricevuto ognuno 5.164,57 euro, 10 milioni di lire. Alla cerimonia di premiazione erano presenti gli assessori provinciali al lavoro ed alla salute i quali hanno ricordato come, nel campo della sicurezza sul lavoro, la strada da percorrere è quella della prevenzione più che quella della repressione.

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