Il porfido sulle elezioni
Capriana ancora commissariata: si inasprisce il confronto fra le due anime del paese.
A Capriana si è brindato lunedì 26 novembre: i dipendenti della cava hanno ottenuto dal proprietario un giorno di permesso per festeggiare. Motivo: la maggioranza degli aventi diritto al voto è rimasta a casa e la lista "Insieme" non ha così potuto esprimere il nuovo sindaco del paese.
Un brindisi legittimo ma che allarma, che deve scuotere le coscienze di chi ha innalzato quel calice, di chi si è lasciato trascinare in un vortice pericoloso per la democrazia e offensivo nei confronti dell’intero paese, della civiltà e della democrazia.
Queste elezioni potevano rappresentare una svolta per l’intera comunità di Capriana: cancellata la questione discarica, messe da parte disinvolte situazioni amministrative del passato, un candidato sindaco giovane ed una lista eterogenea, erano presenti tutte le condizioni per ricostruire fiducia e serenità nel piccolo paese che lungo l’Avisio segna il confine fra le valli di Fiemme e Cembra.
Chiamata alle urne per il rinnovo del Consiglio comunale, la maggioranza degli elettori di Capriana ha invece preferito imboccare la scorciatoia del commissario.
Un danno forse irrecuperabile per il paese: in questi mesi scadevano le ultimissime opportunità di inserirsi nel patto territoriale di Cembra con il progetto di parco fluviale dell’Avisio e gli altri comuni di Fiemme stanno decidendo di associarsi in servizi importanti: vigilanza urbana, uffici tecnici, pulizia della viabilità, ecc. Al commissario non sarà più concesso rinviare scelte strategiche definitive e la popolazione di Capriana non potrà esprimersi attraverso normali strumenti democratici, il consiglio comunale ed un sindaco.
Quanto è accaduto nel paese durante questa ultima campagna elettorale deve far riflettere chi ancora mitizza ed enfatizza la socialità del vivere nei paesi delle nostre Alpi. Deve anche far riflettere chi ancora oggi impedisce il superamento della polverizzazione dei comuni nella nostra provincia.
Andiamo con ordine. In piena estate il sindaco appena eletto, Luciano Dallio, rassegna le dimissioni. Stava intraprendendo un difficile ma produttivo percorso di collaborazione con il gruppo di minoranza, la lista "Insieme". Ma questo percorso non stava bene al precedente sindaco, Alberto Casal, vicesindaco nella giunta Dallio, e vero ispiratore di ogni passo amministrativo del Comune. Sul tappeto erano presenti argomenti importanti che riguardavano la gestione della cava di porfido (gestita da un cugino del Casal e fratello del sindaco) ed altre tematiche di rilievo nel campo urbanistico.
Dimissioni comunque inattese, seguite da quelle di tutta la giunta e dall’indisponibilità del Casal di guidare il Comune nell’attesa della convocazione delle nuove elezioni.
Si apprenderà in seguito come nella maggioranza vi fossero stati conflitti, ma nessuno ancora oggi conosce il motivo scatenante del fallimento della giunta Dallio. E’ la seconda volta consecutiva che nella lista Civica una probabile controfigura del Casal portata a fare il sindaco si dimette dopo pochi mesi, è quindi confermata l’impossibilità di dialogo e confronto sereno con questo personaggio, che con ostinazione ha sempre difeso la costruzione della discarica nel paese ed è stato più volte discusso per suoi metodi amministrativi.
La lista di opposizione ha così riprovato a presentarsi, trovando sostegni anche in persone provenienti dall’altra area. Altri, consiglieri uscenti, hanno fatto capire con chiarezza che non potevano candidarsi con loro perché avevano timore delle ripercussioni. La lista "Insieme" si è così trovata a competere da sola, ma un avversario era ben presente in paese. Era un avversario fantasma, invisibile ma con muscoli forti, convincenti, presenti nel bar, diffusi in alberghi e nelle viscere della cava. Siamo arrivati a rasentare la caduta in reati di rilievo penale: alcuni cittadini, che però non si dicono disposti a confermare nulla nelle sedi competenti, affermano che ci sono state persone che si vantavano di promettere eventuali disponibilità economiche per sostenere l’astensionismo.
Si è paventato il possibile controllo di chi andava a votare, il passaggio di famiglia in famiglia per convincere a stare a casa, tanto da portare il parroco del paese, in un dibattito pubblico alla presenza della presidente della Regione Margherita Cogo, a fare un accorato appello al valore e significato del voto.
Le voci di quanto stava accadendo di grave nel paese sono giunte fin dentro il cuore del consorzio dei cavatori di porfido della valle di Cembra, fino ad Albiano e Lona Lases, fra stupore ed incredulità. In poche parole, la lista "Insieme", guidata da questo probabile sindaco e dalla madre, Renata Tavernar, mai dovevano e dovranno governare il paese, come del resto ha chiaramente confermato in una intervista all’Adige Alberto Casal. Nell’intervista non si dice il perché, ma nel paese il motivo era sulla bocca di tutti, ovviamente una calunnia: questi avrebbero chiuso la cava di porfido.
Così è maturato il nuovo periodo di commissariamento. La Lista "Insieme" è comunque uscita con un risultato positivo, quasi incredibile, ha aumentato i consensi di ben 60 unità (su 503 votanti) ed ha proposto un programma di azione di elevata qualità.
Partendo dalla trasparenza amministrativa e dalla partecipazione diretta dei cittadini alla gestione della cosa pubblica, ha elencato una serie di proposte che potevano permettere a Capriana di cambiare rotta nel vero senso della parola, di ricomporre fratture pesanti dovute al conflitto che ha diviso i sostenitori della discarica dagli oppositori, fratture costruite da chi, durante un lungo decennio, ha trasformato la politica in un percorso di calunnie e offese contro le persone.
Ma ha prevalso la paura e Capriana è ancora costretta a rimanere ai margini della politica della valle di Fiemme, è costretta a rimanere sempre più un tranquillo e banale dormitorio per quanti lavorano a Trento o negli uffici a Cavalese.
Dovesse anche ritrovare un’amministrazione eletta democraticamente nel maggio del prossimo anno, troppi momenti importanti di confronto con gli altri paesi della valle saranno ormai passati ed i cittadini si saranno trovati nell’impossibilità di interloquire con i propri amministratori.
Il confronto rimane comunque aperto: durante l’intera campagna elettorale la lista "Insieme" ha trovato appoggi fino ad ieri inattesi, nuove motivazioni, ed il risultato ottenuto apre fondate speranze qualora, alla prossima tornata, ci si ritrovi con un confronto corretto, come deve avvenire in ogni nostro serio paese: il confronto fra due liste e programmi elettorali diversi.