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“Se 150 milioni vi sembrano tanti…”

Lettera aperta al consigliere Pino Morandini, dopo le accuse (e il taglio di contributi) al Forum della Pace.

Egregio consigliere Morandini, circa dieci anni fa uno straordinario convegno della rivista "Testimonianze" tenutosi a Firenze aveva lanciato uno slogan valido nel passato e anche nel presente. "Se vuoi la pace prepara la pace".

Il consigliere provinciale Pino Morandini.

L’azione da Lei intrapresa contro il Forum della Pace si allontana in modo preoccupante da quel percorso che padre Ernesto Balducci aveva intuito, in quanto la sua azione politica accentua divisione, innalza barriere e verità assolute, inneggia a slogans caduti da tempo sotto il muro di Berlino e il sentire comune di chi marcia a favore della pace, per la vita, contro ogni azione di morte. E’ anche preoccupante leggere di un cattolico che si allea con colleghi di Consiglio provinciale che sostengono e alimentano cultura razzista e di esclusione.

E’ opportuno tracciare almeno una sintesi della storia del Forum della Pace. E’ una istituzione della provincia nata dieci anni fa grazie ad una legge provinciale fortemente voluta dal consigliere Paolo Tonelli. Una legge che ci è invidiata in tutta Italia, che si è provato a copiare, ad esempio nel Veneto, e che altrove non ha costruito, come accaduto in Trentino, un legame fra società civile, associazioni e istituzioni. Dentro il Forum lavorano associazioni che nella base statutaria hanno riferimenti concreti all’impegno nella diffusione della cultura della pace e della solidarietà, ma vi è ben rappresentata anche la Provincia sia con consiglieri di maggioranza che di minoranza; sono poi presenti altre istituzioni, la Campana dei Caduti, il Museo del Risorgimento, l’IPRASE, l’Università.

Le aggressive accuse che Lei ha scaricato sul Forum non possono che ricadere anche verso queste istituzioni che con grande correttezza e passione collaborano con l’associazionismo, ma anche sui consiglieri di minoranza.

Un solo appunto verso questi ultimi, forse i titolari, i portatori degli argomenti di confronto che Lei lamenta assenti nel Forum. Non sono mai presenti nell’elaborazione del lavoro e nella proposta se non quando, da consumati attori della politica più misera, devono farsi trovare in lacrime davanti alle telecamere come accaduto dopo l’orribile attentato alle torri.

Sono presente nel Consiglio del Forum fin dalla sua istituzione e cosa ho letto in questi anni di impegno in decine di persone?

Uno sforzo costante nel dare voce anche ad associazioni non rappresentate, una volontà di coinvolgimento di tutte le istanze culturali presenti sul territorio, e la ricerca del confronto anche verso culture che storicamente non ci sono vicine (penso alla sensibilità proveniente dagli ambiti culturali da Lei frequentati). Sono stato testimone delle energie continuamente profuse in questo senso.

Il Forum poi non ha mai costruito un solo passo assistenziale verso le associazioni, ma ha voluto essere riferimento, momento di sintesi, di proposta, di stimolo: ogni iniziativa intrapresa o sostenuta è stata vagliata con estrema severità. Non ho problemi nell’ammettere limiti, ma forse un impegno più sereno e diretto della cultura di centro-destra da Lei rappresentata nel Forum avrebbe permesso a tutti noi di superare questi limiti.

E’ opportuno anche fare presente a Lei e a Sergio Divina come nel Forum i rappresentanti delle associazioni lavorino da sempre a titolo gratuito: è volontariato allo stato puro. Guarda caso, non si presentano invece alle riunioni, se non in modo interlocutorio e con fare quasi assente, proprio i soggetti eletti dalle istituzioni, ben retribuiti con soldi pubblici, cioè i consiglieri provinciali rappresentanti del centro-destra.

Avessi letto nel vostro impegno politico altrettanta attenzione al risparmio di denaro pubblico in altri settori, per la coerenza dimostrata potrei provare a comprendervi, ma invece mi risulta che siate entusiastici sostenitori di ogni speculazione, sostenuta da denaro pubblico - e parliamo di miliardi - rivolta contro il territorio e l’ambiente, impianti di sci, strade e parcheggi, contributi ad associazioni e manifestazioni discutibili.

Ritorno allo slogan della rivista Testimonianze "Se vuoi la pace prepara la pace".

Per preparare la pace dobbiamo superare ogni forma di ingiustizia sociale sulla terra, ogni sopraffazione della vita, sia verso le persone che verso la natura; la pace si prepara con il dialogo e superando ogni semplificazione.

La pace si prepara con politiche di lungo respiro, non certo con le scorciatoie dei bombardieri o con l’uso di bombe atomiche, ma aggredendo quei meccanismi economici che costruiscono sofferenza, ingiustizia sociale, assenza di diritti umani e di democrazia. La pace non si prepara nemmeno attraverso il silenzio verso il terrorismo.

Sono convinto che al genere umano sia stata affidata l’ideazione e la costruzione dell’opera d’arte più complessa: la vittoria della cultura della pace. Tutti noi siamo ancora inadeguati ad ideare e sostenere l’avvio questa opera d’arte. Ma almeno un primo passo le associazioni del Forum lo hanno da tempo compiuto: hanno imparato a tenere lontane le ideologie della divisione. Le assicuro che da tempo il terreno è fertile anche per affrontare alcune delle tematiche da Lei poste.

Ma i percorsi di costruzione di cultura progressista e laica non si tracciano limitando i già risicati fondi dei quali disponiamo, non si tracciano usando slogans ormai ammuffiti come lo è il termine "cattocomunista" che tanto piace a Lei e Divina, ma venendo a lavorare con noi.

In questi tempi tanto difficili, in questi tempi di grande sofferenza, dentro una società che, guarda caso, è portata giustamente a dare peso ai morti delle torri gemelle ed è agile, veloce, ipocrita nel dimenticare i morti di fame, di altre guerre, Le chiedo maggiore riflessione, rispetto verso chi lavora con tanta generosità nel Forum, rispetto verso la comunità trentina che quella legge l’ha tenacemente voluta e tutt’ora la difende con orgoglio.

Un ultimo appunto, questo certo alquanto ideologico: le sofferenze dell’umanità, oggi come ieri, sono generate dalla politica egoista che è base culturale, obiettivo primo ed unico del capitalismo, un capitalismo che ormai non riesce, e mai è riuscito o ha sinceramente provato, a dare risposta alle vere esigenze dell’umanità: giustizia sociale, diritti umani, democrazia.

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