D’accordo la galleria; ma sul resto…
Il progetto infinito della bretella di Mezzolombardo.
Mentre si avvicinano i tempi per la realizzazione dell’opera, si alzano alcune voci critiche nei confronti del progetto per la nuova viabilità nella Rotaliana. Non sono gli ultimi colpi di coda di chi è sempre stato favorevole alla soluzione Sepi, quella che avrebbe attraversato un bel tratto della piana Rotaliana, ma di soggetti come il WWF che fin dall’inizio hanno sostenuto l’ipotesi in galleria, quella che ora è la soluzione ufficiale. Pur non mettendo in discussione la filosofia dell’intervento, in sede di osservazioni alla nuova variante al Piano urbanistico provinciale, la delegazione trentina del WWF ha presentato alcune osservazioni. Vediamo quelle che riguardano il collegamento Trento Nord-Valle di Non.
Il collegamento tra la Rotaliana e Trento Nord, dice il WWF, è previsto con una soluzione in sinistra Noce in contrasto con l’inserimento di questo tratto del fiume nell’elenco dei parchi fluviali. Infatti, gli interventi che ricadono in una fascia di 150 metri da ciascuna riva "dovranno conformarsi a criteri di conservazione, recupero naturalistico e valorizzazione ambientale"; in particolare il nuovo collegamento toglierebbe la possibilità di "migliorare una fruibilità delle aree spondali". Inoltre la soluzione proposta insiste nella scelta di occupare le aree spondali con infrastrutture che irrigidiscono il corso dei fiumi aggravando i rischi in occasione di piene. A ciò si aggiunge l’ulteriore occupazione di terreno agricolo in un fondovalle già occupato da ogni sorta di infrastrutture e costruzioni. Ed ecco la proposta del WWF per risparmiare quel tratto del Noce.
Il tracciato, all’uscita sud del tunnel di Mezzolombardo, potrà piegare ad est per il breve tratto necessario a raggiungere il ponte sul Noce in località "alla Rupe" e da qui seguire l’asse viario verso Nave S.Rocco, potenziabile con modesti interventi; da questa località potrà accostarsi al lato ovest dell’autostrada, fino all’area di servizio "Paganella", dove troverà posto l’intersezione col collegamento per Lavis; da qui, fino al casello di Trento Nord, è opportuno che la nuova arteria si collochi sul lato est dell’A22, posizionando di conseguenza il relativo sovrappasso o sottopasso lontano dalla delicata zona della foce dell’Avisio; l’eventuale mancanza di spazio tra quest’ultima e la ferrovia potrà essere ovviata utilizzando per il nuovo collegamento l’attuale tracciato autostradale, da spostare verso ovest, ed evitando il sovrappasso subito a nord del casello. In tale ipotesi si conterrebbe al minimo il consumo di territorio e si ridurrebbe l’impatto dell’opera.
La soluzione di occupare un tratto dell’argine del Noce con la nuova viabilità non piace neanche ai pescatori. Pietro Pedron, presidente dell’associazione pescatori dilettanti, stenta a credere che la nuova viabilità scorra sull’argine. "Se così fosse, non faremo mancare la nostra contrarietà. In quel caso, immaginiamo le difficoltà per accedere al fiume, il rumore e l’inquinamento provocati dal traffico sopraelevato rispetto alla campagna. E poi lungo quel tratto di Noce esiste una larga banchina esterna all’argine che si presterebbe ad ospitare almeno una parte della nuova strada."
Contrario all’ipotesi del WWF è Ivo Chistè, vicesindaco di Nave S. Rocco: "Abbiamo già un bel rumore a causa dell’autostrada che passa vicinissima al paese; e poi la provinciale dove il WWF vuole far passare la bretella è fitta di accessi privati: troppo pericoloso."
Paolo Fedrizzi, medico di Mezzolombardo già impegnato in politica, tra quelli che han sempre sostenuto la variante in galleria, commenta favorevolmente la presa di posizione del WWF: "La proposta provinciale è frutto di un compromesso. Quando videro che l’aria stava cambiando, gli amministratori di Mezzolombardo si convertirono alla galleria proponendone una molto lunga , sperando di non vederla mai realizzata. La Provincia ha proposto un compromesso che però dà qualche problema, come il lungo viadotto che collegherà la galleria sud con la nuova strada lungo il Noce: il ponte di circa 400 m. risulterà abbastanza alto sul piano campagna e passerà dentro il biotopo. Se la Pat riconsiderasse la proposta a suo tempo sostenuta dai contadini che prevedeva una galleria più corta con l’uscita a nord della zona industriale di Mezzolombardo, si eviterebbe di attraversare il biotopo e di costruire il viadotto. Basterebbe, come chiede il WWF, raddoppiare l’attuale ponte sul Noce. Si potrebbe risparmiare ancora qualche decina di miliardi e rispettare meglio lo spirito della proposta originale che tanto consenso aveva raccolto. Le proposte Sepi sono state superate perché l’alternativa, la galleria, rispetta le vocazioni socioeconomiche delle due comunità: Mezzocorona più attenta all’agricoltura, Mezzolombardo più impegnato nel commercio e nei servizi. Il progetto provinciale non soddisfa completamente queste condizioni, perché allontana Mezzolombardo dall’uscita sud della galleria, il che provocherà delle spinte speculative sull’imbocco nord della galleria, al bivio con Fai, zona agricola pregiata che non merita di essere cementificata. Diversamente dal WWF, non credo però possibile il transito sulla provinciale di Nave S.Rocco: ritengo più utile realizzare la nuova viabilità alla base esterna dell’argine, visto che lo spazio c’è."