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QT n. 6, giugno 2019 Trentagiorni

Gli “efficientamenti”

Sembra che la promessa elettorale di apertura degli ospedali periferici dipendano da una "razionalizzazione della spesa" di ben 120 milioni in 4 anni

Stefania Segnana

L’assessora alla sanità Stefania Segnana ha inviato all’Azienda sanitaria un documento in cui compare un piano di tagli: 120 milioni in 4 anni.

Risulta però fuorviante – precisa l’assessora – parlare di tagli, è invece corretto parlare di ipotesi tecnica di razionalizzazione della spesa sanitaria”.

Poi avanti con gli “efficientamenti”, i “contenimenti” e il “focus sulle modalità di localizzazione, gestione e acquisizione delle tecnologie sanitarie”... All’ipotesi di contenimento “su alcune macroaree”, tra cui la farmacologia oncologica, la soluzione è pronta: “Basta sostituire i farmaci generici a quelli brandizzati”. Insomma, spiega sul Corriere del Trentino il dirigente generale del Dipartimento salute Giancarlo Ruscitti, “la Giunta ha il dovere di chiedere all’Azienda sanitaria un programma di efficientamento, per rendere l’azienda più snella mantenendo però lo stesso livello dei servizi alla cittadinanza”.

Crediamo poco alle favole. Crediamo invece al peso delle promesse elettorali. Non è chiaro infatti se tra gli “efficientamenti” ci sia qualche ripensamento sulla riapertura di ospedali di valle con pochi pazienti. La Lega infatti in campagna elettorale aveva cavalcato il (sacrosanto) timore della marginalizzazione dei valligiani, sposandone le (fuorvianti) richieste di mantenimento, letteralmente a tutti i costi, di tutti gli ospedali. A una giusta rivendicazione si è data una risposta costosa e sbagliata, ed ora i conti non tornano.

Per ora si cerca di rimediare arrampicandosi sulle parole.