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Cari no-vax...

Sono un ottantenne. Quando frequentavo le elementari, negli anni quaranta, nel giro di pochi giorni, persi quattro compagni della mia scuola, uno della mia stessa classe. Non li vedevo più a scuola: la motivazione la leggevo sui manifesti mortuari lungo il corso cittadino che percorrevo per andare a scuola. Morti per tifo. Anche un mio fratello lo ebbe. Si salvò perché mio padre seppe che gli Americani - era il primo dopoguerra - stavano a Roma e avevano portato una medicina eccezionale: la penicillina. La trovò in Vaticano. Così mio fratello si salvò. Una sola pasticca costava, lo ricordo ancora, mille lire, una cifra enorme allora.

Oggi, quando sento questa incredibile opposizione alle vaccinazioni, mi verrebbe da gridare dal balcone di casa.

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Alessandro Dalrì

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