Stabilità, anzitutto
Elezioni in Tirolo: tutti contenti, o quasi
Il capitano G?nther Platter è contento, ha guadagnato quattro punti, arrivando al 44%, dopo un risultato magrissimo nel 2013; non ha ottenuto la maggioranza assoluta, ma ha la confortevole, teorica scelta fra 4 possibili partners per formare la nuova giunta.
Insomma, con una partecipazione al voto del 60,4%, hanno vinto un po’ tutti, come ha commentato Anton Pelinka, decano dei commentatori austriaci.
Vincono i verdi, perché dopo la catastrofe delle nazionali di ottobre sono tornati sopra il 10% (perdendo solo 1,9 punti, ma a Innsbruck hanno tenuto il livello delle ultime comunali, col 19%, sicché nel capoluogo popolari, socialdemocratici e verdi sono più o meno allo stesso livello intorno al 20%); vincono i socialdemocratici, arrivati al 2° posto col 17%, guadagnando 3,5 punti); festeggiano sia l’opposizione della lista di protesta “Fritz”, che ha tenuto, sia i liberali di “Neos”, che hanno superato la soglia del 5% ed entreranno per la prima volta nel Consiglio, e forse perfino i Freiheitliche, che col loro 15% hanno guadagnato 7 punti sul loro storico minimo del 2013, anche se restano molto al di sotto del risultato nazionale e delle loro aspettative, e probabilmente molto lontani dall’’entrare nel governo tirolese.
Il Capitano non ha detto granché sulla formazione della giunta; in modo informale, però, ha fatto sapere che avrebbe preferito prolungare la coalizione coi verdi. Nel suo discorso di chiusura della campagna elettorale, ha tuonato: “Niente esperimenti... stabilità anzitutto”, ed ha affermato esplicitamente che non formerà un governo “con matti di destra o di sinistra”; e siccome di “matti di sinistra” non si vede traccia, tutti hanno capito con chi mai e poi mai intende allearsi.
Ora, naturalmente, ci saranno i soliti incontri con tutti prima di scegliere con chi aprire negoziati concreti. Gli editorialisti propendono per la continuità, cioè una riedizione della coalizione di popolari e verdi, ma danno qualche chance anche ai socialdemocratici, storici partner di governo nel Tirolo, e scommettono sull’esclusione dei Freiheitliche i quali, saggiamente, già durante la campagna elettorale, hanno criticato i popolari tirolesi, poco allineati con i “nuovi” popolari del cancelliere Kurz).
Estremamente interessante e significativo l’analisi del voto pubblicata dall’istituto SORA, responsabile anche delle previsioni, sempre accurate, fatte per l’ORF. I popolari hanno mantenuto la grande maggioranza dei loro elettori del 20013 e hanno pescato abbondantemente fra chi allora aveva disertato le urne, mentre c’è stato poco scambio fra popolari e Freiheitliche. I verdi hanno attratto soprattutto ex-socialdemocratici o astenuti. Il voto verde è decisamente femminile (la percentuale fra le donne era il doppio di quella fra gli uomini; fra le trentenni si arriva al 35%), mentre il voto di centro-destra è soprattutto maschile. Il voto verde è giovane (al 22% sotto i 20 anni), ma qui anche i Freiheitliche sono forti (21%). Il voto di trentenni e quarantenni rispecchia fedelmente la media, mentre sopra i 60 anni i popolari hanno una maggioranza di due terzi. Verdi e socialdemocratici insieme hanno la maggioranza fra i diplomati, mentre chi ha soltanto una formazione elementare ha votato con una probabilità dell’80% per la destra o l’estrema destra. Insomma, se avessero votato soltanto le donne trentenni diplomate, ora avremmo una Capitana con maggioranza assoluta. Ma la storia, si sa, non si fa con i se...
Ovviamente, la grande maggioranza di chi ha votato l’attuale compagine governativa gradisce il suo operato negli ultimi 4 anni, mentre soprattutto i Freiheitliche, ma anche i socialdemocratici, la trovano poco soddisfacente. Significativo però il giudizio sulla nuova coalizione nazionale: un sesto dell’elettorato popolare e dei Freiheitliche non la gradisce affatto, probabilmente per ragioni opposte.
Ancora: in un’ipotetica elezione diretta del Capitano, Platter avrebbe il 50%, quindi la principale motivazione degli elettori popolari era lui come capolista, mentre fra verdi hanno contato le posizioni programmatiche, delle quali, al contrario, i Freiheitlichen si disinteressano. I temi ritenuti più importanti per gli elettori verdi erano soprattutto la politica ambientale e l’istruzione, per i Freiheitlichen il fenomeno migratorio e la sicurezza. Alla domanda se la democrazia, con tutte le sue intrinseche debolezze, sia la migliore forma di governo, 9 elettori su 10 rispondono con un sì più o meno convinto; in testa i verdi, che sono di questa opinione al 100%, seguiti dai socialdemocratici al 97%. Ultimi i Freiheitlichen: il 20% di loro ci credono poco o non ci credono affatto.
Un’altra ragione per il Capitano Platter di volere tenerli a distanza.