Un ricordo doveroso
Un caro compagno mi ha fatto pervenire una copia dell’ultimo numero della Vostra rivista. Mi congratulo per l’accurato articolo (chiaro e sintetico) su Gino Doné e la bella intervista a Antonio Marchi. Gino Doné, rivoluzionario internazionalista ebbe la determinazione e il coraggio di partecipare alla rivoluzione cubana nelle fasi preparatorie, poi come partecipante allo sbarco e infine come collaboratore in ombra. Mi congratulo e Vi ringrazio.
Ho avuto il privilegio di incontrare Gino in tre brevissime occasioni e rendermi conto di quanto egli fosse modesto e schivo. Nel periodo a ridosso del suo rientro in Italia ho sperato che un affermato compagno giornalista portasse a compimento la propria intenzione di richiedergli la disponibilità a rilasciare le interviste necessarie ad approfondire quelle sostanziose che Gino aveva rilasciato a Maurizio Chierici negli Stati Uniti. Il progetto di “completare” le informazioni e arrivare rapidamente alla pubblicazione di una seria biografia non è mai stato portato avanti seriamente: è naufragato come una nave che non affonda in mare aperto, bensì prima ancora di essere uscita dal porto. Il passo da fare mi pareva breve e mi ero illuso che fosse semplice farlo. La vicenda non è andata nel modo da me auspicato e Gino ha certamente portato tanti ricordi con sé nella tomba.
Ben vengano le iniziative come la Vostra. Grazie di nuovo!