Le prepotenze dell’Amministrazione provinciale
Il signor Antonio Caola, presidente in questi ultimi cinque anni del Parco Naturale Adamello-Brenta, ha presieduto questo ente con equilibrio e fermezza, difendendo i valori fondanti di un parco naturale, specie la salvaguardia del patrimonio naturalistico, scientifico, paesaggistico e culturale, e favorendo la conoscenza dei territori ed il loro intimo godimento, anche con sistemi sostenibili di visibilità. La gestione di questi ultimi anni ha ottenuto vari riconoscimenti nazionali ed internazionali da parte di autorevoli enti indipendenti.
Avendo quindi operato bene quale presidente di uno straordinario parco naturale e avendo comunicata la sua disponibilità a proseguire il mandato, secondo logica e giustizia, e nell’interesse del parco, avrebbe dovuto essere riconfermato. Invece vari comuni della Val Rendena, con in testa il comune di Pinzolo, non hanno apprezzato l’operato del sig. Antonio Caola. Evidentemente non si è compreso ancora il valore, anche economico, di un parco naturale e si preferisce una gestione valligiana di corto respiro, un presidente più accondiscendente e più incline al compromesso, una persona più favorevole alla crescita impiantistica.
Non sono convincenti le dichiarazioni del candidato alla guida del parco dei comuni rendenesi, il sindaco di Giustino, apparse sull’Adige, specie per il suo atteggiamento critico e ingeneroso sulla passata gestione. Inoltre non riteniamo che il presidente del Parco possa essere un politico, un consigliere d’amministrazione delle Funivie di Pinzolo, una persona che non ha mai partecipato alla vita del Parco. Comunque attendiamo una comunicazione ufficiale dal Consorzio dei Comuni. Peraltro questo atto di prepotenza compiuto dai politici locali è del tutto coerente con quelli, ormai numerosi, compiuti dall’Amministrazione provinciale in questi ultimi tempi:
- l’allontanamento dall’assessorato alla Salute della professoressa Donata Borgonovo Re, anche in questo caso perché essa aveva fatto il suo dovere;
- la proposta di spostamento dell’ospedale nell’area di Mattarello, con conseguente occupazione di un’area agricola di superficie spropositata;
- il vergognoso spostamento della Biblioteca Universitaria dal piazzale Sanseverino, prossimo a vari istituti universitari, al trasformato ex Centro Congressi nel quartiere delle Albere, notevolmente lontano dalle utenze. Ciò per puntellare la barcollante società finanziaria del quartiere;
- la tiepida opposizione allo smembramento del Parco dello Stelvio, che indica carenza di sensibilità ambientale;
- l’abbandono del Parco Naturalistico del Bondone, lasciando invece mano libera allo scempio della piana delle Viote e promuovendo il pazzesco progetto del mega-resort di lusso presso le caserme austroungariche alle Viote;
- il fuoco d’artificio di sconclusionate proposte per occupare l’area ex Italcementi, valide per ogni stagione, richiesta ed utilizzo, e naturalmente carenti di legami ripensati con la città.
Queste, alcune delle folgoranti, più o meno recenti iniziative politiche. Evidentemente manca la cultura e la propensione alla pubblicizzazione, alla discussione, al confronto; e carente è il senso democratico. Sembra si badi poco alla logica, a premiare il merito, a ricercare la soluzione più giusta per il bene collettivo.