La Chiesa che non amiamo
La Chiesa trova scandaloso lo spettacolo teatrale “Sul concetto di volto nel figlio di Dio” di Castellucci in programma a Milano e vorrebbe che fosse censurato come ai bei tempi del papa re, mentre non si scandalizza se un vescovo onora un capo camorrista facendo fermare la processione del santo patrono sotto la sua casa. È ormai un rito a Castellammare di Stabia. Il sindaco, lo stesso dell’anno scorso, invano si è opposto. Ancora una volta, insieme ai suoi assessori, è dovuto uscire dalla processione sfilandosi il tricolore e ritirando il gonfalone. Come sempre il capoclan si è affacciato, ha mandato un bacio al santo e, dopo la sosta, ha fatto cenno ai portatori che potevano riprendere la marcia. L’anno scorso si sperò, memori dell’indignato discorso contro la mafia di Giovanni Paolo II, nell’intervento del papa nei confronti del vescovo, ora speriamo che il nuovo governo Monti voglia gratificare in modo adeguato un sindaco che non si arrende, che sfida la mafia, la chiesa locale e quella nobile parte della popolazione che gli ha gridato dietro “Vergogna”.