Lettera aperta a Marilyn Manson
Caro Marilyn Manson, dopo tante polemiche, sei riuscito a venire in Italia. Come sai, il tuo arrivo è stato preceduto da un serio dibattito, anche politico, sull’opportunità di permettere il tuo concerto.
Personalmente, ritengo che sia un errore ridurre la discussione ad un semplice scontro tra credenti e non credenti, tra censori e difensori della libertà d’espressione, tra oscurantisti ed illuminati. Io vorrei andare oltre. Vorrei riflettere su alcune tue dichiarazioni e scelte, pregandoti di correggermi se mi capiterà d’interpretare in modo errato il tuo pensiero.
Cominciamo, prima di tutto, con il tema della droga. In un’intervista, tu hai detto: "Mi piace prendere la droga sapendo che non è necessario che la prenda. Lo faccio per mettermi alla prova, per sfidare le mie capacità".
Ed ancora, nella tua autobiografia, hai scritto: "Non faccio mistero del mio uso di droghe. Ma al tempo stesso sento solo disprezzo per chi ne è dipendente. E’ la gente che abusa della droga che fa apparire cattiva quella che la usa".
Correggimi se sbaglio. Secondo te, esisterebbe un consumo di droga accettabile (come il tuo) e uno inaccettabile: quello dei tossicodipendenti, che tu dici di disprezzare. Tutto questo, secondo me, è assurdo. La droga è sempre una cosa cattiva, in ogni caso. E poi, perché provare disprezzo per chi ha la sfortuna di finire nel tunnel della tossicodipendenza?
La distinzione tra drogati di serie A e drogati di serie B non mi piace. Mi fa venire in mente certi ricchi signori che consumano cocaina e che, stranamente, non hanno mai problemi con la giustizia. Mentre invece i tossicodipendenti più poveri ed emarginati sono quelli che finiscono sempre nei guai.
Un altro argomento che fa discutere, e che vorrei affrontare con te, è quello del satanismo. Alcuni anni fa, tu hai incontrato Anton LaVey, fondatore della Chiesa di Satana americana, e sei diventato "ministro" di questo "culto".
La Chiesa di Satana, nata nel 1966, è perfettamente legale. Non commette reati e si presenta come una specie di religione, con tanto di "Bibbia". A quanto pare, i tuoi dischi sono stati un formidabile spot pubblicitario per questa ideologia. Blanche Barton, un’esponente della Chiesa di Satana, ha dichiarato: "Abbiamo ricevuto molte domande da parte di ragazzi che hanno iniziato ad interessarsi al satanismo grazie alla musica e all’atteggiamento di Marilyn Manson".
Questo non è bello, perché la Chiesa di Satana, pur essendo legale, promuove un’ideologia, secondo me, negativa. Per accorgersene, basta leggere soltanto una delle nove "affermazioni sataniche" che ne riassumono il pensiero: "Satana rappresenta la vendetta, invece del porgere l’altra guancia".
Ti sembra giusto, caro Marilyn Manson, che la Chiesa di Satana insegni l’ideale della vendetta? Pensi che possa giovare a qualcosa? Io credo di no. Esaltare la vendetta non aiuta certamente a rasserenare gli animi.
Per concludere, caro Manson, vorrei affrontare con te il tema della trasgressione. Tutti dicono che tu saresti un personaggio trasgressivo, un ribelle, una rockstar scomoda per il potere. Io non credo che sia così.
Proviamo ad immaginare come potrebbero diventare i giovani se seguissero il tuo esempio: prendere droga "per mettersi alla prova" e aderire ad un’ideologia che insegna a vendicarsi. Tutto ciò non è affatto ribellione. Secondo me, è un comportamento che potrebbe fare comodo al potere.
Quando parlo di "potere" mi riferisco a qualunque tipo di sistema che vorrebbe condizionarci, controllarci ed imporci delle regole ingiuste, calpestando il valore della Vita e la dignità dell’essere umano.
Non mi stancherò mai di ripetere che non bisogna mai drogarsi, perché dobbiamo essere lucidi, scomodi e "pericolosi" per il sistema.
Il potere deve avere paura di noi. E tremare di fronte alla forza del nostro pensiero, sempre vivo e lucido.
Questo, naturalmente, non significa che bisogna essere violenti. L’unica vera ribellione è quella pacifica e culturale, tesa a spezzare le catene di un sistema consumista, materialista ed arrivista in cui spesso viviamo. Ce lo hanno insegnato i tanti martiri cristiani. Per cambiare il mondo non ci vogliono le armi. E neppure la droga e il satanismo. Per cambiare il mondo, è sufficiente sommergere il male con un mare di bene. E poi, dire dei semplici "no". "No" alle ingiustizie, alle mafie, alle dittature imposte dal dio denaro, ai silenzi, alle omertà, al dominio dei forti sui più deboli.
Questo è ciò che io penso, caro Marilyn Manson. Ed è questa - correggimi ancora, se sbaglio - la ragione per cui penso di non poter essere d’accordo con te e con certe tue scelte.