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E’ arrivata la cordata!

Liliana Ragnini

Il Trentino del 4 luglio ci annuncia che finalmente a Rovereto, dopo lunghe trattative avviate da precedenti amministrazioni, sembra arrivata a conclusione la destinazione della parte centrale di corso Rosmini, quella cioè che comprende Palazzo Balista e l’ex Stazione delle Corriere. "La partita sarebbe grossa – scrive il giornale – c’è cauto ottimismo..".

Non so quanti roveretani, - cioè i pochi che abbiano intuito qualche cosa dalle informazioni scarse ed evasive apparse sui quotidiani – condividono l’ottimismo dello scrivente, al pensiero che la nostra città verrà scippata di una piazza, in un punto centrale, nevralgico, in una zona che si spera in un futuro non troppo prossimo, possa diventare pedonabile. Per compensare la "cordata" che costruirà gratuitamente (si fa per dire) un parcheggio interrato verrà concesso lo sfruttamento del suolo: si parla di un palazzo di 13 piani o forse più. Si può facilmente intuire che per dare spazio ad una volumetria del genere, della superficie attuale resterà ben poca cosa, all’incirca un cortile di pertinenza del nuovo fabbricato, come ovviamente il parcheggio sottostante.

Ma anche se una parte (più che altro per giustificare l’operazione) fosse a beneficio pubblico, siamo sicuri che a Rovereto ci sia la necessità di un altro parcheggio interrato che provochi ulteriore traffico ed inquinamento, quando i due esistenti in pieno centro (via Manzoni e viale dei Colli) sono utilizzati al 50% e mentre altri due sono previsti in Piazza Follone e all’ex BIMAC? Non sarebbe più utile per i cittadini trasformare la piazza in una zona verde, un luogo di ritrovo con qualche panchina, delle aiuole, una bella fontana al centro? Non sarebbe meno oneroso per le casse comunali coinvolgere le scuole per un concorso di idee che preveda un restauro il più possibile conservativo del vecchio fabbricato, ripristinando l’antico colonnato a semi-cerchio ed innalzandolo al massimo di uno o due piani?

I vecchi portici sono ovunque salvaguardati come luoghi della memoria oltre che per la loro utilità. Sarebbe bene ricordare che fino a circa fine ‘800, sorgeva in quell’area una chiesa ed un convento Salesiano. Chissà quali tesori ci potrebbe rivelare il sottosuolo, dato che spesso le chiese sorgono sopra altre più antiche. Il nostro territorio è ricco di reperti archeologici (Isera, Loppio, Riva, Trento, ecc.) e forse Rovereto non ne è esclusa. E’ certo che, quando ad intervenire è il privato, ha tutto l’interesse a far scomparire il più in fretta possibile ogni ritrovamento, così come stava accadendo a Trento, nell’area ex Canossiane, dove solo una provvidenziale "spiata" ha evitato che tutto finisse in discarica. Concludendo, ritengo che Rovereto non abbia bisogno di altro cemento, specie in un luogo così delicato e di pregio, che tolga luce, visibilità e che deturpi irrimediabilmente e definitivamente l’estetica già troppe volte umiliata di corso Rosmini, il cui risultato è penosamente sotto gli occhi di tutti.

Perché non personalizzare artisticamente la piazza con un’architettura surreale alla De Chirico? Un ristorante di pregio, un caffè concerto dove, anche chi ha una certa età possa, di giorno, ascoltare della buona musica, come avviene in ogni città di aspirazioni turistiche…

Sono soltanto idee modeste e di poca spesa, ma di grande richiamo per un centro che commercialmente si sta sempre più spegnendo. Il nostro Sindaco è persona intelligente che ama l’arte e la cultura che con determinazione ed anche coraggio è riuscito a correggere alcuni errori del passato (ex cava Manica, ville in collina, ecc.) e che certamente non infliggerà un ulteriore insulto alla nostra città. Credo debba essere di grande soddisfazione poter lasciare un segno, nel nostro passaggio di buon senso regalando ai posteri opere gradevoli e fruibili, a beneficio di tutti i cittadini e non solo della speculazione edilizia.

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