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Scissioni, QT e i soldi

Carlo Devigili

Soltanto oggi ho letto l’editoriale di Renato Ballardini sul numero del 6 aprile (I talebani come le B.R.?), che si conclude con una frase che mi ha lasciato di stucco: "...intanto Mussi sta per fare una scissione: lo capirei se fosse per fare o sognare la rivoluzione, ma per restare nella stessa coalizione e continuare a fare il ministro, vi sembra una cosa seria?". 

Primo: se la maggioranza di un partito decide di fondarne un altro nuovo, uno sarà pur libero di aderire o non aderire, o no? 

Secondo: ritiene l’autore dell’articolo che sarebbe forse più serio se Mussi e i suoi uscissero dalla coalizione facendo cadere il governo?

E già che ci sono, un’ultima cosa. Avevo mandato il mio modesto contributo per sostenere il giornale. Poco tempo dopo i quotidiani locali hanno pubblicato i redditi dei nostri politici, tra cui quello di Ballardini. Mi sono sentito quasi come preso in giro. Sicuramente da me Questotrentinonon avrà più un soldo.

Risposta

Non tutto il male viene per nuocere

Caro Devigili, Mussi è certamente libero di non aderire al Partito Democratico, che non è esaltante nemmeno per me. Ma io sono libero di criticare tale sua libera scelta. Il sano realismo che gli ha consigliato di non far cadere il governo Prodi avrebbe dovuto, secondo me, suggerirgli anche la valutazione che è più efficace, nel senso che produce più conseguenze utili, la presenza di un pensiero e di una azione di sinistra dentro il Partito Democratico che frantumata al di fuori di esso. Tanto più che, posto che giustamente è pregiudiziale non far cadere il governo, anche il potere di coalizione di cui dispongono i gruppi minori non risulta utilizzabile.

Quanto alla questione dei "redditi dei nostri politici", come è ovvio non ha nessun rapporto con la libertà di Mussi di aderire o meno al Partito Democratico, visto che l’indennità parlamentare la riscuote anche lui ed anche lui percepirà l’assegno vitalizio. La questione l’hai sollevata perché ce l’hai come me. Spero che Tu abbia letto il mio commento alla notizia, pubblicato anche su Questotrentino all’interno della mia risposta ad un lettore sulla medesima questione (vedi il n° 4 del 24 febbraio scorso, A proposito di pensioni d’oro) e non lo ripeto. Solo aggiungo che tutto il male non viene per nuocere, perché, senza farne oggetto di pubblicità, quel mio incolpevole reddito contribuisce a risolvere i problemi di QT. Voglio sperare in una Tua resipiscenza e che anche Tu continui ad aiutarci. Renato Ballardini