Trento città europea?
Esiste un piano strategico della città di Trento consultabile sul sito www.trentofutura.it. Tra gli "assi strategici" che ispirano questo programma si legge: "Trento: città alpina, città del Concilio, città europea, città del mondo". Quando si pensa ad una città europea, ad una città del mondo, si immagina una città pulsante, resa viva prima di tutto dalla libera espressione dei cittadini. A noi Trento pare una città stanca, ispirata al principio del (soprav)vivi e lascia (soprav)vivere.
La nostra non vuole essere una protesta, ma l’occasione per esprimere un disagio e un bisogno di spazi e di vitalità, percepito da diverse realtà, da associazioni di varia ispirazione e singoli cittadini. L’amministrazione comunale non può non ascoltare tutte le parti. A Trento si anticipa alle 23 la chiusura dei locali "giovani" dove si fa musica dal vivo; si murano esperienze di autogestione; in giunta comunale si propone un regolamento che limita pesantemente l’attività dei musicisti di strada (non più di 2 ore al giorno per un massimo di 40 giorni all’anno, in uno spazio indicato di volta in volta dalla polizia municipale). A Trento da un lato si fissano paletti, in nome del rispetto della quiete dei cittadini e della legalità, dall’altro non si compensa concedendo spazi di espressione e socialità.
A Trento: mancano strutture per le associazioni (ci sono associazioni che aspettano da anni una sede); si sente la carenza di spazi dedicati all’incontro e alla socialità, dove i cittadini possano far cultura, spazi informali, di partecipazione dal basso, gratuiti, dove non si debba pagare la consumazione, spazi sociali e non commerciali, spazi dove non servano tessere per poter entrare, spazi autogestiti dove i cittadini e le associazioni possano organizzare eventi, iniziative culturali, concerti, dibattiti, momenti conviviali.
Nel piano strategico del Comune si parla di programmazione partecipativa. Ma partecipazione non può essere solo consultazione. E’ fondamentale che il Comune ascolti i bisogni dei cittadini, di tutti i cittadini. Ma questo a nostro parere non è sufficiente. Ciò che noi chiediamo è che possano esistere spazi reali di partecipazione alla vita della città, spazi in cui si possa esaltare la libera iniziativa dei cittadini.
Cittadini del mondo,
Coordinamento universitario "Il baco",
Associazione di promozione sociale "il Puerto",
Unistudent,
C.S.A. "Bruno",
Laboratorio sul moderno "Robotradiorecords",
Tavolo sulla precarietà,
Poum,
Comitato per la ripubblicizzazione dell’acqua,
Rock e altro,
Altropianeta.com