Le strategie del mobbing
Perché si diventa bersaglio del mobbing? Scoprire i motivi che scatenano queste aggressioni non è facile, data la complessità dell’anima umana, ma l’elenco potrebbe essere infinito. Magari si vuole sbarazzarsi della vittima che ha successo e quindi suscita invidia. Talvolta perché ha un carattere difficile o fragile. Oppure perché lavora poco o, al contrario, si dà troppo da fare. Ma anche per semplice noia o frustrazione.
Le angherie che i compagni di lavoro mettono in scena sono le più svariate: si punzecchia il collega senza pietà con le maldicenze scavando nella sua vita privata, oppure gli si fa il vuoto intorno e non si comunica con lui. Ma a fare terra bruciata per togliersi di mezzo qualche dipendente fastidioso ci pensano più spesso i superiori; i quali, abusando del loro potere, pungolano la vittima sbizzarrendosi in diversi modi: la snobbano ingiustamente, le negano i diritti o la costringono a compiti umilianti. Va da sé che questo bell’ambientino implichi uno scotto pesante dal punto di vista psicologico. Il lavoratore trascorre giornate che pesano come macigni ed entra in un tunnel di cui non intravede vie d’uscita. Il suo stato di salute peggiora e spesso incappa in disturbi piuttosto gravi: è ansioso, depresso, si chiude in se stesso e, dulcis in fundo, può arrivare ad accarezzare l’idea del suicidio.