Un socialista leale
Cristiano senza chiesa, socialista senza partito. Anche negli anni degli ideologismi forti, Walter Micheli ci ripeteva sovente questa autodefinizione dello scrittore Ignazio Silone: per mitigare gli eccessi del partitismo, oltre che i rigori dottrinari di ogni gerarchia. Ma egli restò sempre cristiano nell’intimo e socialista esplicito per vocazione. Nell’ora dell’addio, la sua scelta di vita politica si evidenzia particolarmente, accanto a tutte le altre rilevanti azioni del nostromaestro e compagno. Egli fu sopra tutto un socialista leale, legato al suo popolo e alla sua terra con un respiro internazionale: un socialdemocratico mitteleuropeo, che cercava di coniugare giustizia e libertà, secondo gli insegnamenti di Carlo Rosselli.
E’ stato scritto che chi si impegna molto col cuore nelle cose che dice e che fa, può essere più esposto di altri all’affaticamento fatale. Sì, Walter aveva tanto creduto alla prospettiva socialista per il Trentino e per l’Italia, e negli anni ’80 aveva dato il meglio di sé come lungimirante amministratore dell’autonomia trentina. Poi è scesa su di noi la slavina che nei primi anni ’90 "travolse il Psi, cent’anni dopo la sua fondazione", come Micheli ricorda nella sua opera "Il socialismo nella storia del Trentino". E al di là dei risultati che l’azione personale di ognuno può portare al miglioramento delle condizioni generali, questa caduta della nostra storia collettiva ha pesato e continua a pesare, oltre che nella mente, anche nei sentimenti e sul cuore di noi tutti.
Walter, che ha fatto moltissimo per la sua terra e per la sua causa politica, ne ha sofferto di più, perché credeva e lavorava più di tutti. Soffriva per un movimento politico "che ha avuto ragione, ma non ha fatto la storia", travolto dai propri limiti e dall’inclemenza degli avversari. Ma Micheli ci lascia – proprio con le ultime parole del suo libro appena citato – la sua testimonianza di speranza con queste parole: "L’unico porto che la sinistra può trovare aperto in Italia è quello apprestato dal socialismo riformista e liberale". Ciao, Walter: "è bello dopo il morire vivere ancora".