Quel che non t’aspetti
Se ne sentissimo parlare alla lontana, se ci dicessero di un posto di paese, nelle vecchie cantine di un albergo, in una località di turismo tranquillo - adatto, diciamo, alla mia generazione - ci figureremmo tante cose, ma difficilmente immagineremmo il Boivin. Eppure invece è là, in una stradina che sale dal lago di Levico verso il centro del paese, soffitti a volta e tavoli apparecchiati con gusto nelle antiche cantine di un albergo. Riccardo Bosco, chef-patron dai modi timidi e sinceri, si muove con garbo tra i tavoli, e con decisione dietro ai fornelli. Non pensate a una cucina provinciale, “chiusa” negli ingredienti e nelle ricette della tradizione, al riparo dalle contaminazioni. Riccardo Bosco ha mano e personalità, parte dal territorio ma si slancia lontano; verso la Spagna, come col fresco gazpacho con palline d’anguria, o verso oriente: petto di anatra arrosto con cavolo rosso in agrodolce. Non è facile incontrare un posto che dia meno punti di riferimento del Boivin, tutto è in movimento: è raro ritrovare in carta due volte lo stesso piatto, ed è difficile consigliare ad un amico cosa mangiare. Ci verrebbe da dire: fidatevi, parlate con Riccardo, spiegatevi. Oppure invece cedete il passo, rinunciate a menar le danze e fate fare a lui. E se vi capiterà in una portata di fare un mezzo passo falso, non dateci troppo peso, per un trancio di salmone forse un po’ troppo salato, potreste incrociare i paccheri cozze e pecorino migliori della vostra vita. È aperto solo la sera ed è meglio prenotare, si paga sui 30 euro ma la cena spesso ne vale il doppio.
Ristorante Boivin (www.boivin.it), Via Garibaldi 9, Levico Terme, Tel. 0461 701670, Aperto solo a cena. Chiuso la domenica.