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Cime Tempestose

Gli “amichetti” del quartierino

Claudio Bortolotti, presidente di Patrimonio del Trentino, ha dichiarato che il braccio immobiliare della Provincia potrebbe essere interessato ad una palazzina del lussuoso complesso dell’ex Michelin da adibire a non si sa bene cosa. Probabilmente uffici provinciali. Del resto, ha detto Bortolotti, il prezzo è conveniente. Per gli amici palazzinari proprietari dell’area sicuramente.

Il ballo del mattone

Beccato dalla stampa che lo ha accusato di pensare troppo agli affari edilizi e immobiliari, Lorenzo Dellai si è giustificato affermando che “l’edilizia è in una situazione di crisi e la domanda pubblica della Provincia può aiutare le imprese”. Al solito. Anche quando di crisi non si parlava, Dellai non si è mai tirato indietro se c’era da aiutare qualche costruttore con opere faraoniche (almeno nei costi). Il mattone, si sa, può sempre aiutare in campagna elettorale.

Passato e servitù

Il mese scorso ha preso ufficialmente vita “Futuro e libertà”, il partito di Gianfranco Fini. In visita a Trento, il capogruppo di Fli alla Camera, Italo Bocchino, ha ricordato che il partito rappresenta “una destra moderna, europea, occidentale, repubblicana e liberale”. Una destra nazionale, insomma, che guarda ad altri movimenti europei. Sarà per questo vecchio nazionalismo che l’ex autonomista (ed ex tante altre cose) Giacomo Bezzi si è subito lanciato a pesce sul nuovo soggetto politico, proponendosi come uno dei referenti trentini. Di futuro e di libertà nella figura di Bezzi c’è ben poco. A meno che non si parli dei suoi interessi personali.

Ubi maior, minor cessat

In cambio dei voti necessari per l’elezione del nuovo presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti, il Patt ha chiesto, tra le altre cose, che la nònesa Caterina Dominici diventi nuovo assessore ladino al posto del fassano Luigi Chiocchetti. Così poi la strada per una nuova minoranza linguistica (quella nònesa) sarà spianata. Alla fine, non è che la vera minoranza linguistica diventerà quella “trentina”?

La lista della spesa

Le minoranze in Consiglio provinciale hanno presentato la lista della spesa al nuovo presidente Dorigatti, tra cui la stampa e l’invio a tutti i cittadini trentini del bollettino “Consiglio provinciale cronache”, l’assunzione di due persone all’ufficio legislativo come supporto tecnico dei consiglieri (portaborse d’ufficio?) e la messa a disposizione di traduttori tedeschi per ricerche e redazione di atti (non meglio specificati). Anche i duri e puri della Lega sono sensibili all’odore dei soldi e non sanno resistere. Soprattutto se a pagare non sono loro.

Minzo-news

Nel riportare la notizia che i rappresentanti degli studenti del Liceo scientifico di Trento “Da Vinci” hanno proposto di tenere l’assemblea d’istituto di domenica senza saltare un giorno di lezione, l’Adige ha concluso che “i ragazzi del Da Vinci vogliono dimostrare di meritare la prima pagina dei giornali anche in positivo” nonostante il 14 dicembre 2010 ci sia stato “il fermo a Roma di Federico Serra che stava manifestando in piazza”. Giusto. Bisognerà pure ripulire l’onta di chi si è macchiato del grave reato di manifestare contro il governo. I bravi ragazzi, per l’Adige, stanno a casa e non in piazza. Mica siamo islamici, vero Giovanetti?

Dialoghiamo, ma dopo “fòr dale bàle”

Il vescovo Bressan ha criticato l’iniziativa di padre Fabio Scarsato che aveva aperto le porte della chiesa dei frati di Sanzeno in val di Non a fedeli non cristiani, poiché a suo avviso un conto è l’ecumenismo fra chiese cristiane e un altro il dialogo interreligioso. Insomma, per il vescovo di Trento chi non è cristiano è meglio che stia fuori dalla chiese cristiane, anche se ad invitarlo è un frate o un sacerdote. In risposta, la comunità musulmana nonesa ha invitato i cristiani locali per una giornata di preghiera nel suo luogo di culto a Cles.

Che diranno, a questo punto, i leghisti secondo i quali l’intolleranza islamica consiste nel non permettere ai cristiani di pregare nelle moschee? Diranno forse che Bressan è come l’ayatollah? Senza volerne, all’ayatollah.

Fuori tempo massimo

La notte di Capodanno 2009 a Riva una rissa scoppiata ad una festa per un “urto” di troppo ha portato un ragazzo bresciano a processo per lesioni. Durante l’udienza tre suoi amici hanno cercato di scagionarlo e uno di loro ha dichiarato di essere il vero responsabile dell’aggressione al ragazzo rimasto ferito. Peccato che i giudici non c’abbiano creduto. Anche perché la confessione è giunta un anno dopo i fatti. Pure i sacrifici, ormai, hanno la data di scadenza.

 

Gli “amichetti” del quartierino

Claudio Bortolotti, presidente di Patrimonio del Trentino, ha dichiarato che il braccio immobiliare della Provincia potrebbe essere interessato ad una palazzina del lussuoso complesso dell’ex Michelin da adibire a non si sa bene cosa. Probabilmente uffici provinciali. Del resto, ha detto Bortolotti, il prezzo è conveniente. Per gli amici palazzinari proprietari dell’area sicuramente.

Il ballo del mattone

Beccato dalla stampa che lo ha accusato di pensare troppo agli affari edilizi e immobiliari, Lorenzo Dellai si è giustificato affermando che “l’edilizia è in una situazione di crisi e la domanda pubblica della Provincia può aiutare le imprese”. Al solito. Anche quando di crisi non si parlava, Dellai non si è mai tirato indietro se c’era da aiutare qualche costruttore con opere faraoniche (almeno nei costi). Il mattone, si sa, può sempre aiutare in campagna elettorale.

Passato e servitù

Il mese scorso ha preso ufficialmente vita “Futuro e libertà”, il partito di Gianfranco Fini. In visita a Trento, il capogruppo di Fli alla Camera, Italo Bocchino, ha ricordato che il partito rappresenta “una destra moderna, europea, occidentale, repubblicana e liberale”. Una destra nazionale, insomma, che guarda ad altri movimenti europei. Sarà per questo vecchio nazionalismo che l’ex autonomista (ed ex tante altre cose) Giacomo Bezzi si è subito lanciato a pesce sul nuovo soggetto politico, proponendosi come uno dei referenti trentini. Di futuro e di libertà nella figura di Bezzi c’è ben poco. A meno che non si parli dei suoi interessi personali.

Ubi maior, minor cessat

In cambio dei voti necessari per l’elezione del nuovo presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti, il Patt ha chiesto, tra le altre cose, che la nònesa Caterina Dominici diventi nuovo assessore ladino al posto del fassano Luigi Chiocchetti. Così poi la strada per una nuova minoranza linguistica (quella nònesa) sarà spianata. Alla fine, non è che la vera minoranza linguistica diventerà quella “trentina”?

La lista della spesa

Le minoranze in Consiglio provinciale hanno presentato la lista della spesa al nuovo presidente Dorigatti, tra cui la stampa e l’invio a tutti i cittadini trentini del bollettino “Consiglio provinciale cronache”, l’assunzione di due persone all’ufficio legislativo come supporto tecnico dei consiglieri (portaborse d’ufficio?) e la messa a disposizione di traduttori tedeschi per ricerche e redazione di atti (non meglio specificati). Anche i duri e puri della Lega sono sensibili all’odore dei soldi e non sanno resistere. Soprattutto se a pagare non sono loro.

Minzo-news

Nel riportare la notizia che i rappresentanti degli studenti del Liceo scientifico di Trento “Da Vinci” hanno proposto di tenere l’assemblea d’istituto di domenica senza saltare un giorno di lezione, l’Adige ha concluso che “i ragazzi del Da Vinci vogliono dimostrare di meritare la prima pagina dei giornali anche in positivo” nonostante il 14 dicembre 2010 ci sia stato “il fermo a Roma di Federico Serra che stava manifestando in piazza”. Giusto. Bisognerà pure ripulire l’onta di chi si è macchiato del grave reato di manifestare contro il governo. I bravi ragazzi, per l’Adige, stanno a casa e non in piazza. Mica siamo islamici, vero Giovanetti?

Dialoghiamo, ma dopo “fòr dale bàle”

Il vescovo Bressan ha criticato l’iniziativa di padre Fabio Scarsato che aveva aperto le porte della chiesa dei frati di Sanzeno in val di Non a fedeli non cristiani, poiché a suo avviso un conto è l’ecumenismo fra chiese cristiane e un altro il dialogo interreligioso. Insomma, per il vescovo di Trento chi non è cristiano è meglio che stia fuori dalla chiese cristiane, anche se ad invitarlo è un frate o un sacerdote. In risposta, la comunità musulmana nonesa ha invitato i cristiani locali per una giornata di preghiera nel suo luogo di culto a Cles.

Che diranno, a questo punto, i leghisti secondo i quali l’intolleranza islamica consiste nel non permettere ai cristiani di pregare nelle moschee? Diranno forse che Bressan è come l’ayatollah? Senza volerne, all’ayatollah.

Fuori tempo massimo

La notte di Capodanno 2009 a Riva una rissa scoppiata ad una festa per un “urto” di troppo ha portato un ragazzo bresciano a processo per lesioni. Durante l’udienza tre suoi amici hanno cercato di scagionarlo e uno di loro ha dichiarato di essere il vero responsabile dell’aggressione al ragazzo rimasto ferito. Peccato che i giudici non c’abbiano creduto. Anche perché la confessione è giunta un anno dopo i fatti. Pure i sacrifici, ormai, hanno la data di scadenza.

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