Jungo, e vai!
Jungo, l’autostop certificato, viene spiegato al meglio come “la strategia della pulce”, perché si “salta” da un’auto all’altra lungo i flussi di maggiore traffico veicolare. Un vantaggio economico ed ambientale, con l’obiettivo di avere in strada meno auto con il solo conducente, ma anche un modo di fare socialità, di costruire comunità anche in viaggio.
Lo Jungotour di sabato 12 giugno (39 Km in autostop con partenza ed arrivo in piazza Venezia a Trento) ha dimostrato che ci vogliono 7,6 minuti in media per prendere un passaggio mostrando la tesserina Jungo, un sistema di autostop certificato ideato dal riminese Enrico Gorini, che può essere un’interessante esperienza di mobilità alternativa. Ad esempio per gli spostamenti tra l’Alta Valsugana o i paesi della Vigolana e Trento, dove i tempi ristretti di “imbarco” garantiscono una concorrenzialità di Jungo con i mezzi pubblici (basti pensare che da Trento a Caldonazzo si sta 42 minuti in treno).
In Jungo sta credendo molto il comune di Pergine: la vicesindaco Marina Taffara è arrivata al terzo posto tra le donne in Jungotour, con un tempo medio d’attesa di 9,3 minuti. La tessera personale viene percepita come elemento di sicurezza dagli automobilisti, mentre gli jungonauti (20 quelli che si sono cimentati in Jungotour) hanno la possibilità di effettuare il tracciamento della targa di chi li imbarca con un sms.
Dieci le tappe da seguire nell’esperimento, in senso orario ed antiorario, con fermate Piazza Venezia-San Donà-Pergine Ponte Regio-Pergine Municipio-San Cristoforo-Valcanover-Calceranica-Bosentino-Vigolo Vattaro-Villazzano-Piazza Venezia. L’imbarco più veloce in media è stato quello di Bosentino (4 minuti), mentre più difficile uscire dalla città (16 minuti).
Jungo è sostenuto dalla Provincia di Trento e dal mese di aprile ha cominciato a diffondersi nella provincia di Bergamo.