I miei conti sulla legge finanziaria
Un mio amico giornalista, anzi caposervizio di un quotidiano cittadino, sposato con una funzionaria della Provincia e con un figlio piccolo, ha fatto quattro semplici conti dai quali risulta che secondo la nuova legge finanziaria pagherà 200 euro all’anno in più di tasse mentre sua moglie 300 in meno.
L’altro giorno sono passato davanti al Commissariato del Governo e ho notato un assembramento di eleganti individui in giacca cravatta, e tailleur per le donne. Ho letto poi che si trattava della protesta dei commercialisti. Ho sentito alla televisione che anche la casta dei notai si è lamentata per questa finanziaria e (forse) anche per il decreto Bersani, che con alcuni provvedimenti toglie loro dei privilegi e li impoverisce.
Senza ribadire che dai tabulati del fisco risultano le categorie di professionisti più ricche del paese, ricordo che mesi fa, presso lo studio di un notaio cittadino dove mi ero recato per una pratica di successione, ho richiesto una delega per un atto. In un minuto la segretaria l’ha redatta e il notaio mi ha richiesto 50 euro che ha immediatamente intascato (nel vero senso della parola) senza corrispondermi nessuna ricevuta.
Da settimane (mesi ormai) il lamentosissimo dibattito che ha scatenato la legge finanziaria ci affligge dai media, i quali ci informano che: i ceti medi vengono penalizzati; la Confindustria non approva perché mancano elementi per il rilancio dell’economia; i sindaci, gli amministratori locali, i ministri fanno le bizze per i tagli ai loro comuni, province, dicasteri; l’opposizione scenderà in piazza per protestare; i dipendenti del pubblico impiego vogliono scioperare; gli esponenti dei partiti della sinistra radicale (radicale?) chiedono questo e quello e per carità non tocchiamo le pensioni e via di seguito.
Non me ne intendo di leggi finanziarie. So che sono importanti e riguardano dove un governo ha intenzione di prendere il denaro e dove intende poi spenderlo. Però lo stesso ho pensato alcune cose:
1) Dai conti del mio amico mi pare che il ceto medio non sia più di tanto colpito, a meno che non si tratti del medio-alto che, a mio personale avviso, proprio per la sua condizione di benessere è una minoranza e deve essere per primo maggiormente tassato per un riequilibrio fiscale.
2) D’altra parte questo è, o almeno dovrebbe essere, un governo di centro/sinistra e dovrebbe agire di conseguenza, quindi la protesta di commercialisti e notai a me sembra un buon segno. Anche perché, secondo una logica un po’ manichea, i componenti di queste categorie le elezioni le hanno perse, quindi…
3) Io che ho una Micra 1000 comprata dieci anni fa e al momento non posso cambiarla, sono ben disposto a pagare una maggior tassa di circolazione per l’inquinamento se so che chi possiede un’auto di grossa cilindrata è ancor più tassato.
4) Spero che al più presto si riproponga il tema dell’urgenza di una nuova legge elettorale, visto che con la proporzionale la maggioranza, invece di presentarsi compatta a sostegno del suo governo, appare come una sconfinata galassia dove ogni capogruppo si sente in dovere di avanzare le sue critiche, salvo ritirarle il giorno successivo, dopo essersi ritagliato venti secondi di visibilità sui media.
5) Spero anche tanto, poi, che il ministro D’Alema cominci al più presto svariate visite all’estero, togliendosi così un po’ dai piedi, visto il fiato che le sue lamentele hanno dato all’opposizione. Per non parlare del fatto che delle sforbiciate al nostro ipertrofico apparato statale (il più caro d’Europa e del quale proprio la Farnesina risulta essere il palazzo più grande in Italia dopo la Reggia di Caserta) sono più che salutari e necessarie.
6) Al presidente Montezemolo consiglierei invece un po’ di pudore, almeno ora che sta incassando i profitti del buon andamento di vendite Fiat, e sicuramente non si farà ritegno di chiedere la cassa integrazione per i suoi dipendenti appena le cose andranno male.
7) Sono poi convinto (ma così, senza una buona ragione, a istinto) che se una finanziaria scontenta tutti è in fondo la migliore che si possa fare. Non sono un gran sostenitore del governo Prodi, ma è un governo di centro/sinistra e peggio del precedente non potrà fare. Quindi se solleva tante critiche è perché in qualche maniera si sta muovendo. E a muoversi, anche poco, in Italia si fa sempre piangere qualcuno; se poi piangono in tanti, vuol dire che si sta muovendo abbastanza.
Insomma, basta con questo attacco continuo da parte di tutti, compresi i media, che attraverso servizi giornalistici fuorvianti danno all’ex-ministro Alemanno la possibilità di speculare sulla protesta dei lavoratori precari come atto dissidente verso il governo. Siamo veramente alla manipolazione più ipocrita. Fiducia o non fiducia, (ma chissenefrega, andiamo avanti), c’è molto altro da fare. O qualcuno pensa che tutto un governo debba essere messo alla prova sulla graticola della prima legge finanziaria? Che sia giusto giocarsi qui un’intera legislatura?
Quel che non si farà oggi si farà il prossimo anno, di tasse e tagli si parlerà ancora; intanto c’è una marea di cose da riformare e già il parossismo mediatico riporta dichiarazioni di governo allo sbando, di conflitti insanabili nella maggioranza, di defezioni di parlamentari…
Ma perbacco, non si può dare la stessa risonanza ad ogni eccezione. E mi chiedo: con quale faccia si presenta il possessore di un Suv a lamentarsi dopo che, compratosi il mezzo a 50.000 euro, gli rincarano il bollo di circolazione di 200 euro all’anno? Poveraccio, tartassato lui…