Il “biodigestore” si farà. Ma quando?
Rifiuti: Mezzocorona sembra accettare un grande impianto di compostaggio. Ma ci vorrà tempo...
Avevamo riferito qualche settimana fa della recente approvazione del terzo aggiornamento del piano provinciale di smaltimento dei rifiuti che ha previsto, accanto al ridimensionamento della massa di rifiuti da smaltire mediante l’inceneritore, anche l’individuazione di alcuni siti destinati al riciclo di una delle frazioni più impegnative da trattare: quella umida, il rifiuto organico putrescibile, la cui quantità recuperabile, entro pochi anni, dovrebbe superare le cinquantamila tonnellate.
A parte il fatto, si diceva, che un’azione più spinta di convincimento verso il compostaggio domestico (in orto o giardino di pertinenza) potrebbe, forse, ridimensionare il problema, ora gran parte di questo rifiuto è esportato fuori provincia con qualche rischio di dipendenza dagli impianti altrui. Infatti, secondo la Pat, negli ultimi mesi i costi di conferimento agli impianti extraprovinciali (prevalentemente nel Veronese) hanno subito un aumento di costi che si aggiungono a quelli derivanti dal trasporto e imputabili prevalentemente all’aumento del prezzo del gasolio. Attualmente il costo incide per un importo pari a 18 euro alla tonnellata.
A livello locale, l’impianto destinato a servire il Trentino centrosettentrionale, è stato individuato a Mezzocorona. Premesso che accanto alle opportune soluzioni tecnologiche andrebbe comunque potenziata anche la strada "dolce" del compostaggio domestico, cioè dell’autosmaltimento della frazione umida nel giardino, nell’orto o nella campagna vicina (a Mezzolombardo sono 370 le famiglie che praticano il compostaggio domestico, a Mezzocorona 530 e a Lavis quasi 1200), la scelta di potenziare il "biodigestore" di Mezzocorona ha suscitato una prima dura reazione da parte del sindaco Fiamozzi. Mezzocorona, secondo il sindaco, sarebbe stata scelta come sede di una delle piattaforme per lo smaltimento del rifiuto organico in quanto non schierata con il centrosinistra di Dellai e dichiaratamente contraria all’inceneritore anche in difesa delle pregiate produzioni agricole locali.
La lettura "politica" della vicenda, però, non aveva convinto, in quanto la questione del biodigestore era già sorta diversi anni fa, quando al governo della borgata c’era un’amministrazione omologa a quella di Trento. Ed infatti, dopo pochi giorni, il clima è sembrato migliorare.
La Provincia ha invitato gli amministratori di Mezzocorona ad una visita presso impianti simili che si è svolta nei giorni scorsi presso Campo San Piero, comune del Padovano. Per Michele Ghezzer, rappresentante della sinistra in Consiglio comunale, all’opposizione della giunta "civica", la presa di contatto con l’impianto padovano ha contribuito a ridimensionare le preoccupazioni iniziali. Per la verità, il consigliere di opposizione, diversamente della giunta comunale, aveva già assunto una posizione dialogante. Secondo lui "la proposta della Provincia di utilizzare l’impianto di digestione anaerobica presso le distillerie Valdadige di Mezzocorona per trasformare una parte del rifiuto umido prodotto in provincia credo va valutata attentamente. A fronte di opportune garanzie sull’impatto ambientale dell’impianto, anche sotto il profilo degli odori, credo che la cosa possa avere delle interessanti ricadute positive. Ricadute in termini di occupazione e di sfruttamento del biogas prodotto dall’impianto".
Anche la maggioranza al governo della borgata ha assunto ora un tono diverso. L’assessore Carlo Toniolli, a cui va ascritta una buona parte del merito di avere spinto la raccolta differenziata a Mezzocorona al 65 per cento dei rifiuti raccolti, ha giustificato il tono delle prime reazioni comunali con il fatto di aver avuto notizia delle intenzioni della Giunta Provinciale dai giornali prima ancora che dai canali istituzionali. "La visita all’impianto di Campo San Piero ha tranquillizzato anche noi - afferma Toniolli - Inoltre, la Provincia ha promesso che l’impianto che sarà realizzato a Mezzocorona sarà più efficiente di quello piccolo già esistente alla periferia del paese. Tuttavia la nostra amministrazione se da un lato condivide la necessità di costruire l’impianto, dall’altra proporrà alla Pat di realizzarlo in un sito diverso da quello inizialmente individuato".
Il comune di Mezzocorona dispone di un terreno in una zona più decentrata, lungo la strada provinciale che conduce a Roverè della Luna. Pare di capire, in conclusione, che si tratterà di tempi lunghi e che per ora i nostri rifiuti continueranno a viaggiare.