Quando in aereo non c’è posto…
E inoltre: bond argentini, tariffe elettriche, prezzi ortofrutticoli.
Le nuove regole sull’overbooking. Dal 17 febbraio scorso anche nel nostro Paese è entrato in vigore il regolamento Ce 261 del 2004, che si applica non solo ai voli in partenza dall’Unione europea, ma anche ai voli in arrivo se il vettore ha la licenza di esercizio rilasciata da uno Stato membro. Inoltre si applica a tutti i voli con prenotazione confermata purché il consumatore si sia recato all’imbarco con l’anticipo indicato.
Eventi risarcibili: il regolamento prevede forme di assistenza e di compensazione per negato imbarco, cancellazione del volo e ritardo superiore a due, tre o quattro ore a seconda della lunghezza del volo.
Compensazione pecuniaria: le nuove compensazioni pecuniarie comunque spettanti sulla base del regolamento vanno da 250 a 600 euro (prima si andava da 150 a 300).
Diritto al rimborso o all’imbarco sul volo alternativo: per alcune ipotesi la nuova normativa prevede che il passeggero possa scegliere se farsi rimborsare entro 7 giorni il biglietto o rientrare con il primo o un successivo volo disponibile.
Diritto di assistenza: il passeggero ha diritto a ricevere gratuitamente pasti e bevande in relazione alla durata dell’attesa, alla sistemazione in albergo ove necessaria e al trasporto dall’albergo all’aeroporto.
Disabili: le persone con mobilità ridotta hanno la precedenza tanto nell’assistenza quanto nell’imbarco.
Risarcimenti ulteriori: tranne coloro che hanno accettato volontariamente di restare a terra, il passeggero, oltre a quanto dovuto ai sensi del regolamento, ha sempre diritto al risarcimento di ulteriori danni che dovesse subire, documentandoli.
Obbligo di informazione: si tratta di una delle norme più eluse con la precedente disciplina. Il vettore deve affiggere in modo chiaro e visibile un avviso che informa i consumatori dei loro diritti, nonché le regole applicate in caso di overbooking.
Irrinunciabilità: le norme del regolamento sono inderogabili.
Si ricorda infine a tutti coloro che dovessero trovarsi in simili situazioni che Federconsumatori è a disposizione, in particolare con il suo sportello nazionale di tutela del turista: tel. 059-206557, e-mail: info@sosvacanze.it; casella postale 220 Modena centro.
I bond argentini. Occorre anzitutto dire che il risultato dell’adesione all’offerta sui tango bond, operata dal Governo argentino, non può essere considerato un grande successo, ma piuttosto un imbroglio ai danni dei risparmiatori. I dati parlano di un’adesione in Argentina del 76%, in Italia del 27% (dagli iniziali 450.000 risparmiatori sarebbero rimasti 325.000; nel Trentino, grazie alla capillare e assillante azione delle Casse Rurali, l’adesione sarebbe stata di circa l’80%). Comunque il danno è enorme, sia per chi ha accettato quel vergognoso swap di riconversione, che affida all’Argentina il destino di risparmi di una vita, sia per chi non ha voluto sottostare a questo ricatto e adesso aspetta di sapere quali saranno le decisioni del nostro Governo, del FMI, della Consob e delle banche.
Le associazioni dell’IntesaConsumatori continueranno comunque le azioni a tutela dei risparmiatori italiani. I dati in nostro possesso attualmente ci dicono che sono rimasti circa 9 miliardi di euro non scambiati con le nuove obbligazioni o non venduti attraverso il mercato secondario.
IntesaConsumatori metterà in campo una serie di inziative contro il Governo, anzitutto per la sua totale assenza in questa vicenda che ha interessato due milioni di cittadini. Non è possibile che altri governi abbiano avuto ruoli politici determinanti a tutela degli interessi nazionali e, in Italia, tutto ciò non sia avvenuto. Il Parlamento italiano ha respinto per pochi voti un emendamento, presentato dagli on. Benvenuto e Olivieri, tendente ad ottenere soluzioni alternative, utili a sanare i danni causati ai risparmiatori italiani dal comportamento poco etico assunto dalle banche. Come ha anche affermato Elio Lannutti, leader dell’Adusbef (una delle associazioni di IntesaConsumatori), "i risparmiatori-elettori se ne ricorderanno, oppure penseremo noi a farglielo ricordare al momento delle elezioni e ci scriveremo sopra: non votateli, sono nemici dei risparmiatori".
La nostra azione sarà indirizzata anche contro le banche, che hanno permesso a centinaia di migliaia di piccoli risparmiatori di acquistare titoli destinati ad un mercato di investitori istituzionali; oltre alle denunce, verranno anche chieste soluzioni conciliative, come è già accaduto negli altri casi di default. Verrà inoltre chiesto all’ABI e alla task force argentina di mantenere l’impegno di iniziare tutte le vertenze internazionali che saranno necessarie per combattere l’arroganza del governo argentino.
In pratica le strade che ora restano ai risparmiatori che non hanno firmato l’offerta argentina sono: il ricorso all’arbitro internazionale, le cause legali alle banche, la conciliazione con le banche.
Per quanto riguarda il ricorso all’arbitro internazionale, esiste la piena disponibilità di Nicola Stock, co-presidente del GCAB (Global Committee of Argentina Bondholders) e presidente della TFA (Task Force Argentina), il quale ha affermato: "Combatteremo in tutti i tribunali e in tutte le sedi giurisdizionali contro lo Stato argentino per difendere i nostri risparmiatori. Siamo pronti a presentare un importante ricorso all’ICSID (International Centre for Settlement Disputes ), arbitro internazionale costituito tra 154 Stati tra cui anche l’Italia e l’Argentina. Puntiamo al recupero degli investimenti più gli interessi".
Pertanto i risparmiatori che non hanno aderito all’offerta di scambio dei titoli argentini continueranno ad avere il pieno supporto e l’assistenza gratuita da parte della TFA. Quanto all’ICSID, si tratta di un organismo internazionale che risolve le controversie tra governi nazionali e investitori privati.
Stock ha anche precisato che "le sentenze di questo organismo, che si pronuncia in tempi ragionevoli, sono inappellabili e vincolanti tra le parti; ciò significa che di fronte a una pronuncia di condanna il Governo argentino non potrà opporsi". L’ottimismo di Stock è dato dal fatto di aver già ottenuto risultati positivi quali la chiusura della negoziazione con la città di Buenos Aires, con il Banco Hypotecario e con la Telecom Argentina, portando a casa circa un miliardo di euro.
Per quanto riguarda poi le azioni legali a livello trentino, come Federconsumatori ci siamo organizzati in questo modo: si è costituito un pool di legali che analizza dapprima la documentazione del singolo risparmiatore e poi esprime il suo parere sull’opportunità di intraprendere l’azione legale nei confronti della banca; per richiedere tale servizio occorre prenotarsi al n. 0461-303992, oppure al 347-8405352, in quanto i legali sono disponibili solo il venerdì dalle 16 alle 18 presso la sede Federconsumatori di Trento, in via Muredei 8. Come associazione stiamo contattando dei legali in ogni città sede di tribunale e ciò sia per snellire il lavoro del pool, sia per ragioni di ordine tecnico, sia per fornire un servizio più rapido, senza che però la professionalità abbia a patirne.
Per quanto riguarda infine l’aspetto conciliativo-transattivo, la Federconsumatori trentina è in attesa di aprire con il Presidente e la dirigenza della Federazione Trentina delle Cooperative un tavolo comune etico, dove analizzare le singole situazioni dei risparmiatori, che si sono rivolti con fiducia alle Casse Rurali. Tale organismo dovrà predisporre una griglia di valutazione dei singoli casi e procedere quindi ad eventuali parziali rimborsi.
Il mercato elettrico domestico. S .S. di Gardolo vuole avere dei suggerimenti per risparmiare e, conoscere la tariffa Enel più conveniente per quanto riguarda l’utenza domestica.
Federconsumatori, per stimolare la partecipazione dei consumatori alle vicende dei prezzi dell’elettricità nella Borsa, propone che il GME (Gestore del Mercato Elettrico) istituisca sul proprio sito web una sezione contenente informazioni fruibili dal pubblico per consentire un controllo sul proprio venditore-grossista e governare il proprio consumo in ragione dell’andamento dei prezzi nelle diverse ore e nei diversi giorni.
Noi, intanto, cominciamo con l’inserire nel nostro sito (www. federconsumatori.it) le schede per valutare la convenienza e il rischio di maggior spesa connesso alla scelta di una delle quattro tariffe biorarie offerte dall’Enel agli utenti domestici.
Nella stessa sezione del sito, dedicata alle tariffe biorarie, ciascun consumatore potrà effettuare, in forma anonima e gratuita, la simulazione del calcolo per valutare per la propria abitazione la convenienza della scelta della tariffa bioraria completa offerta dall’Enel con il nome DUE.
Frutta e verdure: dall’origine al dettaglio. Ancora la solita storia: mentre i prezzi alla produzione dei prodotti ortofrutticoli registrano forti diminuzioni, i prezzi al dettaglio sono tutti con il segno positivo (vedi tabella). Ciò dimostra quel che da tempo denunciamo: nella filiera ortofrutticola avvengono dei massicci ricarichi di prezzo che incidono sui prezzi finali. E’ bene quindi fare chiarezza e rendere trasparente l’intera filiera, affinché si dia uno stop al circolo vizioso che ha messo in ginocchio un comparto fondamentale del sistema produttivo italiano.
Prezzi ortaggi freschi al dettaglio
Ortaggio | Seconda settimana di febbraio | Variazione rispetto alla prima settimana di gennaio | Percentuale |
Carciofi | 0,70 | 0,55 | + 27% |
Lattuga | 3,00 | 2,15 | + 40% |
Melanzane | 3,50 | 2,05 | + 70% |
Cavolfiori | 2,00 | 1,35 | + 48% |
Finocchi | 2,00 | 1,37 | + 46% |
Patate | 0,80 | 0,60 | + 33% |
Peperoni | 3,50 | 2,20 | + 59% |
Pomodori | 3,00 | 2,00 | + 50% |
Zucchine | 3,00 | 1,92 | + 56% |
Broccoli | 2,50 | 1,40 | + 79% |
A dimostrazione dei ricarichi che avvengono, si possono osservare le tabelle che mostrano sia le percentuali di aumento dei vari ortaggi, facendo un raffronto fra il mese scorso e quello di febbraio, sia gli aumenti dei prezzi, con relative percentuali di ricarico degli stessi ortaggi nella seconda settimana di febbraio.
Aumento prezzi ortaggi freschi dall’origine al dettaglio
Ortaggio | Seconda settimana febbraio | % di ricarico | |
Prezzo all’origine | Prezzo al dettaglio | ||
Broccoli | 0,80 | 2,50 | 213% |
Carciofi | 0,35 (a capo) | 0,70 (a capo) | 100% |
Cavolfiore | 0,56 | 2,00 | 257% |
Finocchi | 0,47 | 2,00 | 326% |
Lattuga | 0,66 | 3,00 | 355% |
Melanzane | 0,94 | 3,50 | 272% |
Patate | 0,23 | 0,80 | 248% |
Pomodori | 0,95 | 3,00 | 216% |
Pom. ciliegino | 1,80 | 4,00 | 122% |
Peperoni | 0,97 | 3,50 | 261% |
Zucchine | 1,32 | 3,00 | 127% |