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Nuovo Astra: cineforum e cinema di qualità

Nuovo multisala a Trento: che intende specializzarsi - anche grazie alle dimensioni ridotte delle sale - nel film di qualità. E inizia con il Cineforum.

Il cinema Astra si rinnova. Da una sala grande, se ne fanno tre piccole: due da 150 e una da 70 posti. Si accetta peraltro volentieri il ridimensionamento della sala e, quindi, degli schermi, se Trento potrà finalmente vantare un cinema che promette di specializzarsi nella programmazione di qualità. Ne abbiamo parlato, ancora in mezzo al cantiere, con l’esercente dell’Astra, Antonio Artuso.

Partiamo dalla domanda chiave: per lo spettatore trentino aumentano le chance di vedere film di qualità?

"Tutte e tre le sale sono finalizzate proprio alla programmazione di film di qualità: non l’essai duro, ma sempre film di qualità. Ci saranno anche dei film più o meno commerciali, ma non le commedie brillanti, non i film cosiddetti da pop-corn. Infatti abbiamo eliminato anche la vendita di pop-corn e puntiamo sul bar, come luogo di aggregazione prima e dopo il film. Ci leghiamo alla Federazione Italiana Cinema d’Essai, la FICE, e la linea sarà quella".

C’è quindi un obbligo di programmare una certa percentuale di film classificati "d’essai"...

"Non ce ne preoccupiamo, saremo altamente sopra a qualsiasi percentuale. Saranno solo film di qualità".

Quindi, come imprenditore, credi che ci sia un mercato per questo tipo di programmazione qui a Trento.

"Bisogna specializzarsi. Con la programmazione mista, succedeva che il sabato e la domenica avevi magari il pienone, e dopo, nei giorni feriali, il deserto. Coi film di qualità, invece, avevi una clientela più costante. Corteggiamo una clientela composta da gente che sa cosa va a vedere, che conosce il film: ormai si va a vedere il prodotto, non si va ‘al cinema’ a vedere quello che c’è. Il pubblico è più preparato".

Con l’affiliazione alla FICE, aumenta il tuo margine di scelta sui film che ti arrivano dalla distribuzione?

"Con tre schermi hai una forza contrattuale maggiore. Passeranno senz’altro dei film che prima a Trento non arrivavano, o rimanevano una giornata, in qualche rassegna. Adesso c’è lo spazio per tenerli una o due settimane. Ci saranno teniture molto più lunghe rispetto a quelle toccate veloci".

Quanto conta il passaparola?

"E’ fondamentale. Ci sono tantissimi film decantati che magari deludono, e tante sorprese che partono in maniera tranquilla e dopo piacciono. Le teniture lunghe vogliono sfruttare proprio il passaparola".

Quindi tu investi anche sul futuro della visione in sala cinematografica, nonostante tutti i cambiamenti che ci sono stati e ci saranno: il digitale, la pellicola che forse tra qualche anno sparirà…

"Il digitale arriverà, ma con gran calma. Da anni dicono che ci siamo vicini, ma passeranno ancora degli anni. Poi ci sarà un periodo con un percorso parallelo: arriverà il digitale ma la pellicola sopravvivrà. I film di qualità vanno visti in pellicola. La visione è ancora superiore".

Il filmone di Natale continuerai a farlo? Ti mancheranno i vari Boldi e De Sica?

"So già quale sarà il film di Natale. In due sale, ci saranno film di qualità; la terza è occupata non da un Boldi-De Sica ma da un Pieraccioni".

Bisogna pur santificare le feste… La passione per il cinema quanto conta nel tuo lavoro? Non si fa la fine del pasticciere che non vuol più saperne di mangiare dolci?

"Conta molto. Come esercente la passione conta, ma non devi fidarti dei tuoi gusti. Devi cercare di capire i gusti del pubblico, anche se è difficile. La passione conta soprattutto perché quella dell’esercente non è una professione che rende in proporzione al capitale che hai investito…".

Il Cineforum rimane qui da te, i primi tre giorni della settimana, pomeriggio e sera. Avere il Cineforum è più un ingombro o una promozione?

"Al Cineforum ci tengo. Dopo diciassette anni è una tradizione. Mi piace lavorare con quel pubblico, sperando che dopo frequentino anche le altre sale. In più, sono curioso di vedere come reagirà questo pubblico con le possibilità del dopo-Cineforum. Una volta, chiuso il Cineforum, scappavano. Con il bar, è più facile che si fermino a fare due chiacchiere sul film".

Il dibattito che non si fa più dentro in sala…

"…si farà magari davanti a un bel bicchiere".

Il Cineforum, lui, continua per la sua solita strada, con la programmazione che lo caratterizza da sempre: cinema "impegnato" (film dalla Palestina, dall’Algeria, dall’Albania…), punti di vista d’autore (Hou Hsiao Hsien, Guédiguian, Sokurov…), muti musicati dal vivo ("La caduta di casa Usher" di Jean Epstein e un Maciste italiano del 1926), film di visione o revisione consigliata ("Spider" di David Cronenberg), pellicole da rivedere ogni volta che si può ("Il grande dittatore" di Chaplin).

Si inizia la settimana del 20 ottobre. La novità sostanziale è che il Cineforum è spalmato sui primi tre giorni della settimana. Se si sceglie la tessera pomeridiana, si può decidere in quale dei tre giorni vedere il film. La tessera serale obbliga a frequentare una precisa giornata. Se si perde il film nella sera in cui si è tesserati, lo si può recuperare in uno dei tre pomeriggi.