Emergenza freddo
Panettoni, pandori e alberi di Natale, luccichii di ogni genere. Shopping frenetico e smog a livelli massimi. Il consumismo di massa impazza.
E fuori, intanto, quanti gradi sono? Misuriamoli: - 4, -5, - 6. Si gela! Si chiama "emergenza freddo", e secondo i dati comunicati ieri dai Volontari di Strada colpisce circa 150 persone senza fissa dimora nella sola città di Trento.
Nel Natale dello spreco c’è chi non ha sprechi: non ha né luce, né acqua, né regali e nemmeno un tetto, nemmeno un letto. Insieme ai fagotti di coperte, cartoni e giornali utili per sfuggire all’assideramento, queste persone portano con sé un’immensa dignità.
Al contrario di chi, ai nostri occhi, di dignità non ne dimostra affatto. L’ Amministrazione Comunale e la Provincia di Trento già sapevano, e ieri hanno avuto la conferma della gravissima situazione in cui troppe persone vivono, o meglio, cercano di non morire.
Non ci basta manifestare la nostra indignazione per l’ignoranza irresponsabile e l’immobilismo dimostrati finora dalle istituzioni, nonostante i numerosi appelli lanciati dai gruppi, dalle associazioni e dai singoli. Da una parte rimangono numerosi posti sfitti, strutture chiuse ed inutilizzate dell’Amministrazione Comunale o della Provincia, dall’altra uomini e donne che dormono in strada, al freddo.
Di fronte all’emergenza, pretendiamo che le Amministrazioni locali si adoperino immediatamente per mettere a disposizione le loro strutture vuote, quanto meno per permettere ai senza tetto il superamento dell’inverno.
Sappiamo che i mezzi necessari per risolvere questa drammatica situazione sono in mano al Sindaco, al Presidente della Provincia e ai loro funzionari e non permetteremo a nessuno di evitare il problema nascondendosi dietro i "tempi della burocrazia".
Con le pratiche che ci appartengono, quelle della disobbedienza sociale, scavalcheremo le eventuali immobilità, le lungaggini e le leggerezze degli amministratori, organizzandoci autonomamente per "aprire" una nuova "Casa del Freddo".