Luca Carboni in concerto
Un bel concerto , di quelli che ti viene voglia di andare sotto il palco a fare un po’ di casino. E alla fine è andata proprio così, tutti a ballare e applaudire un Carboni che alla soglia dei quaranta appare sì leggermente brizzolato nei capelli, ma in grande forma.
Il cantautore bolognese ha scelto Trento come prima tappa del tour , per presentare in anteprima le canzoni del suo ultimo album "Lu*ca". E il concerto inizia con Carboni seduto al piano che intona "Stellina (dei cantautori)", "quella che vedo la sera dalla finestra della mia cucina" e che da sempre rappresenta una fonte d’ispirazione di artisti, poeti e, appunto, cantautori. Il Carboni-pensiero e la sua forza potrebbero essere racchiuse tutte qui, in questa sua disarmante semplicità che miracolosamente non scade mai a mera banalità. Le sue canzoni sono piccoli racconti di vissuto quotidiano, fatto di sentimenti universali, sussurrati dalla voce che il tempo e le numerose sigarette hanno reso ancora più roca. E gli scarni arrangiamenti dei brani esaltano una vocalità, dalle linee melodiche assai orecchiabili racchiuse spesso in affascinanti seppur elementari giri di Do.
Anche quando Carboni si concentra su tematiche squisitamente sociali, gli esiti sono buoni e poco importa se per affrontarle usa i toni seri di "La mia città" o più scanzonati come in "Ci vuole un fisico bestiale".
Un plauso merita, poi, il gruppo di supporto al cantautore, che senza strafare, ha retto bene il debutto, e pezzi storici come "Silvia lo sai", "Gli autobus di notte", "Fragole buone buone" hanno conservato intatto il loro valore, in un Auditorium tutto esaurito e a forte presenza femminile. Parecchie sono state le canzoni tratte dall’ultimo album, e su tutte pare svettare l’emozionante "I problemi della gente".
Insomma, il timido Luca non sarà mai un fuoriclasse dei cantautori, ma una lucente "stellina" lo è già da tempo.