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QT n. 11, 30 maggio 1998 Servizi

L’insostenibile leggerezza del sindaco

Castello-Molina di Fiemme: mentre il municipio rischia di crollare, il sindaco se ne va in vacanza.

Risulta sempre più difficile per i sindaci dimostrare forza, efficienza, efficacia, specialmente intelligenza. Risulta sempre più difficile l'impresa di rispettare le diversità culturali e politiche che animano le loro collettività, nonostante siano stati eletti direttamente dalla gente. Specialmente in valle di Fiemme tanti di questi sindaci si trasformano, in pochi mesi, in piccoli padroncini, incapaci di sostenere un confronto, demotivati nell'affrontare difficoltà o nel rispondere ai bisogni della popolazione.

Esemplare quanto accaduto in questi giorni a Castello-Molina di Fiemme.

L'edificio che ospita municipio e scuola elementare è un corpo unico: l'Itea, proprietaria, interviene per abbattere e ricostruire le ormai fatiscenti scuole. Il municipio, invece, anche se ospitato in una struttura altrettanto dismessa, con scale strette e ripide che se affrontate da anziani si trasformano in un esercizio di arrampicata, pavimenti imbarcati, non viene interessato dai lavori.

Mentre l'Itea demolisce la parte delle scuole sul muro rimasto in piedi del municipio si aprono profonde crepe. Il sindaco fa inserire dei vetrini di controllo nelle pareti, si affida alla competenza dei soliti ingegneri e geometri che tutto decidono in questa valle, e con estrema scioltezza, ricordando la sua non lontana militanza sportiva, si reca a Praga con i colleghi di valle per partecipare alla scelta della località che dovrà ospitare i mondiali di sci nordico del 2003.

Nel frattempo i dipendenti comunali, loro malgrado, per una settimana devono lavorare in un edificio che da un momento all'altro potrebbe spaccarsi in due. Vengono fatti portare camion carichi di ghiaia e scaricati a ridosso della parete, confidando così in un aumento della stabilità e la vigile presenza dell'occhio divino impedisce avvengano crolli.

Nel frattempo lo stesso sindaco, prima di partire, aveva autorizzato una ditta privata del luogo a scaricare centinaia di metri cubi di materiali inerti in una cava abbandonata in località Predaia. Il sindaco non aveva valutato che la strada che porta alla cava non era idonea al passaggio di camion del peso di 400 quintali, che dal quel posto nel 1996 migliaia di metri cubi di terreno avevano invaso strada e abitazioni sottostanti, che la zona non rientra nei siti previsti per lo stoccaggio di materiali inerti. Il sindaco è lui, le sue decisioni fanno legge, ogni altra considerazione diventa perdita di tempo, intralcio amministrativo, blocco di servizi alla comunità.

In tempi brevissimi - 24 ore - alcuni residenti raccolgono oltre 60 firme su un documento che denuncia l'insieme dei rischi presenti in una decisione simile, inviano il testo in Comune, ai carabinieri, alla stazione forestale ed il giorno dopo, sabato, tutto il lavoro viene bloccato, con il sindaco che ormai ha raggiunto Praga.

Ci si accorge che l'abuso compiuto dalla ditta è molto più grave di quanto previsto, in quanto preventivamente l'impresa aveva scavato quanto possibile per ricavarne materiale da cava e venderlo, e nel fosso ricavato, ampio oltre 9.000 me, aveva scaricato, assieme al materiale degli scavi del centro polifunzionale, rifiuti quali pneumatici, ferraglia e altro.

Una settimana più tardi, non appena torna da Praga (vincitore, perché Fiemme ritorna capitale mondiale dello sci nordico), il sindaco è costretto ad emettere un'ordinanza urgente e ad evacuare gli uffici comunali e tutto quanto vi è contenuto per evitare la catastrofe.

E' straordinario poter amministrare con tanta leggerezza mentre tutto attorno affonda, è incredibile la serenità e il senso del dovere di questo sindaco.

Stupefacente, poetica leggerezza o straordinaria incoscienza?

Così, in modo diffuso, però soffice, impalpabile, aereo, come cullati dal vento, si amministra in troppi comuni di Fiemme.

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