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PRG di Trento, cominciamo male

L'incredibile proposta dell'assessore Nicolini (pallida creatura del sindaco Dellai): costruire il nuovo ospedale sulle aree inquinate di Trento Nord (di proprietà - guarda caso - dello speculatore Tosolini).

La Giunta Dellai ha iniziato la discussione per arrivare a quello che sarà il suo atto più importante: la revisione del Piano regolatore del capoluogo. E' il momento decisivo della politica comunale, quello che, nel bene e nel male, più condizionerà la vita dei cittadini negli anni a venire.

E registriamo subito una proposta (per lo meno) strampalata: l'assessore all'urbanistica Nicolini propone di riservare i terreni di Trento Nord per la costruzione del nuovo ospedale.

L'ipotesi è francamente sorprendente. E non tanto perché questi terreni sono oggi al centro dell'attenzione per gravi problemi di inquinamento: diamo pure per scontato che la bonifica sia soddisfacente e avvenga in tempi ragionevoli (rimane però aperto il problema di chi dovrà pagarla). Né ci preoccupiamo del fatto che si parli di un nuovo ospedale oggi, quando sono in corso le pratiche per arrivare a una ristrutturazione dell'attuale Santa Chiara: l'adeguamento dell'attuale struttura è un problema dell'oggi e del domani; la costruzione di un nuovo nosocomio è un problema del dopodomani, ma è giusto che un Prg ne preveda il futuro inserimento nell'ambito urbano, per evitare poi soluzioni raffazzonate.

Quello che lascia interdetti è invece il merito della proposta: le aree di via Brennero hanno la stessa centralità dell'attuale dislocazione alla Bolghera; non si capisce perché si dovrebbe dismettere l'attuale ospedale situato un chilometro a sud del centro, per spostarlo un chilometro a nord, passando da un'inadeguata zona residenziale a una commerciale ancor più inadeguta, e tutto questo spendendo un migliaio di miliardi. Per di più mettendosi nella condizione di dover rinunciare ad altri progetti sui terreni di Trento nord, che - se altrimenti destinati - potrebbero invece servire per riqualificare una zona compromessa.

Insomma, una proposta senza senso, che per il dilettantismo fa (quasi) il paio con un'altra analoga a suo tempo avanzata dall'assessore alla Sanità Conci, che il nuovo ospedale voleva metterlo nell’area Michelin, sprecando così un'area centralissma e vitale per ricucire il rapporto del centro con la natura, della città con il fiume.

Solo che Conci è assessore provinciale alla Sanità, e le sue improvvisazioni in temi urbanistici sono solo delle irritanti divagazioni; Nicolini invece è assessore all'Urbanistica nel capoluogo, e il nuovo Prg è la sua principale responsabilità. Allora perché un'uscita del genere?

A questo punto non possiamo non ricordare come Nicolini sia in realtà una creatura del sindaco Dellai. Come Dellai già in passato si sia dato molto, troppo da fare, per concludere affari con lo speculatore Tosolini. E di come Tosolini sia il principale proprietario dei terreni di Trento nord. Se a questo punto ricordiamo ancora che la principale caratteristica di Tosolini sia quella di fare affari miliardari non sul mercato, ma vendendo a peso d'oro palazzi all'ente pubblico, i conti - ahimè - incominciano a tornare.

E incominciano anche a chiarirsi i motivi per cui il nostro sindaco si sia da tempo lanciato in una vibrante campagna contro l'attuale ospedale, inopinatamente scagliandosi contro la sua ristrutturazione (già finanziata dallo Stato), contrapponendole la necessità di una nuova costruzione (cinque volte più onerosa, molto più lunga nei tempi di realizzazione, e tutta da pagare con soldi locali). Una cosa assurda, che non si capiva dove volesse andare a parare: "Sarebbe interessante sapere su quali terreni si vuole costruire il nuovo ospedale " - scrivevamo allora. Ora la conferma: riecco il feeling tra il sindaco e lo speculatore.

In realtà la cosa è troppo sfacciata per essere realizzabile. E difatti la proposta di Nicolini è stata subito brutalmente cassata: non dall'opposizione di destra e leghista (che con la speculazione è pappa e ciccia), ma dagli alleati pidiessini. "Non se ne parla nemmeno " - è stata la sprezzante dichiarazione del capogruppo Pds Redolfi, peraltro in genere allineato con il sindaco.

Pericolo rientrato quindi. Ma contemporaneamente un pessimo segnale.

Lo sviluppo di Trento nel dopo-guerra è stato pesantemente segnato da una serie di scelte che nulla avevano a che fare con gli interessi della città. Che questa revisione del Prg inizi con diverse lodevoli proposte (in genere della sinistra, ne parleremo prossimamente), ma anche con siffatti grevi interventi degli uomini del sindaco, non è certo di buon auspicio.