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QT n. 1, gennaio 2022 Servizi

Cavalese, l’ospedale secretato

Il nuovo ospedale in project financing avanza segretamente senza un confronto pubblico. I silenzi di Fugatti, la latitanza dei sindaci e le furbate di Cia.

Il Presidente della Pat Maurizio Fugatti consolida la sua strategia: decidere le sorti del Trentino con un ristretto gruppo di amici e comitati di affari, mantenendo i progetti speculativi segretati. Lo scopo è evidente: evitare il confronto con la società e le sue articolazioni: un dibattito pubblico smaschererebbe le sue infinite carenze.

Parliamo del futuro della sanità nelle valli dell’Avisio. Invadere il fondovalle con una pesante infrastruttura regalando l’opera a una cordata privata o investire in un ospedale pubblico sul luogo dell’esistente? La scelta è strategica, in quanto, se si dovesse scegliere l’investimento privato, si impone una revisione del Piano Urbanistico Provinciale, una pesante variante al Piano Regolatore di Cavalese con modifica della viabilità a Lago di Tesero e Masi di Cavalese, si invade un’area di esondazione del torrente Avisio interessata da rischio alluvionale. Nel tentativo di scansare questi ostacoli Fugatti ha pensato bene di scansare anche il confronto con i sindaci delle valli. In programma verso metà dicembre, non lo si è tenuto, eppure in Consiglio Provinciale il (millantato) parere positivo dei sindaci (promossi ad autentici interpreti dei sentimenti della popolazione) era dai consiglieri leghisti portato come prova palmare del consenso popolare all’ospedale in fondovalle.

Fugatti e l’assessore Mario Tonina li abbiamo ormai conosciuti, non ci sorprendono più. Chi ci sorprende sono proprio i sindaci di Fiemme e Fassa, che sembrano oggetti misteriosi, stiracchiati da questa e dall’altra parte, indifferenti all’assenza di confronto pubblico. Assenti a loro volta; e silenti.

Non una parola quando è emerso lo scandalo del progetto segreto del nuovo ospedale in fondovalle, né durante la sconcertante operazione acquisti di da parte dei terreni privati smascherata da un consigliere comunale di Cavalese (che ci ha lasciati da poco tempo, Carmelo Zini). Ci saremmo attesi che un minimo orgoglio venisse alla luce quando sono venuti a conoscenza del fatto che la maggioranza del Consiglio provinciale, senza alcuna spiegazione da parte di Fugatti o della inesistente assessora alla sanità, aveva tolto dal bilancio (luglio 2019 e successiva finanziaria) i 24 milioni stanziati per l’ospedale. In questi mesi si sarebbero dovuti aprire i cantieri di lavoro: invece assieme ai soldi il mago Fugatti ha fatto scomparire il progetto del 2018.

A questo punto lo slalomista Fugatti ha demandato ogni decisione sul dilemma (da lui creato) sul progetto e sulla localizzazione alla relazione di cui era stato investito il NAVIP (Nucleo di analisi e valutazione degli investimenti pubblici) e anche i sindaci hanno atteso il NAVIP. Ma quest’ultimo nulla ha poi deciso, in quanto la decisione di urbanizzare il fondovalle non può essere di sua competenza, bensì della politica. Anche la relazione ne è secretata, forse è a disposizione di qualche sindaco compiacente, di sicuro i sindaci sono rimasti ancora una volta in silenzio.

Eppure per gli amministratori pubblici, e per il Commissario della Comunità territoriale di Fiemme o per il Procurador di Fascia, questo poteva essere il momento giusto per ridefinire la politica sanitaria delle valli: medicina sul territorio, riabilitazione, servizio di Igiene mentale, medici di base, e più in generale quali servizi doveva offrire la nuova struttura in un’epoca di pandemia e di emergenza nella carenza di personale medico e infermieristico.

Niente di tutto questo. Escludendo Cavalese, anche i sindaci mantengono la linea Fugatti: andiamo avanti senza discutere.

Un’ultima, un po’ grottesca notazione. Se i sindaci di Fiemme e Fassa hanno chiuso l’anno nel silenzio, festeggiato dallo straordinario successo ottenuto con l’aumento del proprio stipendio, c’è invece chi lavora, e come un dannato. Parliamo del consigliere Claudio Cia di Fratelli d’Italia. Ha percorso le valli per raccogliere delle firme a sostegno dei lavori sull’ospedale storico. Una spregiudicata mossa elettoralistica, visto che in Provincia, luogo deputato alle decisioni, ha votato con la maggioranza quando si è trattato di far sparire i soldi del vecchio progetto e ora si assenta dall’aula quando arrivano ordini del giorno a favore di quel progetto.

Cia di lotta (in piazza) e di governo (quando si decide con il voto). Poi, in piazza lo sbeffeggiano, e in un simpatico siparietto si offende perché qualche cittadino maliziosamente lo definisce “uomo di bassa statura”.