Un sindaco per una nuova sinistra
Il trentino Paulo R. Weiss da Rodeio lancia la sfida: ora cambiamo il partito di Lula
Paulo Roberto Weiss, 39 anni, è stato sindaco di Rodeio, S. Catarina (Brasile), per due mandati. Rodeio è uno dei tre municipi storici della trentinità brasiliana, con Nova Trento e Rio dos Cedros. E alle elezioni del novembre 2020 Weiss è stato l?artefice della nascita di una lista elettorale di coalizione che ha vinto ancora. Un fenomeno controcorrente, sia nell?ambito della trentinità
brasiliana che in quello della stessa madrepatria. Dove moderatismo e conservatorismo hanno quasi sempre avuto partita vinta in campo politico. Vuole presentarsi alle elezioni del 2022 per il
parlamento di S. Catarina Weiss. E l?impressione che dà durante l?intervista è che sentiremo ancora parlare di lui. Al suo partito, il Partito dei Lavoratori (PT) che ha governato il Brasile per 14 anni
consecutivi, Paulo Roberto indica nuove vie. Esprimendo precise critiche rispetto ad alcuni aspetti della dialettica parlamentare messa in pratica nei periodi di presidenza di Lula e Dilma Rousseff.
Paulo Roberto, cosa sai dei tuoi antenati?
Mamma Dalva è una Uller, origini di Roncegno. Dal Trentino è emigrato nel 1879 il mio bis-bisnonno Antonio Uller, sposato con una Facchini. Mio bisnonno era Riccardo, sposato con Anna Girardi. Tutti trentini. Gli ultimi due sono morti a Jaraguà do Sul. Degli avi paterni non ho informazioni. Io sono arrivato a Rodeio ed ho imparato presto ad amare questa città di trentini. Mi ci sono trasferito nel 1991, dalla vicina Timbó.
E la tua di storia politica?
Sono stato sindaco dal 2012 al 2020. Nel primo mandato fui il sindaco più giovane nella storia della città. E nel 2016 ottenni il 61% dei voti, fino ad oggi la maggiore percentuale per un primo cittadino. Nel 2010 ero stato nominato presidente del consiglio comunale. E ora ho avuto l?opportunità di dare continuità al nostro lavoro partecipando alla vittoria del mio successore, Valcir Ferrari.
Sei mai stato in Trentino?
Sì, ho visitato Albiano, Fornace e abbiamo sottoscritto un atto di amicizia con i sindaci locali. Ferrari è stato là più recentemente per rafforzare questo patto di fratellanza e oggi ha un rapporto stretto col sindaco di Fornace Mario Stenico. I due si parlano in dialetto.
I trentini sono moderati o conservatori in politica. Perché il tuo successo a Rodeio?
Nel 2004 mi candidai a vicesindaco e perdemmo per pochissimo. Era un indizio del fatto che le figure politiche tradizionali presentavano un?immagine corrosa. Nel 2008 corsi per un seggio di consigliere ma il nostro candidato sindaco perse. Il sindaco uscente aveva fatto un buon lavoro e riuscì a farsi rieleggere. Così nel 2012 avanzammo una proposta di cambiamento radicale per il Comune di Rodeio e vincemmo. Il PT in quel momento viveva i suoi maggiori successi a livello nazionale. Ma quando mi ripresentai alle urne nel 2016 il partito viveva invece una situazione opposta. Vantava un?immagine offuscata presso l?opinione pubblica. Nonostante ciò la gente di Rodeio ci premiò ancora e in quel momento il partito non aveva più un suo presidente a Brasilia.
Le elezioni locali sono diverse da quelle nazionali. La gente conosce da vicino i candidati, specie nei piccoli comuni. Rodeio oggi ha 11.800 abitanti, 9.000 elettori. Qui il candidato del PT alle presidenziali ha prevalso solo una volta, con Lula nel 2003. Ma sull?onda nazionale, con i brasiliani che chiedevano un cambiamento totale di rotta. Le altre tre elezioni presidenziali le abbiamo perdute, col 70-75% delle preferenze che sono andate al candidato delle opposizioni. L?ultima con l?87% dei voti che ha premiato Jair Bolsonaro.
Come mai avete vinto ancora nonostante il vento di estrema destra che sta soffiando sul Brasile?
Anche perché ci siamo alleati col PSD, socialdemocratico, che è di centro, ma non è legato alla destra radicale. E non è un partito che vada oggi per la maggiore in Brasile. Noi abbiamo il vicesindaco, Airton Souza, mentre il sindaco è del PSD. Io sono nel PT da quando avevo 16 anni. Abbiamo avuto e abbiamo problemi. Penso che il partito, durante gli anni di presidenza di Lula e Dilma Rousseff, abbia scambiato un progetto di nazione con un progetto di potere, accettando compromessi con le vecchie oligarchie che da sempre hanno governato il paese. E finendo col fare proprie molte pratiche politiche usate dai nostri avversari.
Pensi di lasciare il partito? È stata la compravendita di voti in Parlamento che ha offuscato l?immagine del PT?
Non lascio. Propongo le mie critiche. Credo che negli anni di Lula e Dilma il Brasile sia avanzato molto nel senso di una più giusta distribuzione del reddito. Si è aiutata la classe media ad accedere al credito e si è raggiunto il pieno impiego verso il 2013. Il tutto però è stato reso più fragile dalla necessità di entrare in quel gioco politico-parlamentare che ha sempre connotato la storia brasiliana. Che potrà cambiare solo con una riforma costituzionale. Io voglio presentarmi alle elezioni per l?Assemblea legislativa di S. Catarina nel 2022, cercando un terreno su cui noi possiamo mantenere la nostra identità. Tenendo in considerazione le nostre difficoltà in campo locale e statale (S. Catarina ha un governatore bolsonariano, n.d.r.). Senza negare i nostri principi, l?identità che abbiamo presso l?elettorato. Scegliendo però un terreno a noi più favorevole. Mi pare che la politica consista anche in ciò.
Il programma col quale hai vinto la prima volta?
Eravamo una nuova classe amministrativa. Abbiamo cambiato radicalmente la struttura organizzativa della città. Gente nuova, impegnata nel sociale e in 8 anni non abbiamo mai avuto casi di corruzione né denunce. E in passato ce n?erano stati scandali amministrativi a Rodeio. Il bilancio comunitario è stato il nostro marchio. Il sindaco usciva dall?ufficio, andava nelle comunità e prendeva nota delle loro priorità. Nel primo mandato siamo riusciti a realizzare il 90% di ciò che ci avevano suggerito, e l?ultima volta abbiamo consegnato alla cittadinanza più di quanto fosse scritto nel nostro programma. Riuscendo ad ottenere ciò che ci serviva dai governi federale e statale, collaborando con deputati, senatori, strutture federali e statali. Abbiamo portato qui le risorse indispensabili. Con la fiscalità propria Rodeio può fare poco: raccoglievamo 36 milioni di reais, poco, visto che viviamo in una regione prospera. Prova ne sia che i giovani vanno via da qui. La grande scommessa che ancora affrontiamo a Rodeio è quella di disporre di una offerta
diversificata di lavoro, attenta al mercato e a ciò che i giovani si aspettano dalla loro città. Questo sarà il compromesso della nuova amministrazione. Anche se la situazione economica oggi è difficile in Brasile, così come il livello del confronto politico. Questo paese deve maturare politicamente. Maggioranza e opposizione devono capire quale sia il loro ruolo in una democrazia.
Discutere, aspramente anche, ma pensando al nostro paese come ad una grande nazione unita sui principi fondamentali.
Il sindaco Weiss su cosa ha investito?
Molto sull?educazione, e sulle infrastrutture su cui prima si era investito poco: mobilità urbana, marciapiedi, ciclabili. Gli indicatori relativi alla salute pubblica sono migliorati tanto. Il miglior indice di “attenzione sanitaria” in questa regione lo vantiamo noi. Abbiamo realizzato la scuola di S. Antonio, un investimento di 5 milioni di reais. Una bandiera per il nostro governo. Abbiamo fatto anche errori: non abbiamo capito a fondo i problemi dell?agricoltura che rappresenta un 10% dell?economia municipale. E qualcosa abbiamo sbagliato con i giovani che costituivano la spina dorsale del nostro consenso, ma che alle ultime elezioni non hanno più scommesso compattamente su di noi. Ma questi sono ora i progetti della nuova amministrazione.
Il Covid, dramma mondiale e brasiliano…
La mia amministrazione si è affidata alle considerazioni della scienza. La storia condannerà invece ciò che sta succedendo in Brasile. Lo scostamento della politica dalla scienza, attraverso un discorso vuoto che è quello del nostro presidente. A Rodeio abbiamo avuto 7 morti in un anno (si era a
gennaio, n.d.r.). È un momento difficile ed ho già allertato la nostra gente: sta tornando con forza il contagio. Io sono stato presidente della Federazione dei municipi catarinensi (FECAM) e nel mio ultimo discorso l?avevo detto: i più grandi problemi col Covid sono davanti a noi. Ci sarà scarsità di vaccini a causa della politica nazionale.
Voi in Europa avete prenotato grandi quantità di dosi presso i laboratori, mentre il nostro governo fino a dicembre è stato latitante. E portava avanti un dibattito tutto ideologico. Con la FECAM abbiamo cercato di spingere per la vaccinazione di massa e difendere il Butantan di S. Paolo, che è il maggior produttore di vaccini dell?America Latina. Il governatore di S. Paolo João Doria e Jair Bolsonaro potrebbero essere rivali alle prossime presidenziali. Tutti e due di destra, hanno portato avanti tra di loro
una polemica ideologica sul vaccino. Così oggi siamo arrivati a 1.300 morti per Covid al giorno e i brasiliani hanno perduto la sensibilità che avevano maturato e le attenzioni indispensabili per non lasciarsi sconfiggere dal virus. E ora il 27% della popolazione è contro la vaccinazione, che in passato ci ha permesso di debellare la paralisi infantile e il morbillo che costituivano delle piaghe per il Brasile.
Rodeio e i trentini?
Stiamo portando a livello nazionale la nostra proposta di fare di Rodeio la capitale brasiliana della trentinità. Con una specifica legge. Non sarà una battaglia facile. Ma abbiamo già ottenuto il titolo di capitale catarinense dei trentini. E come amministrazione comunale abbiamo sempre difeso la nostra identità trentina.