Elezioni suppletive: candidate a confronto
Intervista a Martina Loss (Lega) e Giulia Merlo (Alleanza Democratica Autonomista)
Assieme alle elezioni europee, il 26 maggio ci saranno le elezioni suppletive per rimpiazzare i deputati (leghisti) approdati in Giunta Provinciale, il presidente Maurizio Fugatti e l’assessora Giulia Zanotelli. Il collegio più contendibile è quello di Trento, dove i candidati più gettonati sono due giovani donne (non è un’ondata di rinnovamento femminista-giovanilista nei partiti, è che i candidati più navigati si sono tenuti lontani da elezioni che mettono in palio scranni dalla presumibile breve se non brevissima durata). Come sia, alla ribalta sono ora Martina Loss e Giulia Merlo: le abbiamo messe a confronto sui 4 temi più divisivi e interessanti.
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C’è chi fotografa così la situazione sociale in Europa: meno welfare, meno prospettive, più precarietà. C’è stata una redistribuzione della ricchezza, ma a favore delle classi abbienti. Siete d’accordo?
Loss: Non sono molto d’accordo. In Europa non abbiamo mai avuto tanto benessere, salute, speranza di vita. Piuttosto è un discorso di percezione. C’è chi dice di non avere soldi per un figlio, ma poi spende più per un cane: si stima che in Italia le famiglie spendano 800 milioni per i figli e due miliardi per gli animali da compagnia. Ad essere in crisi è soprattutto la percezione della propria posizione nella società.
Merlo: La disuguaglianza è soprattutto generazionale: la mia generazione è cresciuta in una percezione di insicurezza sul lavoro, sulla pensione, sui percorsi di vita. Io so che non avrò le sicurezze dei miei genitori.
Ma questo non è un disagio sociale? Diffuso in tutta Europa?
Merlo: Esiste, ma è un fenomeno molto differenziato nei diversi paesi: i gilet gialli sono nati su temi specificamente francesi; i nostri 5 Stelle non sono assimilabili.
Loss: In Europa ci sono diversi livelli di disagio dovuti alle diverse politiche economiche. L’Europa era nata per valorizzare al meglio i potenziali di ciascun paese, invece sono state attuate politiche comuni che hanno favorito alcuni paesi, fatto male ad altri. In questo l’Europa è fallita. Anche perché dovrebbe essere rappresentativa più degli interessi economici anche delle piccole realtà invece che delle multinazionali. Si sono poi stipulati accordi internazionali non sempre in nome degli interessi economici europei, quanto invece di quelli di Paesi come Turchia o Marocco ecc.
Merlo: Nella costruzione europea è stata soprattutto tradita l’ispirazione politica, l’Europa dei popoli, c’è stata una centralità esclusiva del mero dato economico, non si è lavorato per arrivare a una popolazione che non si dividesse più in nazionalità. Di qui un’Europa vista come struttura burocratica che elargisce fondi in base non a un progetto complessivo, ma a logiche contrattuali con i vari singoli paesi. Così, venendo a mancare il progetto, sono usciti di scena anche gli interessi delle persone, welfare, mobilità ecc.
Loss: Preciso il concetto di Europa dei popoli: in esso ogni Paese dovrebbe avere il diritto di svilupparsi secondo il suo potenziale, non possiamo tutti coltivare arance o produrre acciaio.
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Passiamo all’aspetto più controverso dell’economia e del finanziamento del welfare: le tasse. Quali sono le risposte? Più tasse ai ricchi (patrimoniale)? Meno tasse ai ricchi (flat tax)? Meno tasse per tutti? Lotta all’evasione?
Loss: Il nostro programma propone la flat tax...
In prospettiva volete l’aliquota unica?
Loss: Sì, ma con sgravi fiscali collegati alle fasce sociali, detrazioni in base alla famiglia, pace fiscale, rottamazione di cartelle esattoriali e lotta all’evasione, che sarebbe più facile con la semplificazione della tassazione. Così i ricchi verrebbero tassati di più in quanto non avrebbero le detrazioni, riservate ai poveri. Va tenuto presente un punto: per far andare avanti l’economia, non bisogna penalizzare i ricchi, che altrimenti non investono.
A dire il vero si parla di tassare i redditi delle persone, non il capitale delle imprese...
Merlo: La politica fiscale dovrebbe intaccare il costo del lavoro, diminuendo il cosiddetto cuneo fiscale: ne beneficerebbe sia il piccolo imprenditore che il lavoratore dipendente. Dovrebbe essere non un una tantum, ma un provvedimento strutturale.
Tutti d’accordo, ma come si compensa il conseguente minor gettito? In proposito Zingaretti non è chiarissimo...
Merlo: Ritengo che l’Imu sulle seconde case sia stata una scelta corretta, mentre la tassa sulla prima casa sarebbe afflittiva
Quindi come giudichi l’abolizione dell’Imu sulle abitazioni di lusso da parte di Renzi?
Merlo: Non è lì che si recuperano grandi importi.
E allora, come lo finanziamo il cuneo fiscale?
Merlo: Viene pagato dal maggior sviluppo che innesca. Sulla flat tax: non la considero equa, in quanto anche con le correzioni apportate dalle detrazioni, taglia di netto, chi può fruirne e chi no: mentre la tassazione progressiva distribuisce con più equità il carico fiscale
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Tema più caratterizzante e controverso, le politiche sull’immigrazione
Loss: Condivido la politica di Salvini: sono stati malaccorti accordi internazionali a generare in Italia questo sovraccarico di migranti; e così quello che poteva essere un sistema di accoglienza è diventato un business. Poi gli esiti delle pratiche di asilo dimostrano come le motivazioni dei richiedenti asilo erano in gran parte diverse dalla necessità di sfuggire a drammi politici o umanitari. La ingestibilità dei grandi numeri ha messo le persone nelle mani della criminalità. Insomma, questa spropositata quantità non è gestibile. Ad esempio sarebbe bene farli andare tutti a scuola...
Ma come? Se è stato proprio Fugatti a tagliare i fondi ai corsi di italiano...
Loss: Si è visto che coloro cui veniva rifiutato l’asilo politico venivano a creare una zona grigia. In questa situazione un amministratore deve prima dare garanzie al suo cittadino.
Fugatti ha appunto tagliato la formazione a tutti: così sia chi ottiene l’asilo, sia chi no, si trova poi meno preparato in quella che per lui è una nuova società.
Loss: Il Decreto sicurezza prevede che i corsi di italiano ecc siano riservati a chi ha già lo status di rifugiato, non di tutti. La priorità di un amministratore è il cittadino trentino.
Merlo: A livello nazionale ritengo sbagliato prendere una barca con 50 persone e renderle il simbolo da sventolare nelle trattative a livello europeo. Questo comporta due errori, uno riguardo alla dignità umana, e uno riguardo alla strategia politica in Europa, dove contemporaneamente si cerca di impedire che l’Italia sia sola a sobbarcarsi il problema migratorio, e al contempo si flirta con Orban, che di migranti non ne vuole nemmeno uno. Sui richiedenti asilo: con Salvini, coloro la cui domanda viene respinta perché non provenienti da paesi conclamatamente in guerra (il 57% negli anni scorsi) diventano “irregolari”: ma cambiargli il nome non basta per gestirne il destino: vengono lasciati in un limbo, loro non se ne andranno, non vengono rimpatriati, né vengono presi in carico.
A livello provinciale poi si è dato luogo a un accentramento dei richiedenti asilo in un unico luogo, la Residenza Fersina di Trento: esito pesantemente negativo, sia per la sicurezza dei cittadini, sia per loro, sono soggetti fragili, di cui si favorisce un approdo alla delinquenza invece di avviare un percorso di integrazione. Tutto questo mentre il precedente sistema funzionava bene, favorendo l’inserimento.
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Il Trentino e l’Autonomia speciale. È in pericolo, ha senso, va rafforzata?
Loss: La Lega ha sempre sostenuto il federalismo e le autonomie locali. Con l’attuale governo l’Autonomia è molto più garantita che non con i precedenti, che progettavano l’eliminazione delle autonomie speciali, e hanno continuamente diminuito la quota del gettito fiscale che rimane in Trentino (oggi è attorno al 75%, n.d.r.). In questo momento di assestamento dell’economia ci sarà una fase transitoria, ma nel medio periodo il programma di Fugatti prevede il ripristino dei nove decimi di gettito che rimanga da noi. Abbiamo gli strumenti per operare, e un governo più sensibile.
Merlo: L’autonomia speciale del Trentino è sempre stato laboratorio di esperienze, ora invece siamo a rimorchio. In novembre il Decreto Economia e Finanza del governo giallo-verde previde un minor gettito per il Trentino di 70 milioni in due anni, Fugatti, allora parlamentare, assicurò che si sarebbe varata una clausola che avrebbe escluso questo per il Trentino, cosa che non accadde, e lui comunque il Def lo approvò. Questo è solo un esempio, mi pare, del fatto che il Trentino ora abbia una voce più attutita nei confronti dello Stato e anche del Veneto, vedi la sudditanza sulla Valdastico: il Trentino, ora, è e si comporta da fratello più piccolo. La nostra istanza autonomista prevede un’Autonomia non influenzabile, né da Roma, né dalle grandi regioni confinanti.
Martina Loss
(Lega)
- Età: 44 anni
- Nata: tra il Vanoi e il Tesino.
- Vive: a Pieve Tesino
- Studi: Laurea in Scienza forestali e ambientali
- Lavoro: Dottore forestale libero professionista, per privati, comuni, parchi
- Esperienze politiche: Consigliere comunale a Trento, Segretario politico della Lega in Tesino-Primiero
- Famiglia: Single
Giulia Merlo
(Alleanza Democratica Autonomista)
- Età: 30 anni
- Nata: a Trento
- Vive: a Roma per lavoro
- Studi: Laurea in Giurisprudenza
- Lavoro: Giornalista di cronaca giudiziaria e parlamentare per “Il dubbio”
- Esperienze politiche: Nessuna
- Famiglia: Single