Banche, disabili, acqua del rubinetto...
L’impegno del CTCU di Bolzano a favore dei diritti
Il Centro Tutela Consumatori Utenti di Bolzano, è una realtà molto solida. Soci sono le sei associazioni di tutela più importanti della provincia e numerosi singoli cittadini e cittadine, che pagano 25 euro all’anno per sostenere il Centro e per accedere ai suoi servizi. Ha 11 filiali e numerosi info-point su tutto il territorio. Il finanziamento è prevalentemente pubblico e una parte di introiti vengono dalle consulenze individuali.
Il CTCU da molti anni ha ampliato il suoi temi di interesse a tutti gli aspetti che toccano il cittadino consumatore. Regolarmente mette a confronto le banche da diversi punti di vista, o i trasporti pubblici, e non sempre coloro che gestiscono questi settori sono contenti, mentre per gli utenti e i consumatori che si vogliono informare è diventato un riferimento indispensabile.
Ma l’intervento del Centro ha anche un effetto più profondo. Difendendo le persone di fronte alle ingiustizie della pubblica amministrazione, ad esempio, educa gli amministratori a rispettare le leggi.
Un esempio è una sentenza di pochi giorni fa della Cassazione, che ha condannato il Comune a pagare le spese di giudizio a una persona con disabilità che è stata multata ingiustamente. A Bolzano le persone con problemi di mobilità si trovano in enorme difficoltà, per l’insensibilità dell’amministrazione pubblica verso la questione delle barriere architettoniche: niente bagni senza barriere (Bolzano è una delle poche città d’Europa che non ha WC pubblici, salvo alcuni, provvisori e sovraffollati, nelle settimane del mercatino di Natale), nessuno sportello di bancomat accessibile, negozi, bar, ristoranti, uffici, tutto è difficile per chi è in sedia a rotelle e soprattutto per chi cerca di essere indipendente, usando l’auto propria. La biblioteca civica, dopo decenni di inutili richieste, è stata dotata di una piattaforma per superare i gradini all’ingresso, ma vicino non ci sono parcheggi riservati ai disabili; i cinema sono off-limits, e i pochi parcheggi per disabili vengono cancellati da un giorno all’altro per destinarli ad altre funzioni o usati per scaricare merci o anche per parcheggiare biciclette; non ci sono medici di base con accesso senza barriere e con parcheggio riservato. Insomma, il principio della promozione dell’indipendenza delle persone con difficoltà motorie, ribadito di recente anche da tutte le normative europee e italiane, è lettera morta per gli amministratori comunali di Bolzano.
Questa inimicizia o totale mancanza di sensibilità è stata ora punita, anche se il costo andrà a carico della cittadinanza e non dei suoi colpevoli amministratori. La tutela del CTCU ha permesso infatti a un’automobilista austriaca disabile di avere giustizia e ha messo in luce un comportamento scandaloso del Comune.
Nel 2015 la donna era entrata nella ZTL del centro di Bolzano con la sua auto, avendo bene in vista sul cruscotto il permesso speciale per persone invalide, ma la Polizia municipale l’ha multata pesantemente perché, secondo il Comune di Bolzano, avrebbe dovuto segnalare il transito prima o entro 48 ore dopo essere passata. Una regola di invenzione locale. Lei non ha pagato e si è rivolta al giudice di pace, che ha annullato la sanzione, ma l’ha condannata a pagare le spese “di accertamento e notifica” e ha compensato le spese di lite. Così, pur essendo riconosciuta la sua ragione, la signora avrebbe dovuto pagare una somma più alta della multa stessa. Il ricorso al Tribunale si risolse con una riduzione delle spese di accertamento e notifica, ma di nuovo compensando le spese processuali per entrambi i giudizi. Lei però non si è data per vinta, e in questo è stata sostenuta dal Centro Tutela. Con soddisfazione, il CTCU il 22 marzo dà notizia della sentenza della Cassazione, che le ha dato pienamente ragione, e ha condannato il Comune a pagare le spese, comprese quelle degli avvocati.
Il CTCU ha giustamente commentato: “Al di là del caso specifico, ci si deve interrogare su un principio fondamentale: secondo le norme vigenti, gli enti gestori delle strade non dovrebbero essere obbligati ad agevolare la mobilità delle persone con disabilità, invece che renderla più gravosa? ( …) Gravare di ulteriori oneri burocratici persone che sono senza dubbio già di per sé svantaggiate non è certamente un bel segnale di vicinanza ai bisogni dei cittadini. La decisione poi di non provvedere all’annullamento in autotutela della sanzione e di costringere l’utente a tutta la trafila dei tre gradi del giudizio, parlano da sé”.
Chissà se il Comune, affannato a svendere a un finanziere austriaco le parti pregiate della città, si darà una mossa per rendere effettivi i diritti della cittadinanza e specialmente di quella più bisognosa di attenzione? Finora neppure il superamento gravissimo e ripetuto dei limiti di inquinamento dell’aria è riuscito ad attrarre la sua attenzione.
Per la qualità della vita
Il CTCU si occupa anche dell’educazione della cittadinanza, allo scopo di evitare sprechi e di migliorare la qualità di vita. In occasione della Giornata mondiale dell’acqua (22 marzo) il Centro ha raccomandato a tutti il consumo dell’acqua di rubinetto, e informato che l’Unione Europea sta aggiornando le norme per l’accesso all’acqua di tutti i cittadini europei. Si dispone che vi siano fontanelle di acqua potabile accessibili liberamente installate in spazi e strutture pubbliche, centri commerciali e aeroporti. Cosa che in altri paesi, come in Spagna e in Germania, già si vede. Si prevede anche che gli Stati membri promuovano la fornitura di acqua potabile a titolo gratuito o dietro pagamento di un piccolo corrispettivo presso ristoranti e mense.
Anche la normativa sulla qualità dell’acqua sarà migliorata, per rafforzare la fiducia degli utenti verso l’uso dell’acqua potabile di rubinetto. Commenta il direttore del Centro, Walther Andreaus: “L’acqua del rubinetto è una vera e propria risorsa a km zero, disponibile in ogni casa e in qualsiasi momento a costi contenuti e completamente priva di ogni tipo di imballaggio. Rispetto all’acqua del rubinetto, l’acqua minerale in bottiglia costa migliaia di volte in più, avendo oltretutto un impatto ambientale maggiore dato dalla produzione dei materiali da imballaggio, dal trasporto e dallo smaltimento dei rifiuti. Per le famiglie altoatesine che hanno a disposizione acqua potabile di buona qualità, acquistare acqua minerale è davvero un lusso”.
Informarsi per difendersi
Il CTCU ha istituito da una decina d’anni anche un premio del Consumatore che si chiama “OK d’oro”, e viene dato ogni due anni a singole persone o a un gruppo, associazione, azienda, istituzione che si sia distinta per una particolare azione o iniziativa nell’ambito del consumo. Per il 2019 il premiato, scelto fra 113 proposte, è il giornalista e caporedattore di salto.bz Christoph Franceschini. Secondo un sondaggio dell’ASTAT (l’ente di statistica provinciale), i giornalisti stanno perfino sotto i politici come grado di fiducia della popolazione. Il CTCU ha quindi voluto premiare un giornalista che si è distinto dalla maggioranza dei suoi colleghi, “spesso troppo vicini alla politica e agli interessi economici dominanti”, che “si è sempre impegnato con articoli critici, coraggiosi e frutto di minuziose ricerche”: in particolare il libro “Bankomat”. “Il suo giornalismo coraggioso ha reso risparmiatori ed investitori altoatesini più sicuri di se stessi” motiva il CTCU. “Consumatori emancipati e ben informati hanno la possibilità di tutelarsi in maniera auto-responsabile, sia dai rischi per la salute che da quelli economico-finanziari”.
Durante la consegna del premio, Christoph Franceschini non ha nascosto la preoccupazione sua, di salto.bz e del suo editore Gottfried Solderer (Raetia) per le denunce della Cassa di Risparmio, una buona parte delle quali sono state archiviate, ma due andranno a processo. Il potere economico-finanziario cerca di fare pressione con la forza dei suoi (o nostri?) soldi. Nella provincia – e nella regione – dove l’informazione ormai è quasi un monopolio, questo premio ha un significato importante, di sostegno a un giornalista scomodo e coraggioso, ma anche un segnale di allarme per la democrazia, che si fonda sulla libertà di critica e sull’informazione dei cittadini.