Linfano: le promesse tradite
L'amministrazione comunale di Arco fa retromarcia sulle promesse su questa ampia fascia sul lago di Garda
L’Amministrazione comunale di Arco aveva promesso che avrebbe liberato la fascia lago, spostando Lidl e ri-naturalizzando l’area a sud della statale. Ma così non sarà: la Variante approvata in Giunta Provinciale – che tutela il suolo a chiacchiere– consentirà all’edificio Lidl di rimanere lì dov’è, in tutto o in parte, e di costruire l’ennesimo supermercato sulla campagna. Lidl canta vittoria, l’Amministrazione di Arco pure, ma la natura piange.
Il consumo di suolo è una decisione che si assume non nell’empireo, ma all’interno delle amministrazioni comunali: quella di Arco ha deciso di gettare i suoi semi di cemento sull’intera area del Linfano e la Giunta Provinciale li ha innaffiati con l’approvazione della Variante del Linfano.
Ci avevano raccontato che si sacrificava la campagna del broccolo per liberare la fascia lago, spostando Lidl, e che dovevamo ringraziare. Oggi gongolano perché l’edificio Lidl rimane al suo posto e si può permettere di costruire 1500 metri quadri di supermercato a nord.
Quello che in passato per ben due volte era riuscito a ritornare ad essere un terreno agricolo oggi è destinato a fare la fine di tanta parte della Busa: cementificabile.
La faccia degli amministratori invece non sappiamo che fine debba fare: dopo tre stesure finalmente Arco è riuscita a partorire una variante al Piano Regolatore che aggira la prescrizione della Legge provinciale di non consumare suolo. Vantarsi che si sono limitati i danni e sostenere che l’Amministrazione di Arco è virtuosa ed ecologica perché son stati ridotti i metri cubi previsti è pretendere di esser contenti di aver preso due sberle anziché quattro.
AMSA (l’azienda municipalizzata proprietaria) dichiara alla stampa che sta valutando l’ipotesi di un parco sulla falsariga del Parco Sigurtà, la Comunità di Valle Alto Garda e Ledro prospetta l’idea di un grande parco; ma ciò che davvero vale è quanto scritto nella norma del P.R.G. approvata, ovvero 17.500 mc. per attività sportive-ricreative e il trasferimento del compendio Lidl con possibili bonus volumetrici. Se si volesse fare un parco si sarebbe stabilita l’edificabilità zero.
Si continua a non capire o a far finta di non capire che il suolo e il paesaggio sono beni collettivi, risorse non rinnovabili. L’area del Linfano, se fosse preservata così com’è, produrrebbe all’infinito i suoi effetti positivi: unicità del suo paesaggio e servizi ecosistemici (drenaggio delle acque, intrappolamento della CO2, mitigazione del clima, ecc.). Una volta resa edificabile, nessuno qui sa e vuole farla tornare verde. Non c’è alcuna valida ragione per sacrificarla sull’altare di un eventuale interesse economico di AMSA, la cui esposizione bancaria, tra l’altro, si riduce di anno in anno grazie agli utili.
Mentre la parte più avanzata del mondo si muove verso la consapevolezza del tesoro che il suolo agricolo rappresenta, noi qui siamo ancora nelle mani di chi ragiona con la testa negli anni Sessanta. Questa scelta miope, ancorata alla concezione di una Repubblica fondata sull’edilizia, è un delitto.
Rispetto alle amministrazioni comunali del Basso Sarca avevamo da tempo perso le speranza: in ogni dove ci sono cantieri che insistono su suoli vergini, ma purtroppo oggi ci troviamo profondamente delusi anche dall’agire della Giunta Provinciale che, dopo aver approvato nel 2015 la nuova legge all’insegna del contenimento del consumo del suolo, con tanto di titoloni propagandistici sulla stampa, alla prova dei fatti ne ha completamente disatteso le finalità rendendola lettera morta sul nascere.
Bisogna concludere che le promesse di tutela della normativa provinciale non sono efficaci e hanno solo scopi decorativi.
Il danno paesaggistico-ambientale che deriverebbe dall’attuazione di questa Variante è enorme, per questo stiamo valutando seriamente di ricorrere al TAR. Se verrà data ragione al suolo sarà una vittoria per la collettività, ma anche se il ricorso fosse respinto crediamo che le giuste cause bisogna comunque provare a difenderle: se non altro sarà possibile ai cittadini che amano il loro territorio comprendere se la legge sul governo del territorio n.15/2015 è in grado di difendere il suolo oppure se è solo un bluff.
Comitato Salvaguardia Olivaia, Comitato sviluppo sostenibile, WWF Trento, Italia Nostra Trento