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QT n. 4, aprile 2019 Trentagiorni

Linfano, i broccoli e il sindaco

I progetti edilizi in cantiere andrebbero a devastare proprio gli areali dei campi di questo pregiato ed unico ortaggio

I nostri lettori conoscono la non esaltante vicenda del Linfano, lo splendido sbocco del Sarca nel lago di Garda, una gioia per gli occhi e il cuore di chi – viaggiatore del ‘700 o turista di oggi – vi si affaccia, dalle marocche e dal passo di San Giovanni. Area da tempo aggredita dalla speculazione e da improvvidi amministratori; e difesa da una parte agguerrita della popolazione (vedi “Linfano, le promesse tradite” e “La difesa del territorio” su QT n° 10 del 2017 e 2018).

Nelle scorse settimane si è svolta un’altra puntata della vicenda: un intenso dibattito in una sala piena, al “Cantiere 26” di Arco. Organizzata da nove associazioni, la serata ha ripercorso ed aggiornato le vicissitudini urbanistiche, con le sconcertanti decisioni della giunta comunale (a guida Pd) e quelle della municipalizzata Amsa (presidente Veronesi, anch’egli Pd) proprietaria di alcuni strategici terreni. Una situazione che propone un tema politico-sociale ricorrente in Italia: l’intrecciarsi di interessi tra amministrazioni locali e società pubbliche, rette dallo stesso giro di persone che si scambiano i ruoli (Veronesi era sindaco di Arco, e per appoggi alla sua elezione prometteva alla destra la presidenza di Amsa) e perseguono come prima (e unica?) finalità l’accrescimento del proprio potere. In mezzo a tutto questo, il bene pubblico, l’urbanistica, l’attrattività di un territorio sono solo terreno di scorribande.

Per fortuna ci sono tanti cittadini che non ci stanno. E nella serata al Cantiere (moderata da chi scrive) hanno presentato tutte le ragioni di una doverosa difesa del territorio. Portando questa volta una nuova, ulteriore motivazione: il broccolo di Torbole. Fa sorridere? Forse.

In realtà questa verdura è un unicum biologico, è pregiata, la sua coltivazione è un affare. Preservarla dovrebbe essere un imperativo in nome della biodiversità, ma anche dell’attrattività turistica e gastronomica di un’area. Inutile dire che i progetti edilizi in cantiere andrebbero a devastare proprio gli areali dei campi di broccolo.

Dopo gli interventi dei vari relatori, si è aperto il dibattito con il numeroso pubblico. Con un penoso intervento del sindaco, Alessandro Betta, che diceva e non diceva; derubricava a “proposta” gli stravolgimenti urbanistici in atto (della serie per cui si passa dal “nulla è stato deciso” al “si sarebbe dovuto intervenire prima”); disconosceva quelli già operativi (ed attuati dal suo sodale Veronesi, con cui da anni lavora in coppia); cercava di zittire gli interlocutori con la motivazione che stessero preparandosi la campagna elettorale per sostituirlo. Probabilmente in queste ultime frasi c’era un nucleo di verità: Betta è – elettoralmente – debole. Il Pd è debole.

Qualcuno se ne meraviglia?