Non disturbare i cacciatori
Ritorniamo a parlare di caccia perché quanto sta avvenendo in Veneto deve preoccupare tutta la comunità nazionale. Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Sergio Berlato dapprima impone una legge regionale che tenta di portare l’attività venatoria all’interno dei parchi regionali, in particolare sui Colli Euganei. Fatto del resto già consolidato nelle due Provincie autonome e ribadito recentemente all’unanimità con una norma di attuazione della Commissione dei 12 presieduta dal deputato Lorenzo Dellai, sempre fraterno sostenitore del mondo venatorio. Il Berlato, non soddisfatto con altre leggi, ben sei, ha prima dato il via libera alla costruzione di capanni di caccia ovunque, anche su terreni di altre proprietà e poi, fatto molto più grave e pericoloso per la montagna, ha permesso ai cacciatori di città il nomadismo, cioè la possibilità di migrare in quelle aree dove il mondo venatorio è più attento e il territorio ospita più fauna (anche questo tema è obiettivo di molti cacciatori trentini).
In Veneto le associazioni animaliste sono forti e temute. Ad ogni apertura della caccia i sostenitori di questa sensibilità invadono boschi e campi con fischietti e vestiti colorati per impedire a lepri e fagiani di essere impallinati. Un comportamento inaccettabile per i cacciatori, al quale bisognava porre rimedio ed ecco all’opera il solerte consigliere che propone, per chi “intenzionalmente tenta di impedire l’esercizio della caccia e della pesca nel rispetto della legge”, multe salatissime, da 600 a 3.600 euro.
Secondo Berlato e la Lega le “tradizioni venatorie sono il fondamento della specie umana” e la legge è utile per “punire quegli animalisti che si comportano da criminali”. Alla domanda riguardo le manifestazioni che stanno travolgendo il Veneto contro la legge Berlato il protagonista sereno risponde: “Quando il nemico si agita è segno che siamo sulla buona strada”.
La sanzione prevista per il cacciatore che spari a meno di 150 metri dalle case? 206 euro! E nel 2015 in Italia ci sono stati 15 incidenti di caccia mortali, 71 con feriti, ma la stampa non ne parla. Anche questa è la cultura della destra, e non solo in Italia.