“Scorpacciata di mele per il cucciolo di Daniza”
Questo si leggeva qualche giorno fa sulla pagina on-line dell’Adige e proprio questo bisognava evitare: che i cuccioli, senza la guida della madre, si avvicinassero al cibo facilmente reperibile presso gli insediamenti umani. Anche il Corpo Forestale aveva espresso perplessità circa la cattura dell’orsa e preoccupazione per l’incolumità dei cuccioli. “L’orsacchiotto, che era da solo, non si è minimamente agitato per l’arrivo dei padroni di casa. Li ha guardati, come a ringraziare per lo spuntino a base di frutta, e poi è tornato nel bosco” - sottolinea il giornalista, quasi compiaciuto. Egli non considera che questa mancanza di timore è una condanna a morte per questi cuccioli. Avere paura degli umani, evitarli, è la garanzia della loro sopravvivenza.
Ora che gli orsacchiotti sono piccoli, è bello fotografarli. Tra un anno, se sopravvivranno, saranno adulti e a quel punto saranno dichiarati orsi “confidenti”, in seguito “dannosi” e verranno ammazzati (o direttamente dalla Provincia, o lasciati bracconare). Tale azione dispone la famigerata delibera di luglio voluta dall’assessore Dallapiccola.
Con Daniza viva non sarebbe accaduto. Sarebbe stato sufficiente tenere la famigliola sotto controllo: l’orsa aveva il radiocollare. Daniza avrebbe protetto e istruito i cuccioli e tra poco sarebbero andati in letargo.
Aver partecipato al progetto europeo “Life Ursus” per salvare dall’estinzione un prezioso animale selvatico significa prendersi delle responsabilità. Il progetto è stato invece inteso solo come un mezzuccio per ottenere pubblicità a basso costo per il Trentino e i suoi prodotti! (...)
Sarebbe opportuno, per la prossima amministrazione, lasciar perdere finalmente presunzione, arroganza, autoreferenzialità e tornare umilmente a studiare per dare un senso virtuoso alla condizione di specialità, se vogliamo che essa sia accettata in futuro dagli altri popoli dell’Europa.